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Lo stato "reprime" e la mafia cresce in Internet
- Subject: Lo stato "reprime" e la mafia cresce in Internet
- From: "Daniele D'Elia" <danieledelia at email.it>
- Date: Mon, 17 Jun 2002 19:21:03 +0200
Presso il palazzo TURTUR di Molfetta,
alle ore 19,00, Venerdi 14 Giugno si è tenuto uno degli ultimi incontri
organizzati da Libera nell'ambito della CAROVANA ANTIMAFIA. Presenti Nisio
Palmieri, Niki Vendola, Daniela Marconi. A Nisio Palmieri il compito di moderare
l'incontro, brillanti le considerazioni di Vendola e bellissima la testimonianza
di Daniela Marconi.
Il punto della situazione in questi
giorni:
Vi è uno stato diffuso di
insicurezza, di allarme sociale che domina il vissuto quotidiano dei cittadini.
Questo quanto emerge con dati alla mano del CENSIS e dell'EURISPES. L'impegno
delle forze dell'ordine nel contrasto alla criminalità mafiosa lascia scoperto,
in effetti, il fronte della micro-criminalità. Scippi, borseggi...nell'ultima
campagna amministrativa non cìè stato partito che abbia inserito nel suo
programma un impegno per la lotta alla criminalità. Cala la tensione che ha
caratterizzato una fase della storia del nostro paese. Le mafie inquinano ancora
la convivenza civile. Siccome il suo è un attacco sistemico altrettanto
sistemica dve essere la nostra risposta repressiva e preventiva nei confronti
del fenomeno.
Ma le analisi dovrebbero essere meno
generiche e meno fumettistiche. Siamo al termine di un processo di
internazionalizzazione della mafia. La procura di Bari, ad esempio, nelle
ultime settimane si è resa protagonista di un eccellente attacco al fenomeno
mafioso nell'incriminazione del presidente del Montenegro. Il bilancio del
Montenegro si regge sul commercio e sl traffico illecito dei tabacchi a livello
internazionale. La stessa Andrangheta calabrese è in contrasto con i "cartelli
colombiani".
A fronte di una grande organizzazione
sul piano internazionale della mafia, i governi sono distratti e poco
organizzati. C'è grande affaticamento, si cammina con lentezza. Germania ed
Inghilterra non collaborano affatto: il contrabbando di sigarette in questi
paesi ha avuto un incremento del 300%.
Siamo nell'epoca della
finanziarizzazione dell'economia liddove il traffico di denaro non è
controllato. La stessa Banca d'Italia non opera nessun controllo del traffico di
denaro e criminali possono trasferire in maniera facilissima ingenti quantità di
denaro. La mafia naviga in Internet e noi la inseguiamo col pallottoliere. Le
risposte del nostro stato sono securitarie; gli stessi cittadini chiedono
repressione, militarizzazione del territorio, un atteggiamento iperrepressivo
nei confronti del fenomeno criminale.
Sul fronte economico intanto si opera
la depenalizzazione del reato economico: e la mafia cresce stringendo alleanze
con i poteri dello stato. La commissione bicamerale antimafia sta discutendo in
questi giorni sulla questione degli "appalti pubblici". (www.senato.it). La mafia cerca di appropriarsi
del controllo delle opere pubbliche stringendo alleanze con i poteri politici.
Possono insediarsi nel mercato degli appalti con facilità e senza che nessuno se
ne accorga. E' questo il principale obiettivo della mafia: appropriarsi del bene
pubblico. "Cosa Nostra" d'altronde significa questo ed è la più grande
invenzione liberista della storia. Sottrazione del bene collettivo.
Sono stati stipulati patti eccellenti
che non potranno essere onorati e ci saranno morti eccellenti forse. Compito
della società non è abdicare dalla propria responsabilità ma partecipare. Ne
invocare la repressione.
Due obiettivi ha oggi la
mafia:
Stiamo in guardi su questi eventuali percorsi della mafia:
soprattutto sul fenomeno degli appalti pubblici e dei mafio-imprenditori. La
mafia ha avuto un ruolo rilevante, ad esempio, nella costruzione dell'autostrada
Salerno Reggio Calabria. Bisogna controllare le infiltrazioni mafiose tramite
adeguate normative. Attenzione inoltre alla normativa sui beni confiscati. La
legge 109/96 dovrebbe essere riordinata per rendere il meccanismo di
assegnazione più rapido ed efficiente. Riordinata, potenziata...e non
ammorbidita.
DANIELE D'ELIA
P.S. Potete leggere le discussioni
della commisione bicamerale antimafia sul sito www.senato.it.
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