[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
NON DIAMO L'OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA!
- Subject: NON DIAMO L'OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA!
- From: "martin luther king" <inok at libero.it>
- Date: Sat, 2 Jun 2001 03:32:12 +0200
Un appello: NON DIAMO L'OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA! Se d'accordo, diffondete!!!!! Bisogna mettere in discussione il sistema dell'ottopermille In queste settimane è ripresa come di consueto la campagna della Conferenza Episcopale Italiana per invitare i cittadini-contribuenti a firmare a favore della Chiesa cattolica romana la destinazione dell'otto per mille dell'IRPEF. Sono stati filmati sette mini-sceneggiati in cui si descrivono opere di solidarietà gestite dalla Chiesa; li vedremo sulle reti televisive fino a luglio quando scadrà l'ultimo termine per la consegna della dicharazione dei redditi a cui è abbinata la scelta dell'otto per mille. Di anno in anno si nota un maggiore attivismo della Conferenza Episcopale mediante un uso sempre più facile e disinvolto dei media. Si possono dare interpretazioni diverse di questa linea che all'interno della Chiesa nessuno discute in modo esplicito. Dal nostro punto di vista, del tutto esterno al sistema in vigore, constatiamo che questo impegno è probabilmente la conseguenza di una tenuta non facile del consenso. La campagna per raccogliere i preventivati 100 miliardi per pagare il debito estero dello Zambia e della Guinea Conakry si è fermata ad un terzo dell'obiettivo ( il consuntivo dei versamenti è di 34 miliardi), i versamenti volontari per il sostentamento del clero calano ogni anno di un miliardo (sono ora meno di quaranta, il 5% del fabbisogno annuo per questa necessità mentre secondo i propositi iniziali questa doveva essere la voce principale). La "propaganda" contenuta negli spots mette in luce attività importanti gestite da strutture ecclesiastiche a favore di soggetti in condizioni di bisogno invitando tutti, credenti e non credenti, ad aderire. Come è noto non sono pochi, anche nell'area dell'opinione "laica" del paese, ad essere convinti da questo messaggio. Si può però ipotizzare che la tensione in evidente crescita negli ultimi mesi tra i vertici ecclesiastici e l'opinione non cattolica potrebbe modificare le cose. La Chiesa cattolica in Italia vive con le risorse dello Stato Dal nostro punto di vista, da sempre contrario al sistema concordatario in vigore in nome di una Chiesa più evangelica, più povera e più credibile, oltre a essere infastiditi dalla propaganda di queste settimane, dobbiamo constatare che solo il 20% dei fondi dell'ottopermille che pervengono ogni anno alla CEI vengono destinati ai propagandati interventi caritativi e che, tra questi, meno della metà sono destinati al terzo mondo (e sui 247 miliardi in più ricevuti dalla CEI quest'anno rispetto al 2000 solo 20 hanno avuto questa destinazione). Mediamente il gettito dell'ottopermille, gestito dalla CEI, per il 40 % serve per il sostentamento del clero e per un altro 40% per esigenze di culto e per la pastorale. Di fatto le strutture della Chiesa italiana sono finanziate in modo determinante dallo Stato usufruendo della condizione di privilegio garantita dal Concordato Craxi-Casaroli del '84. Infatti il 75 % del fabbisogno per lo stipendio ai quasi 38.000 sacerdoti proviene da fondi pubblici ( il 53% dall'ottopermille ed il 22% da stipendi corrisposti ad insegnanti di religione, ai cappellani degli ospedali, delle carceri ecc. ). Il gettito annuo dell'ottopermille è arrivato nel 2001 a 1.476 miliardi, i fondi destinati ad interventi di vario genere per il Giubileo sono stati di 5-6.000 miliardi, altri fondi arrivano a strutture della Chiesa dagli enti locali in diverse forme e quantità. Questa situazione ha una materialità eloquente e non dovrebbe in alcun modo consentire la sensibilità vittimista e protestataria nei confronti delle istituzioni che invece serpeggia nei movimenti cattolici integralisti e che la CEI non zittisce, anzi a volte alimenta in modo tacito od esplicito. Ci riferiamo in particolare alla campagna assillante e ininterrotta per il finanziamento completo delle scuole private. Ma la verità è che in nessun paese europeo, neppure in Spagna, la Chiesa cattolica romana gode di un tale appoggio concreto. Come pura ipotesi di lavoro si potrebbe dire ai Vescovi :"Se la Chiesa vuole il finanziamento delle scuole private rinunci all'ottopermille. Non si può pretendere tutto". La gratuità dell'annuncio dell'EvangeloNoi Siamo Chiesa" constata che il sistema in vigore si consolida sempre di più e