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Taranto Viva: il degrado delle coste a Taranto
- Subject: Taranto Viva: il degrado delle coste a Taranto
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Sun, 26 Oct 2003 19:24:25 +0100
IL DEGRADO DELLE COSTE A TARANTO
Impressioni sulla mostra fotografica
"Taranto: gli uomini, il mare, la vita"
A cura degli studenti della 1 D del Liceo Scientifico
Tecnologico "Augusto Righi" di Taranto
Il 4 Ottobre siamo andati alla biblioteca comunale a visitare la mostra
fotografica intitolata "Taranto: gli uomini, il
mare, la vita". Abbiamo iniziato la nostra visita firmando il
quaderno dei visitatori, dopo ci siamo avvicinati alle fotografie molto
interessanti. Erano fotografie che ritraevano le bellezze delle nostre
coste, posti come Saturo, il fiume Galeso, il Cervaro, la sua foce, il
vicino ex-convento dei Monaci Battenderi, le viste magnifiche del Mar
Piccolo ed anche del ponte girevole, abbinate a magnifici tramonti.
Altrettanto interessanti sono le foto del porto di Sant'Eligio.
Francesco Stallo
“Taranto: gli uomini, il mare... la vita”. E' questo il titolo della
mostra fotografica prensentata il 4 ottobre 2003 nella biblioteca
comunale di Taranto. Questa mostra è stata organizzata dalla associazione
Taranto Viva. Questa associazione si è proposta un obiettivo: quello di
denunciare la grave situazione delle coste e del mare tarantino. Sabato 4
ottobre, accompagnati dal prof. Marescotti, siamo andati alla biblioteca
comunale per osservare questa mostra. Essa era divisa in tre sezioni ben
distinte: la prima, dedicata alla città e alla bellezza del suo mare; la
seconda dedicata al rapporto fra i taratini e il loro mare; la terza
centrata sul degrado delle coste. Abbiamo visto fotografie di uomini che
passano un'intera vita dedicata al mare; in queste foto il mare appare
non solo come uno sfondo ma come un modo di vivere. La terza sezione è
quella che costituisce il vero obiettivo della mostra in quanto è
dedicata al degrado della costa: vi erano foto che parlavano da sole, che
vogliono essere un invito alla riflessione. Infatti, se i tarantini si
sentono ancora legati alla città e al mare, hanno anche il dovere di
salvare e proteggere il loro mare e il loro territorio, affinchè la città
e la vita delle persone diventino decorose e dignitose. Taranto è un'
area a rischio ambientale: sui due mari grava il pericolo che l'industria
pesante e il trrasporto navale, sia civile che militare, provochino
danni irresversibili. La costa è in più parti deturpata dagli scarichi e
da costruzioni abusive (incredibile è l'esempio di Marechiaro dove la
sabbia è stata completamente ricoperta da rifiuti). Taranto è anche una
città piena di storia e monumenti dell'antica Magna Grecia; purtroppo,
molte volte i monumenti devono essere ripuliti da quintali di rifiuti. La
caduta delle polveri dell' ILVA rende dannosa la vita nel quartiere
Tamburi, che è molto più vicino allo stabilimento rispetto al resto della
città.
Continuando così il mare e la costa, ma in generale tutta l'area urbana,
finirà col diventare (o forse lo è già) discarica per l'industria,
rendendo Taranto una città invivibile.
Ma a Taranto c'è anche quanche passo positivo nella giusta direzione: una
delle tante pinete sul mare è stata recuperata, cioè il parco Cimino.
L'intento dell'associazione Taranto Viva è quello di sollecitare gli
amministratori a proseguire ed a accelerare l'opera di bonifica e di
recupero dell'area tarantina. Io spero che questa associazione riesca a
raggiungere il suo intento.
Claudio Teodoro
Sabato abbiamo vissuto una emozione bellissima e nello stesso tempo
istruttiva. Infatti siamo andati alla biblioteca comunale per
l'apertura della mostra fotografica sul degrado delle coste della città
di Taranto. La giornata si è aperta alle ore 9.30 e, dopo aver ascoltato
alcuni consigli su come ci si comporta fuori dalla scuola, ci siamo
incamminati per la strada che ci ha portato alla biblioteca.
Nel cammino in fila per due il professor Marescotti ha cominciato a
parlare dell'importanza della biblioteca; all'improvviso il professore ci
ha chiesto, per alzata di mano, quanti di noi erano andati
precedentemente alla biblioteca: nessuno ha alzato la mano. Io come gli
altri miei compagni non ero andato mai in una biblioteca e ho capito, per
un momento, che noi giovani nella nostra vita abbiamo bisogno di leggere
molto sia per avere una buona cultura e una buona informazione sia per
comprendere molte cose o avvenimenti che accadono normalmente nella città
o in tutto il mondo.
Al nostro arrivo alla biblioteca alle ore 10.15 il professore ci ha
consigliato di scrivere sul blocco appunti gli orari di apertura e di
chiusura della biblioteca (Lunedì 14.30 - 19.30, dal Martedì al Venerdì
8.30 - 19.30 , Sabato 8.30 -13.30 ) per chi volesse eventualmente
ritornarci e visitare la mostra e leggere libri.
Una volta entrati all'interno della biblioteca abbiamo notato tre file di
60 scatti fotografici che illustravano il degrado che incombe sulla
nostra città. Ogni fila di foto conteneva al suo interno un messaggio
della associazione ambientalista "Taranto Viva ", che si è
incaricata di denunciare la fonte della produzione o di spargimento di
rifiuti tossici. L'associazione mira ora a mostrare al pubblico e a far
capire a noi cittadini di Taranto quanto danno causano le industrie e
l'accumulo di rifiuti sparsi sul suolo o in mare. Abbiamo letto nella
mostra che "il mare è una ricchezza immensa a volte inutilizzata e a
volte deturpata, ma ancora a portata di mano. Tocca a tutti noi averne
cura, accrescerla e farne la nostra forza per il futuro". E anche:
"Vogliamo essere un invito alla riflessione... perché se ci
emozioniamo ancora di fronte alla superba bellezza della nostra città e
del nostro mare, se sentiamo ancora vivo il legame con questi luoghi,
allora abbiamo anche il dovere di risanare questo territorio e di
rispettarlo":
Dopo aver letto questi messaggi, un mio compagno ha fatto una buona
considerazione sulla disposizione delle foto: ogni fila era contornata da
un colore diverso, azzurro, giallo, verde.
Infatti l'azzurro indicava tutte le foto del degrado marino, il giallo le
foto del degrado del terreno e il verde faceva da contorno alle
foto sui rapporti tra gli uomini e il mare.
Alle ore 11.30 abbiamo iniziato la conferenza con i rappresentanti
dell'associazione "Taranto Viva". Tra il pubblico della
sala vi erano due personaggi di spicco: il rappresentante della
Capitaneria di Porto di Taranto e il sostituto dell'assessore Fago. Un
portavoce di un'altra associazione ambientalista ci ha parlato del
degrado della nostra città e ha sottolineato che unendo le forze con
Taranto Viva riusciranno a contrastare il degrado
.
