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messaggio di Luciano Mineo a Monsignor Benigno Papa sulla pace
A Monsignor Benigno Papa
Carissimo Monsignore,
siamo, oramai, alle soglie di una guerra che potrà avere conseguenze
drammatiche per il presente e per il futuro dell’umanità.
Nessuno di noi sa se questa guerra è ancora evitabile, se esiste anche la
minima speranza di fermare le armi. Quello che sanno le donne e gli uomini
amanti della pace è che, nei limiti delle possibilità umane, occorre fare
tutto il possibile per impedire che un evento catastrofico, come la guerra,
si verifichi.
In questi giorni, le iniziative dei “costruttori di pace” si stanno
notevolmente moltiplicando. Ciascuno, nel proprio piccolo mondo quotidiano,
sta cercando di fare il possibile. Tutti insieme, i “costruttori di pace”,
si incontreranno, sabato prossimo, a Roma, in una grande iniziativa di
dimensioni europee.
Sarebbe bello, Monsignore, se tutti coloro che, nel nostro territorio, si
stanno battendo per la pace, per una pace senza se e senza ma, senza
condizioni, come predica il Santo Padre, potessero incontrarsi tutti
insieme nella Casa di Dio per una veglia di preghiera e di esortazione ai
potenti della terra ad evitare un conflitto che, come sempre, non
colpirebbe i tiranni ma mieterebbe vittime soltanto tra la gente
incolpevole e tra i militari inviati nelle zone di guerra.
Carissimo Monsignore,
sappiamo di trovare in Lei ascolto e comprensione. La Chiesa cattolica,
insieme ad altre Chiese, sta già facendo di tutto per scongiurare la
guerra. In particolare, il Papa, pur con le sue sofferenze, è impegnato,
come un gigante, a rappresentare l’ansia di pace e di serenità che viene da
tutto il mondo.
Noi, umili animatori della “lotta” per la pace, vorremmo soltanto dare il
nostro contributo perché la pace trionfi sulla guerra.
Luciano Mineo