che inoltre questa situazione di privilegio è ben poco conosciuta favorendo una commistione tra la dimensione dello spirituale e quello del temporale poco "laico". "Noi Siamo Chiesa", in nome dell'imperativo evangelico "gratis accepistis, gratis date" (Mt.10,8), che pretende l'assoluta gratuità nell'annuncio dell'Evangelo, si sente in dovere di continuamente riproporre, anche sulla base di quanto afferma la "Gaudium et spes" (cap.76), la rinuncia unilaterale della Chiesa cattolica all'attuale sistema invitando a cercare nuovi modi per sostenere le necessità della Chiesa. "Noi Siamo Chiesa" ritiene auspicabile che comunque inizi una nuova pacata discussione su questi problemi senza zittire chi espone opinioni diverse da quelle ufficiali. Per essere efficace la riflessione potrebbe allargarsi alla gestione dei beni della Chiesa e degli ordini religiosi che, specialmente nelle grandi Diocesi nel nostro paese, sono molto consistenti. La trasparenza e la correttezza nella amministrazione dei fondi, che la CEI cerca di promuovere e che tutti speriamo si generalizzi nella nostra Chiesa, non sono sufficienti. Bisogna discutere nel merito della destinazione dei fondi pubblici e dei beni delle Diocesi e delle parrocchie . Per una riflessione approfondita sarebbe anche utile esaminare le situazioni che esistono in paesi di antica cristianità e quelli dove la Chiesa cttolica romana è minoranza. Per chi firmare ? Allo stato delle cose il contribuente che non condivide il sistema, pur continuando a sollevare le sue obiezioni di principio, si trova di fronte ad opzioni molto rigide : -non può trattenere l'8% della propria IRPEF ( glielo impedisce la legge); -se non fa alcuna opzione, decidono per lui quelli che scelgono; -se firma per lo Stato, opzione che sembrerebbe abbastanza ovvia, si trova però di fronte ad una gestione oscura ( è quasi impossibile riuscire a sapere come vengono spesi i 150-200 miliardi della quota dell'ottopermille a gestione statale ), con destinazioni molto diverse e imprevedibili; nel '99 fu finanziata la presenza italiana in Albania e in Kossovo (art.6 della legge n.186 del 18.6.'99) e negli ultimi quattro anni si è attinto a questi fondi anche per il restauro di chiese e di conventi; Esiste un'ultima possibilità a cui ricorrono da tempo molti cattolici anticoncordatari : quella di firmare a favore della "Unione delle Chiese metodiste e valdesi" oppure delle "Assemblee di Dio in Italia". Queste due Chiese hanno firmato Intese con lo Stato che prevedono di destinare i fondi dell'ottopermille conseguenti alle opzioni a loro favore per "scopi sociali ed umanitari anche a favore di paesi del terzo mondo" escludendo esplicitamente il sostentamento dei pastori o le spese per il culto. Inoltre queste Chiese hanno deciso di non partecipare, in proporzione alle scelte espresse, alla ripartizione dei fondi dell'ottopermille relativi a quei contribuenti (sono la maggioranza) che nella dichiarazione dei redditi non hanno espresso alcuna opzione. La partecipazione alla divisione di fondi per cui non è stata espressa alcuna volontà ci sembra fortemente criticabile ; essa permette il raddoppio delle somme versate dallo Stato ed è prevista sia per la Chiesa cattolica che per le altre tre confessioni ( Chiesa luterana, Chiese cristiane avventiste del settimo giorno e Unione delle Comunità ebraiche ) che hanno firmato con lo Stato una normativa analoga a quella della Chiesa cattolica. La firma a favore di una delle due Chiese sopraindicate ci sembra utile anche tenendo conto del tipo di interventi che esse realizzano e della accertata trasparenza della loro gestione. Ha però una sua validità la considerazione che l'accettazione dell'otto per mille da parte di altre confessioni tende a rafforzare e a rendere credibile tutto il sistema; per questo motivo noi auspichiamo che in queste Chiese non si abbandoni la discussione sul fondamento stesso di tutto il sistema dell'ottopermille e sul suo concreto funzionamento. "Noi Siamo Chiesa" (sezione italiana dell' International Movement We Are Church-IMWAC: http://www.we-are-church.org/) Roma, 21 maggio 2001 "Noi Siamo Chiesa" - Via N.Benino 3 - Roma - Tel.: 06 56470668 oppure: 02 2664753 Sito Internet : www.we-are-church.org/it
- Follow-Ups:
- Re: DIAMO L'OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA!
- From: Federico de Curtis <federicodecurtis at tin.it>
- Re: DIAMO L'OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA!
- Next by Date: Re: DIAMO L'OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA!
- Next by thread: Re: DIAMO L'OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA!
- Indice: