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bloccare le armi è istigazione a non delinquere - comunicato stampa
Comunicato stampa
Si è costituito in data 22/2/2003, presso la Biblioteca della Chiesa
Valdese di Taranto, il Comitato provinciale contro la guerra.
Lunedì 24 febbraio, sempre presso la Biblioteca della Chiesa Valdese di
Taranto, il Comitato ha deciso di aderire alla manifestazione nazionale
dell'8 marzo di Camp Darby (il più grande arsenale dell'esercito Usa
all'estero contenente, nei pressi di Pisa, 20 mila tonnellate di munizioni)
e ha sottoscritto questo documento di appoggio alle iniziative nonviolente
di boicottaggio dei trasporti militari Usa in Italia.
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Comunicato stampa
UN'ISTIGAZIONE A NON DELINQUERE
Avvertiamo il dovere morale e civile di fermare i treni che trasportano
armi per la guerra che si va preparando.
Quei materiali bellici - se non li si fermera' - di qui a poco saranno
utilizzati per commettere crimini di guerra e crimini contro l'umanita'.
Il loro uso - se non lo si impedira' - provochera' la morte di innumerevoli
innocenti.
Il loro transito nel nostro territorio rende l'Italia favoreggiatrice degli
stragisti.
Permettere che giungano a destinazione vuol dire rendersi complici della
guerra, vuol dire violare il comando supremo della nostra Costituzione:
"ripudia la guerra".
La nostra è un'istigazione a non delinquere: ovvero a rispettare la
Costituzione, a salvare vite umane, a fermare la macchina bellica con
l'azione diretta nonviolenta
E' la Costituzione della Repubblica Italiana che dice ai cittadini
italiani: "ripudia la guerra".
E' uno dei suoi principi fondamentali; e' il valore supremo che afferma
nell'ambito delle relazioni internazionali: "ripudia la guerra".
E dunque e' giusto e necessario bloccare con l'azione diretta nonviolenta i
treni che recano gli strumenti della morte, le armi delle stragi annunciate.
E dunque e' un atto di fedelta', di rispetto e di inveramento della legge
fondamentale del nostro ordinamento giuridico impedire che le armi
efficienti alla guerra illegale e criminale possano giungere a
destinazione, possano essere usate, possano colpire i loro viventi umani
bersagli.
Su quei binari a fermare quei treni che trasportano armi ci dovrebbe essere
il capo dello Stato, supremo garante della Costituzione, ci dovrebbe essere
ogni pubblico ufficiale che alla Costituzione ha giurato fedelta'.
Ci sono invece dei cittadini italiani che con questa azione diretta
nonviolenta si stanno impegnando per salvare delle vite umane, stanno
difendendo la dignita' del nostro popolo e la legge fondamentale del nostro
paese, stanno obbedendo alla Costituzione, stanno adempiendo a un dovere di
legalita' e di umanita'.
Si renda loro onore e li si aiuti.
Con queste righe, non potendo oggi essere li' fisicamente, vogliamo
dichiarare la nostra persuasa condivisione dell'azione diretta nonviolenta
per fermare i carichi di armi destinati alla guerra illegale e criminale.
In ogni caso vogliamo essere presenti alla manifestazione nazionale di Camp
Darby dell'8 marzo prossimo.
Auspichiamo che ogni azione di boicottaggio del trasporto di armi si
attenga scrupolosamente ai limpidi principi della nonviolenza nel rigoroso
rispetto della incolumita' e della dignita' di ogni essere umano.
La nostra intransigente opposizione alla macchina bellica è conseguenza
diretta della nostra altrettanto intransigente fedeltà al dovere di salvare
le vite umane messe in pericolo da una guerra annunciata e imminente.
E' dovere di ogni cittadino fermare - con la nonviolenza - chi si appresta
ad uccidere altri esseri umani.
Comitato provinciale contro la guerra
Adesioni: Aprile, Arci, Associazione per la Pace, Attac, Chiesa Valdese,
Cobas, Comitati contro la guerra di Martina Franca, Palagiano e Grottaglie,
Eirene (Comitato permanente per la pace di Massafra), Forum delle Donne di
Rifondazione Comunista, Giovani Comunisti, Legambiente, Movimento Difesa
del Cittadino, Pax Christi Taranto, PeaceLink, Rifondazione Comunista, WWF