Uno dei rappresentanti della associazione Taranto Viva ci ha parlato che
la zone più colpita dal degrado a Taranto è Lido Silvana. Lì molte
persone che trasformano la spiaggia in una tendopoli e si formano
tantissimi rifiuti che difficilmente vengono assorbiti dall'ambiente. Ad
esempio le sigarette senza filtro vengono assorbite dall'ambiente in 3
mesi, un barattolo di Coca Cola 3 anni, una bottiglia di plastica 1000
anni. Va ricordato inoltre che Lido Silvana ha subito lo spaventoso
incendio nella stagione estiva del 2001 e ora nel 2003 ancora nessuno ha
mosso un dito per far rinascere Lido Silvana. Però in tutta la conferenza
spicca un aspetto positivo di Taranto: vicino al mar Piccolo una zona è
stata trasformata in parco dove ora vivono molte forme di flora e fauna
protette e dove le persone vanno a trascorrere una giornata
indimenticabile con la propria famiglia. Durante la conferenza i
rappresentanti di Taranto Viva hanno ceduto la parola al pubblico
presente in sala. E' intervenuto il professore Marescotti che ha parlato
di Internet come luogo dove inserire le foto scattate da Taranto Viva. Su
Internet si possono mandare anche i testi delle denuncie scritte per far
vedere a tutti la lotta che si sta compiendo contro il degrado
ambientale.
Virgilio Quero
Oggi ci siamo recati alla Biblioteca Comunale, accompagnati dal nostro
professore d'Italiano Abbiamo partecipato alla mostra fotografica
organizzata dall'associazione "Taranto Viva". Il tema discusso
è stato il degrado ambientale. Questo ha fatto nascere delle curiosità,
per cui ci sono state molte domande da parte degli studenti. Tramite le
foto che abbiamo potuto osservare, abbiamo potuto notare che
l'inquinamento su tutta la fascia terrestre e marina si è molto
aggravato, così si stanno prendendo seri provvedimenti.
Nella conferenza si è potuto parlare del degrado delle coste, tra le
quali ne ricordiamo quella di "Mare Chiaro", che è molto
inquinata. Ma non è l'unica... Ricordiamo il fiume Galeso che è
inquinato.
Molti stabilimenti balneari che erano in città, come per esempio i
"Bagni Nettuno", hanno dovuto chiudere proprio a causa
dell'inquinamento.
Va poi ricordato che Taranto è inquinata dall'industria siderurgica.
Taranto è la prima città a rischio tumorale e le vittime molto spesso
sono i bambini, con leucemia, cancro alle ossa o ai polmoni. Infatti il
verde diminuisce sempre più, ma aumentano i casi di cancro. E' una
situazione che sta degradando, senza che si prendano provvedimenti,
malgrado le iniziative di Legambiente o del WWF.
Non basta la raccolta differenziata dei rifiuti, i riscaldamenti a metano
o maggiori filtri in alcune fabbriche. Bisogna essere accorti nei piccoli
gesti quotidini e capire che un nostro piccolo errore potrebbe inquinare,
con seri danni all'ambiente.
Vincenzo Martinelli
Sabato 4 ottobre 2003 il professore Marescotti ci ha condotti alla
biblioteca comunale per farci vedere una mostra fotografica sul Degrado
Ambientale. La mostra non parla solo del degrado ambientale ma cerca
anche di mettere in evidenza la bellezza delle nostre coste.
La mostra vuole evidenziare che Taranto è la città dei due mari, entrambi
suggestivi, poetici, pescosi.
Taranto è il luogo dove l'aria profuma di salsedine.
Taranto ha il mare limpido della litoranea costellata di spiagge, con
dune e macchia mediterranea.
Ma Taranto è anche un'area a rischio ambientale: sui due mari grava il
pericolo che l'industria pesante e il trasporto navale (sia civile che
militare) di materiale inquinante provochino danni irreversibili. La
costa è in più punti deturpata da discariche abusive, che talora
contengono persino sostanze tossiche come l'amianto. Vi sono poi gli
scheletri di altrettanto abusive costruzioni, la cui demolizione è
evidentemente un processo lungo ed oneroso.
Le spiagge bianche e le dune dal sapore esotico subiscono purtroppo
l'incuria dei bagnanti più disattenti che le usano come portacenere o
pattumiere. A Taranto spesso i monumenti sono trascurati e capita che i
siti archeologici debbano essere ripuliti da quintali rifiuti. Con la
mostra "Taranto: gli uomini, il mare.... la vita",
l'associazione Taranto Viva si propone di cominciare un percorso
indirizzato a sviluppare sia la discussione su questi temi, sia gli
urgenti e speriamo rapidi interventi sul territorio, a partire da quelli
che ognuno di noi singolarmente può attuare nel suo
quotidiano.
