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mercoledì incontro contro la guerra e per iniziative ecopacifiste
Contro la guerra
Il popolo della pace riprende la parola
Mercoledì si incontreranno a Taranto
le associazioni e le persone di buona volontà
Per una scelta di pace
Mercoledì 18 settembre 2002 alle ore 18 convochiamo una riunione
presso la biblioteca della Chiesa Valdese di Taranto (via General Messina
71) per invitare tutte le associazioni e le persone di buona volontà a
esprimere una scelta di pace nel momento in cui la minaccia di una
nuova guerra si fa più concreta.
Per l'obiezione alle spese militari
Nell’incontro verranno rafforzati i rapporti di collaborazione fra le
realtà cittadine che a Taranto hanno operato sui temi della pace, dei
diritti umani e della difesa ambientale. In particolare contro le
scelte di guerra verrà presentata la nuova campagna di obiezione
fiscale alle spese militari.
Per la lotta alla povertà
Nell’incontro si porranno le basi per un lavoro comune di ampia
prospettiva che porterà a Taranto il 15 ottobre un coraggioso missionario
che in Africa si batte contro la povertà e per la pace: padre Renato
Kizito Sesana.
Per coniugare pace e ambiente
Sarà inoltre messo a punto un calendario di incontri per non far
cadere l’attenzione sulle tematiche ambientali, in un momento in cui la
vertenza Ilva arriva ai suoi nodi cruciali e l’installazione di nuove
antenne allarma la popolazione. Pace e ambiente non sono tematiche
che marciano separate: ambedue toccano il futuro dell’umanità. Il nostro
destino non può essere deciso dai signori della guerra e dai padroni
delle ciminiere, vogliamo che la voce della gente possa contare sulle
decisioni vitali.
Il movimento della pace ritorna in campo
Siamo tornati più che mai convinti di queste scelte dopo aver
partecipato alla “carovana degli oppressi” del 12 settembre (tappe a Bari
e Molfetta) a cui hanno partecipato padre Alex Zanotelli e altri
testimoni di pace e giustizia. La “carovana” ha incontrato tante persone.
Padre Alex Zanotelli ha con vigore spronato tutti era una ricca
rappresentanza delle associazioni pugliesi ad essere operatori di
pace. La forza del messaggio è stato raccolto da una moltitudine di
persone a Molfetta dove nel ricordo di don Tonino Bello è
stato accesa una fiaccola della pace come segno dell’inizio di una
mobilitazione più generale contro la guerra.
PeaceLink e padre Alex Zanotelli
A Bari e a Molfetta PeaceLink ha presentato pubblicamente su
sollecitazione di padre Alex Zanotelli - il dossier “La presenza
militare in Puglia e il rischio nucleare”. E’ un dossier che padre
Alex Zanotelli ci ha aveva chiesto di scrivere e che ben volentieri
abbiamo realizzato. Questo dossier sulla militarizzazione in Puglia sarà
presentato e distribuito anche a Taranto nell’incontro di mercoledì
prossimo presso la biblioteca della Chiesa Valdese.
Basi militari in Puglia: il dossier è ora su Internet
Emerge la grande quantità di funzioni che la Puglia svolge
nell’ambito dell’apparato di guerra, ponendosi militarmente alla testa
delle regioni italiane. La base navale di Taranto ne è il fulcro.
Il dossier è stato inserito sul sito di PeaceLink all’indirizzo specifico
Aumentano i rischi nucleari
Questo dossier acquista un valore particolare in un momento in cui
una nuova guerra quella contro l’Irak - si prospetta. Infatti lo
spettro dell’uso dell’arma nucleare si affaccia concretamente sullo
scenario bellico, giustificato dall’esigenza di eliminare Saddam Hussein
all’interno dei suoi bunker sotterranei. Ecco perché nel dossier abbiamo
deciso di mettere a fuoco il “rischio nucleare”. Rischio che si prospetta
non solo in relazione all’uso dell’atomica ma anche in relazione ad
incidenti nucleari che la storia insegna si sono infittiti
nei momenti di maggiore frenesia bellica. In particolare temiamo che i
preparativi di guerra possano portare nei porti italiani, e del Sud in
particolare, sottomarini a propulsione nucleare, pericolosissimi come
documenta il dossier di PeaceLink.
Ricordiamo - per chi non lo sapesse - che tutti i sottomarini
Usa sono a propulsione nucleare e che quindi sono assimilabili a
piccole centrali atomiche viaggianti. Essi ci espongono ai rischi dei
normali reattori nucleari di terra, con la differenza che i sottomarini
sono privi delle pesanti schermature di protezione di cui invece sono
dotati i reattori nucleari civili di terra, che peraltro l'Italia ha già
rifiutato con un referendum abrogativo.
Guerra all’Irak: il governo neghi i siti nucleari italiani
Il progetto di "primo uso" delle armi nucleari in una
"guerra preventiva" ci allarma e ci porta a chiedere che il
governo italiano e le forze politiche rispondano a questa scelta folle
con un diniego dei siti nucleari italiani in cui sono pronte all’uso 29
testate atomiche. Nel dossier abbiamo inserito alcuni cenni sugli
incidenti che hanno interessato le armi nucleari e l'apparato di
comunicazione della guerra atomica. Il nostro è un tentativo di
risvegliare l'attenzione sul rischio nucleare che non è mai finito e che
oggi ritorna in modo preoccupante alla ribalta.
Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink
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