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I: Ehud Gol ha qualcosa da dirci
- Subject: I: Ehud Gol ha qualcosa da dirci
- From: "Lilly" <lilly65 at tin.it>
- Date: Tue, 15 Jan 2002 08:34:31 +0100
----- Original Message ----- From: Stam Sofer <fsu at ipsnet.it> To: <rimongroup at topica.com> Sent: Monday, January 14, 2002 9:09 PM Subject: Ehud Gol ha qualcosa da dirci > > L'ambiguità di Yasser e le omissioni dell'Europa > > di EHUD GOL, Ambasciatore d'Israele a Roma > > Il Messaggero, 12 gennaio 2002 > > SE C'È del vero nel detto «dimmi che amici hai e ti dirò chi sei», il > circolo amicale del leader palestinese Yasser Arafat dovrebbe dirla > lunga sulla sue reali intenzioni e sulla sua affidabilità. Il cargo > sequestrato da Israele la settimana scorsa, acquistato dall'Autorità > Palestinese e capitanato da un alto ufficiale della polizia marittima > palestinese, trasportava armi di morte fornite dall'Iran e aveva a bordo > un esponente dell'organizzazione terroristica Hezbollah, il Partito di > Dio. Oltre a sofisticate armi d'offesa quali missili katiusha a lunga > gittata e missili anticarro, la nave, che anche secondo le rivelazioni > del suo comandante era destinata a rifornire l'Autorità Palestinese, > conteneva 2200 chilogrammi di esplosivo, una quantità sufficiente ad > imbottire cinture per 220 attentatori suicidi. Anche se solo una parte > del carico fosse giunta a destinazione, le conseguenze sarebbero state > devastanti. > > E' evidente che quelle armi, la cui acquisizione è in flagrante > violazione degli accordi di Oslo, non potevano servire al mantenimento > dell'ordine. Sarebbe infatti difficile immaginare un poliziotto > palestinese intento a mantenere il controllo delle strade di Ramallah > con dei katiusha capaci di colpire Tel Aviv. Ma per chi ha fatto il > callo alle violazioni degli accordi, alle ambiguità e alle false > promesse di Arafat, resta difficile sorprendersi dinnanzi all'ennesimo > doppio gioco del Raìs il cui appello del 16 dicembre scorso per far > cessare la «lotta armata contro Israele» altro non era, come ci insegna > questa ultima vicenda, che l'ennesima foglia di fico per coprire i > preparativi per una nuova escalation del terrorismo a uso e consumo > esclusivo del pubblico europeo. > > > Stavolta invece a sollevare particolare preoccupazione sono i profondi e > crescenti legami di collaborazione che emergono tra i vari gruppi > terroristici del Medio Oriente. Fino ad oggi era cosa nota che l'Iran > fosse il padrino di Hezbollah, con il quale condivide una comune volontà > di combattere le democrazie occidentali e di distruggere Israele. > Nell'ultimo anno i contatti tra Iran, Hezbollah e palestinesi si sono > intensificati. > > > Questo Asse del Terrore trova conferma nelle parole del Presidente > iraniano Rafsanjani il quale, in un discorso all'Università di Teheran > il 14 dicembre scorso, dopo aver minacciato l'uso della bomba nucleare > contro Israele «che non lascerà nulla sul terreno», ha elogiato la Jihad > palestinese definendola «madre di molti movimenti islamici» dall'Iran al > Libano, all'Afghanistan, alla Malesia, all'Asia Centrale. Per il > terrorismo fondamentalista, che ha amici in ogni porto, il mondo è > piccolo. Lo sa bene Rafsanjani che ha avvertito che «il confronto tra i > pii e le forze che cercano il martirio contro le forze del colonialismo > è estremamente pericoloso e potrebbe innescare una terza guerra > mondiale». > > > La prontezza con cui il regime degli ayatollah ha risposto alle esigenze > bellicose di Arafat e, nel mezzo di una campagna internazionale contro > il terrorismo, ha inviato un carico di armi da guerra nel punto più > caldo della regione porta a due considerazioni. In primo luogo, si ha la > riprova che le promesse di Arafat ai leader europei e mondiali di > sradicare il terrorismo sono lettera morta e che il leader palestinese > resta convinto della bontà della sua scelta strategica di usare il > terrorismo per raggiungere i suoi obiettivi massimali. In secondo luogo, > nonostante molti osservatori occidentali abbiano cercato di mettere in > risalto i segnali di moderazione provenienti da Teheran, la vicenda del > cargo e le parole di Rafsanjani hanno ricordato al mondo il vero > contenuto dell'agenda politica iraniana: incendiare la regione seminando > terrorismo e instabilità con la speranza di volgere gli equilibri > internazionali a proprio vantaggio. > > > Questa Coalizione del Terrore che crede di poter agire nell'impunità > dovrebbe far riflettere coloro che nella comunità internazionale sono > intenti a combattere il terrorismo. L'Unione Europea ha dato un esempio > concreto della serietà del suo impegno pubblicando una lista di > "persone, gruppi e entità" terroristiche nei confronti delle quali si > applicheranno misure restrittive consistenti nel congelamento dei fondi > e di altre risorse economiche. Tuttavia, la lista del Consiglio Europeo > dovrebbe includere tutti gli Stati e le organizzazioni che praticano e > sponsorizzano il terrorismo, senza eccezioni. La grave omissione di > Hezbollah e del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina fa temere > invece che alcuni possano cedere alla tentazione di interessi politici > ed economici particolari. In tutta onestà, è difficile immaginare quali > benefici possano trarre le democrazie occidentali dall'entrare in > circoli di amicizie che minacciano l'avvento della "terza guerra > mondiale". > -------------------------------------------------------------------- > Per gentile concessione dell'Ambasciata di Israele a Roma. > > > Un cordiale Shalom Shalom dal Gruppo Rimon > > Sito Web: http://www.italya.net > Forum: http://www.delphi.com/italya > Mailing list: http://www.topica.com/lists/rimongroup >
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