Cesare Simeone
Sabato 4 ottobre siamo andati a vedere una mostra allestita nella
biblioteca comunale sita nel piazzale Bestat di Taranto. Al nostro arrivo
abbiamo trovato il dottor Scafa, uno degli allestitori della mostra. Egli
è iscritto all'organizzazione Taranto Viva, un'associazione che si occupa
dei problemi ambientali che affliggono la nostra città.
La mostra intitolata "Il degrado delle coste" vuole mettere in
evidenza la brutta situazione in cui si trovano i litorali tarantini.
Inoltre intende portare alla luce del sole la situazione di abbandono di
alcuni monumenti e chiese.
Grazie all'ausilio di all'incirca 60 foto suddivise per colore, si
fanno notare alcuni aspetti fondamentali della Città dei due mari.
I colori scelti per allestire la mostra sono tre: il celeste, il verde e
il giallo. Il celeste racchiude tutte immagini bellissime di Taranto e
del suo splendido mare, il verde fa notare il legame molto stretto tra il
mare e i suoi abitanti e infine con il giallo si vuole denunciare la
bruttissima situazione del nostro mare.
Dopo aver visitato lo stage fotografico siamo entrati in una sala dove il
presidente dell'associazione dottor Girolamo Albano ha voluto coinvolgere
tutti i presenti in una discorso sulla situazione del nostro mare.
I presenti hanno partecipato con molta attenzione facendo vari interventi
e dimostrando la propria opinione su questa mostra. Della nostra classe
io, D'Andria e Martinelli abbiamo voluto fare alcuni interventi. Io
particolarmente ho voluto far notare come la suddivisione per colore
ideata dalla signora Portulano facesse comprendere ancora meglio le
caratteristiche più importanti della nostra città.
Durante gli interventi sono venuti alla luce anche altri aspetti di
Taranto come la delinquenza, il vandalismo e il problema dei ratti che
infestano oramai quasi tutta la città.
Dato che i fondatori dell'associazione Taranto Viva sono tarantini non
residenti si è voluto anche far notare il fatto che chi non vive nella
nostra città nota di più i problemi che l'affliggono mentre chi ci vive
nota di meno questi problemi oppure li nota e fa finta di niente.
Le zone più inquinate sono le zone del Lungomare (nel quale sfociano due
scarichi urbani), la zona del fiume Galeso e la spiaggia di Marechiaro
dove i cittadini, non curanti del danno che potevano causare alla città,
hanno creato vere e proprie discariche a cielo aperto.
Cosimo Battista
Sabato 4 ottobre assieme al nostro professore ci siamo recati alla
biblioteca comunale. Prima che incominciasse il dibattito abbiamo visto
la mostra fotografica che era suddivisa in tre colori diversi: il BLU, il
VERDE e il GIALLO.
Nella fascia colorata di BLU vi erano fotografie che mostravano immagini
del meraviglioso mare di Taranto.
Nella fascia colorata di VERDE vi erano fotografie che mostravano il
rapporto tra gli abitanti di Taranto e il mare.
Nella fascia colorata di GIALLO vi erano fotografie sul degrado delle
scogliere di Taranto.
L'associazione Taranto Viva è una associazione di giovane costituzione,
composta da tarantini letteralmente innamorati della propria città e del
tutto determinati a contribuire attivamente alla sua vita e al suo
sviluppo, a partire dal richiamo ad una maggiore attenzione all'ambiente
osservato da diverse angolature:
- l'ambiente visto come luogo di vita civile e come tale da mantenere
decoroso e dignitoso affinché decorosa e dignitosa sia la vita di chi ci
abita, ci lavora, ci trascorre il suo tempo libero;
- l'ambiente visto come risorsa, ossia come luogo ideale per attività di
pesca, di commercio marittimo, industria nautica, di turismo;
Si tratta di una mostra fotografica che rappresenta la bellezza delle
nostre coste e delle nostre acque spesso deturpata da abitanti senza il
minimo scrupolo e senza il rispetto delle elementari regole sia del
vivere civile che, a volte, della buona amministrazione.
