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Riportiamoli a casa prima che (si) facciano dell'altro male
- Subject: Riportiamoli a casa prima che (si) facciano dell'altro male
- From: "Antonio Scalzi" <vincisca@tin.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>)
- Date: Thu, 13 May 2004 21:23:51 +0200
So bene che la "proposta" che vado a fare sia minimalista e che a
differenza dell'esposizione della bandiera della pace non faccia chiarezza
ne' sulla brutalita' ne' sulle cause della guerra - non sia pacifista,
insomma - e che oltremodo nei paesi anglosassoni faccia parte di quella
tradizione patriottica illuminata, tipica di un paese colonialista di
"riportare i nostri ragazzi a casa".
Ma in ogni caso potrebbe essere efficace (il che non e' poco), potrebbe
fare breccia tra le file dei militari, potrebbe infine fare finalmente
breccia sulla convinzione inculcata in molti italiani su "l'eroismo" della
guerra all'indomani della strage di Nassirya e soprattutto all'indomani dei
funerali di stato con la benedizione delle armi (le domande di arruolamento
volontario da quella data sono in aumento).
In sostanza la proposta e' questa: esporre dai balconi, negozi, macchine
una semplice scritta "RIPORTIAMOLI A CASA".
Io comincio da oggi, prima che sia troppo tardi, prima cioe' che qualche
altro perda la vita siano essi militari italiani siano essi iracheni caduti
sotto il fuoco di pallottole italiane.
In sostanza voglio dire:
"RIPORTIAMOLI A CASA PRIMA CHE SI FACCIANO E FACCIANO DELL'ALTRO MALE.
Con un livello di coscienza abbastanza basso da un anno a questa parte
sulle questioni di guerra forse abbiamo bisogno di un gancio piu' basso per
sollevare la coscienza pubblica, il resto poi stara' a noi.
Grazie per l'attenzione.
Bartolomeo Antonio Scalzi
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