[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
Sondaggio d'opinione sui tarantini, la base Usa e il rischio nucleare
- Subject: Sondaggio d'opinione sui tarantini, la base Usa e il rischio nucleare
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Fri, 05 Mar 2004 12:49:53 +0100
COMUNICATO DI PEACELINK E TARANTOSOCIALE
Sabato 6 marzo alle ore 17.30 nell'Istituto Fermi (corso Italia 306 a
Taranto), nell'ambito dell'incontro di studi "Insediamenti militari e
rischio nucleare" organizzato dal "Comitato per il no al rischio nucleare e
no alla base Usa" con la partecipazione di esperti della materia, verrà
presentato uno studio pilota sull'orientamento dell'opinione pubblica
tarantina in merito al tanto discusso futuro insediamento comando Usa.
Verranno inoltre fornite informazioni sulla nave da guerra americana
Yorktown, ormeggiata a Taranto nel molo polisettoriale.
Inviamo alla stampa due schede che saranno oggetto di illustrazione
nell'incontro del Fermi.
--- Cosa pensano infatti i tarantini di eventuale base Usa nella loro
città? ---
Per cominciare a esplorare questo interessante aspetto è stata realizzata
una ricerca da un gruppo di studenti nell'ambito di uno studio sui sistemi
di metodologia della ricerca sociale.
La ricerca è nata nell'ambito del progetto "giornale in classe" che porta
nelle scuole la lettura dei quotidiani, su cui in questi giorni sono
apparsi diversi titoli in merico alla controversa questione. Il progetto,
che mira a offrire agli studenti occasioni non solo di lettura ma anche di
sperimentazione delle tecniche di indagine giornalistica, è quindi l'ambito
ideale per compiere ricerche in tal senso.
Anticipiano alla stampa i primi risultati della ricerca che sono i seguenti.
Alla domanda "tu saresti d'accordo all'insediamento di una eventuale nuova
base militare Usa a Taranto?" il 44% degli interpellati ha risposto sì e il
56% si è invece dichiarato contrario ad una eventuale base Usa.
Alla successiva domanda "se la base avesse rischi nucleari saresti
favorevole?" coloro che ha risposto "sì" sono scesi al 17% mentre la
percentuale dei contrari alla base Usa è salita dal 56% all'83%.
Ha dichiarato Alessandro Marescotti, docente di scuola media superiore e
presidente di PeaceLink: "La ricerca è per ora stata compiuta su un
campione pilota di 207 persone che si sono espresse senza alcun
condizionamento. Vi è stata una netta distinzione fra chi ha commissionato
il sondaggio e chi lo ha realizzato. La ricerca continuerà al fine ti
testare l'attendibilità statistica del risultato. Ma chi ha studiato
statistica sa che anche su alternative del tipo "sì/no" relative a piccole
città è già abbastanza attendibile un campione di queste dimensioni quando
sui giornali nazionali si compiono sondaggi con campioni di 1000
intervistati telefonicamente che vorrebbero rispecchiare l'universo sociale
di tutta l'Italia".
Ha dichiarato Giovanni Matichecchia, portavoce di Tarantosociale: "Questi
primi segnali che provengono dalla città ci confortano. Vuol dire che il
Comitato per il no all'insediamento navale Usa e per il non al rischio
nucleare interpreta una volontà generale maggioritaria. Ci facciamo umili
portavoce di una sovranità popolare inespressa, di una cittadinanza non
interpellata ma capace di esprimere un suo punto di vista originale. In
particolare l'83% dei contrari al rischio nucleare militare è quella fascia
di tarantini che disse NO al nucleare civile nel referendum del 1987.
Sabato pomeriggio al Fermi cercheremo di trovare risposte scientifiche".
Gli studenti hanno condotto la ricerca raccogliendo le risposte su fogli
(su cui si doveva barrare il "sì" o il "no") che venivano ripiegati al fine
di garantire la privacy e la massima oggettività del responso. Il campione
ha rispecchiato l'universo sociale in quanto ha attinto da vari ambiti
territoriali, da varie fasce d'età e da vari contesti socio-economici. Per
scrupolo statistico il questionario è stato impostato mediante la secca
alternativa sì/no che garantisce una distribuzione dei possibili campioni
sulla curva di Gauss tale da ridurre al minimo i margini di oscillazione
percentuale dell'errore. La metododologia della ricerca sociale comporta
un'analisi statistica dell'attentibilità dei campioni in relazione alle
loro dimensioni. E' stata compiuta una verifica sull'evoluzione dei
risultati compiendo un confronto fra un minicampione iniziale di 35 e
quello finale di 207. La verifica dell'oscillazione ha portato a
riscontrare un intervallo del margine d'errore non superiore al 2% (in più
o in meno).
Pertanto un piccolo campione di 207 persone su Taranto può essere
considerato più attendibile di un campione di 4.000 persone compiuto su
tutta l'Italia (e tale è in genere la dimensione dei campioni utilizzati
per i sondaggi).
--- Lo Yorktown non è a propulsione nucleare. Ma abbiamo scoperto una
storia buffa ---
Scampato pericolo: lo Yorktown non è a propulsione nucleare. L'incrociatore
Yorktown attraccato al molo polisettoriale di Taranto il giorno 4 marzo
2004 è infatti a propulsione tradizionale, a caldaie e/o turbine.
PeaceLink ha compiuto ricerche approfondite sull'unità militare approdata e
lo farà per tutte le unità Usa che arriveranno in città.
La ricerca sul sistema di propulsione dello Yorktown ha portato alla luce
una storia buffa. Infatti nel 1997 i computer di bordo persero il controllo
del sistema di propulsione. Si bloccò infatti il sistema di propulsione
perche' i computer andarono in tilt in quanto un marinaio inserì uno zero
al denominatore di una frazione. Chi insegna matematica sa che una frazione
non può avere lo zero al denominatore, e tuttavia questo non dovrebbe
bloccare un computer, specie se militare. Ma ciò è avvenuto proprio sulla
nave che in queste ore è ormeggiata a Taranto bloccandone i motori 7 anni fa.
"Lo Yorktown ha perso il controllo sul suo sistema di propulsione perché i
suoi computer non erano in grado di dividere per il numero zero", scrisse
il viceammiraglio Henry Giffin, comandante dell'Atlantic Fleet’s Naval
Surface Force nel suo memorandum del 24 Ottobre 1997.
Il sistema operativo dello Yorktown CG-48 era il Windows Nt.
Le informazioni qui riportate sono tratte dalla seguente fonte:
http://www.gcn.com/archives/gcn/1998/july13/cov2.htm (sito Usa di
Government Computer News).
---
Outgoing mail is certified Virus Free.
Checked by AVG anti-virus system (http://www.grisoft.com).
Version: 6.0.593 / Virus Database: 376 - Release Date: 20/02/2004