Le nostre coste e il nostro mare sono in serio pericolo. Nel tratto di
costa tra il Tramontone e Mon Reve esiste una discarica abusiva sotto gli
occhi di tutti di dimensioni mostruose:
calcinacci, siringhe, lattine, bottiglie e oggetti di ogni tipo. Questa
discarica abusiva è stata fotografata ed è stata denunciata.
Marco Lincesso e Cosimo Calasso
L'associazione Taranto Viva vuole che noi cittadini tarantini facciamo
foto di zone di discarica abusiva per denunciarle alla questura affinché
si prendano giusti provvedimenti.
Sul dibattito tutti hanno espresso un pensiero. C'era chi diceva che
bisognava ad incominciare dai più piccoli ad insegnare la pulizia
ambientale. O chi voleva punire chi produce inquinamento sulle coste e
sulle zone naturalistiche. Secondo me bisogna come inizio pulire spiagge
ed altre zone inquinate per poi salvaguardarle.
Ma purtroppo con l'Ilva e i cittadini disattenti non si riuscirà mai a
sconfiggere questo male dell'inquinamento marino e costiero ma andrà
sempre
peggio.
Cosimo Lo Cascio
La nostra città, Taranto, è stata uno dei principali siti della Magna
Grecia e ne è tuttora la maggiore testimonianza; ma pian piano Taranto
sta diventando una zona a rischio ambientale a causa dei cittadini che
creano delle vere e proprie discariche a cielo aperto nelle vicinanze
delle spiagge. La causa, però, non è solo questa; contribuisce a tutto
ciò l'industria siderurgica più grande d'Europa, che con i suoi scarichi,
sommati a quelli fognari, forma in mare un deposito di scorie tossiche e
logicamente inquinanti. La mostra fotografica inizialmente nasce solo per
questo, per denunciare pubblicamente il degrado delle zone costiere. Il
fotografo Giulio Capilli ha aggiunto poi alla sua raccolta altri scatti,
che ritraggono altri lati della città, come ad esempio il lato
naturalistico: emozionanti tramonti, fiumi costeggiati dalla vegetazione,
paesaggi che sembrano disegnati e antiche chiese. Con queste immagini
l'autore vuole dimostrare che per i suoi concittadini, il mare non è solo
lo sfondo di un paesaggio, ma è un modo di vivere e di pensare; ma vuole
mostrarci anche ciò che stiamo avvelenando e distruggendo, e vuole
farcene rendere conto con queste stupende "cartoline" .
Un'altra sezione di foto rappresenta invece il rapporto che c'è tra i
tarantini e il loro mare: foto di pescatori che lavorano quotidianamente
in mare, scorci della città vecchia, zona in cui il mare è quasi tutto
per chi ci abita. Nelle foto si tende quasi a sottolineare lo
sfruttamento del mare da parte dell'uomo. Infine le crude e imbarazzanti
immagini che ritraggono il degrado ambientale sulle coste, e non solo lì,
causato dall'inciviltà di chi non ama la propria città. L'esempio più
eclatante è Marechiaro, zona che anni fa veniva considerata balneare, è
ora un deposito di rifiuti con tanto di materiali tossici,
elettrodomestici rotti e arrugginiti, strutture iniziali di case abusive
abbandonate... Tutti dettagli che l'autore non lascia inosservati.
L'organizzazione "Taranto Viva" approfitta quindi del dibattito
per affermare che Taranto ha bisogno dell'aiuto di tutti i suoi cittadini
per superare questo problema, responsabilizzandoli e rendendoli
partecipi.
Francesco Castronovo