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Attac sulla guerra
Dopo un collettivo confronto e arricchimento ecco il testo finale di Attac
Taranto, di cui era stata anticipata una bozza.
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LE GUERRE COSTANO
Della guerra del Kossovo, ad esempio, fatta in epoca ulivista, si sa che è
costata 580 miliardi di lire. A essa si aggiunse la scandalosa "Missione
Arcobaleno", aiuti lasciati marcire nei porti o regalati alla malavita
albanese. Le missioni militari assorbono anch'esse svariati mi-liardi. La
Sanità invece, come noi pugliesi sappiamo meglio degli altri, va
ridimensionata.
E A CHE SERVONO?
A dare posti di lavoro agli italiani nei paesi distrutti?
Qualcuno forse lo sogna, ma se anche si aprissero spazi per imprenditori
italiani (le guerre fatte non ne hanno aperti) verrebbe utilizzata
manodopera locale, che costa meno.
Servono a punire dei dittatori?
Nemmeno. O restano al loro posto o vengono sostituiti da persone simili, ma
di fiducia della Superpotenza. Chi patisce è soprattutto la popolazione
civile.
E allora a chi o a che cosa servono?
A dei potenti gruppi di pressione che indirizzano il governo statunitense
verso l'accaparra-mento di mercati e di risorse, anche se questo espone la
popolazione civile della loro nazio-ne alle ritorsioni dei disperati.
Ovviamente gli americani non sono compatti nell'affrontare avventure
militari, ma la loro e la nostra informazione sono già di guerra.
Come si può battere il terrorismo?
Eliminando l'oppressione economica dal Terzo Mondo, non certo concedendo
agli Stati U-niti la non imputabilità di fronte al tribunale penale
internazionale (cioè la licenza di com-piere crimini di guerra).
E l'ONU, l'Europa, l'Italia che fanno?
L'ONU e alcuni paesi dell'Unione Europea tentano di resistere a decisioni
che sono fatte an-che per subordinarle e umiliarle. L'Italia, come la Gran
Bretagna, ha scelto la strada del ser-vilismo. In queste due nazioni ogni
governo, di destra o di sinistra, appoggia le guerre. In I-talia chi ha
manifestato contro la subordinazione degli stati ai potentati economici è
stato duramente represso dalle forze dell'ordine, sia sotto il governo
ulivista che sotto l'attuale, a Napoli e a Genova.
E gli italiani che ne pensano?
Nonostante la maggioranza assoluta degli eletti in parlamento sia favorevole
alla subordina-zione ai potentati USA, l'appello di Emergency ha raccolto
migliaia di firme di cittadini, e aumentano di minuto in minuto. Firmare
significa anche dire agli eletti, quali essi siano, che il consenso da loro
ricevuto non può essere trattato come un assegno in bianco.
ATTAC Taranto