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a Taranto GIORNATA DEI MALATI DI LEBBRA: domenica 27/1
Comunicato del gruppo AIFO di Taranto
I giornalisti possono contattare la referente AIFO a Taranto: prof.ssa
Maria Teresa Tarallo cell.3471463719. All'iniziativa di domenica
dell'AIFO a Taranto ha aderito PeaceLink.
A Taranto domenica 27 gennaio 2002 in Piazza Maria Immacolata
dalle ore 9.30 alle 13 si celebrerà la 49' Giornata Mondiale dei Malati
di Lebbra. L'iniziativa quest'anno ha il patrocinio del Comune di Taranto
che ha sostenuto il percorso di iniziative pubbliche "Con gli ultimi
per un'alternativa di giustizia" promosso da AIFO, PeaceLink e
Lunaria. La celebrazione della Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra è
l'ultima tappa di questo percorso di sensibilizzazione. Sarà l'occasione
per sostenere la CAMPAGNA INTERNAZIONALE CONTRO LA LEBBRA che quest'anno
vedrà impegnati i volontari dell'AIFO (Associazione Italiana amici di
Raoul Follereau) in più di 200 piazze d'Italia.
I volontari AIFO offriranno il miele della
solidarietà in cambio di una donazione per aiutare a curare i malati di
lebbra del Brasile, la nazione che attualmente conta il maggior
numero di nuovi casi di lebbra (hanseniasi). I fondi raccolti lo scorso
anno sono andati a sostenere il progetto Kimbau (Congo), il progetto Parà
(Brasile) e il progetto Bellary (India), finalizzati a potenziare la rete
del programma di controllo della lebbra, la ricerca dei casi nascosti e
l'individuazione e cura precoce per evitare casi di disabilità.
Quest'anno vi è una novità, in quanto il miele distribuito proviene dai
piccoli produttori dell'America Latina attraverso la rete del Commercio
Equo e Solidale e verrà inserito in sacchetti di juta realizzati da
lavoratori del Bangladesh: il ricavato andrà pertanto ad aiutare - oltre
ai lebbrosi - anche i lavoratori di aree povere del pianeta,
scavalcando i circuiti commerciali di sfruttamento
delle multinazionali. L'anno scorso il miele proveniva da una
cooperativa italiana che impiegava portatori di handicap.
Sarà inoltre chiesto di sottoscrivere la
"Carta dei Popoli per la Salute" il cui testo è
consultabile anche su Internet all'indirizzo
www.aifo.it
L'invito a sosttoscrivere la "Carta" è rivolto a tutti i
cittadini e in particolare a chi ha responsabilità istituzionali, come
gli amministratori locali. Senza un forte sostegno dell'opinione pubblica
le priorità politiche rischiano di essere altre, dirottando ad esempio
risorse preziose verso l'aumento degli armamenti a cui Rauol Follereau
era fermanente contrario. Nel 1954 chiese infatti ai leader di Usa e Urss
di rinunciare ad un bombardiere atomico a testa: quei fondi sarebbero
bastati per sconfiggere definitivamente la lebbra.
Un mondo diverso è possibile: scegliamo di stare
con gli ultimi per un'alternativa di giustizia e di pace.
Perché la Campagna
In quarant'anni, attraverso
l'Associazione italiana Amici di Raoul Follereau
(AIFO), gli italiani hanno contribuito a curare un milione di malati di
lebbra consentendo di destinare 100
milioni di euro in progetti nei paesi a basso reddito.
Sono ancora troppe le persone affette dalla malattia che non
riescono ad accedere a cure adeguate. Assumere tardivamente i farmaci non
consente di prevenire i danni irreversibili che rendono la persona
disabile per tutta la vita.
I fondi raccolti attraverso la Campagna 2002
saranno destinati alla ricerca dei casi nascosti, alla cura
precoce ed al trattamento riabilitativo dei malati di lebbra del Brasile
che è attualmente il primo paese al mondo per numero di nuovi casi.
Ogni minuto un nuovo malato di lebbra nel
mondo
Oltre 2000 persone si ammalano ogni giorno,
più di una al minuto. Si stima che siano almeno altrettanti,
quotidianamente, i casi non identificati.
In realtà nessuno può dire esattamente quanti siano i malati
nel mondo. Quelli diffusi sono i dati provenienti da zone in cui sono
presenti servizi sanitari funzionanti. Ma chi può dire oggi quanti malati
ci siano in paesi lacerati da guerre o con infrastrutture allo sfascio?
Di fatto quando si avviano piani di ricerca dei casi di lebbra in aree
poco raggiungibili si continuano a scoprire numerose persone affette
dalla malattia. Tra loro la percentuale dei bambini rimane relativamente
alta e prevale la forma tubercolare, cioè il tipo di lebbra che provoca
molto rapidamente le disabilità. Tutto ciò indica una morbilità ancora
elevata.
Dove
L'hanseniasi è diffusa essenzialmente in quella che viene
definita la cintura della povertà, area in cui vivono un miliardo e 300
milioni di persone che sbarcano il lunario con meno di duemila lire al
giorno.
91 sono i paesi in cui la malattia è ancora
diffusa.
19 in cui costituisce un problema di
salute pubblica.
Che malattia è
Una malattia contagiosa causata dal
Mycobacterium leprae, bacillo isolato
nel 1873 da Gerhard Armauer Hansen.
Da allora la malattia è definita
Hanseniasi o
Morbo di Hansen ed i malati
hanseniani.
Anche se la malattia è perfettamente curabile, ancora oggi le si
accompagna spesso un pesante stigma
sociale che vede le persone che ne sono state affette, anche
se guarite completamente, considerate "diverse" e socialmente
emarginate.
Perché lo stigma
E' dovuto al retaggio della paura secolare per una malattia
che a lungo ha evocato terrore a causa dell'incurabilità e delle tremende
mutilazioni che provocava.
Le deformità provocate dall'hanseniasi sono devastanti ed
inconfondibili. Solo una cura precoce e
tempestiva può evitarle.
Come si manifesta la malattia
Il bacillo, inizialmente, distrugge i nervi periferici
provocando insensibilità; successivamente attacca i tessuti causando le
mutilazioni. Se non trattata, provoca danni progressivi e permanenti a
pelle, nervi, arti ed occhi.
La cura
Solo nel 1940, con il dapsone, si cominciò ad avere una cura,
ma il farmaco andava assunto per tutta la vita ed aveva il solo effetto
di rallentare l'avanzata della malattia.
È dai primi anni 80, con l'introduzione della
polichemioterapia
(rifampicina, clofazimina e
dapsone), che finalmente dalla lebbra si può guarire.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS
raccomanda la polichemioterapia dal 1981.
Da 5 a 20 anni è il periodo d'incubazione del bacillo che
causa la malattia.
Da 6 mesi a due anni dura il periodo
di trattamento farmacologico.
Si stima che circa 10 milioni di persone subiscano oggi le conseguenze
fisiche e sociali della malattia.
Chi era Raoul Follereau, promotore della
Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra
Raoul Follereau nasce il 17 agosto del 1903 a Nevers in
Francia, da una famiglia di industriali.
Nel 1918 incontra Madeleine Boudou, con la quale trascorrera' tutta la
vita. Studia diritto e filosofia, si fa notare come poeta,
giornalista, conferenziere.
Nel 1935 seguendo, per interesse personale e come inviato speciale del
giornale La Nacion, le orme del missionario Charles de Foucauld
incontra ad Adzope' (Costa d'Avorio) un villaggio di lebbrosi.
Questo incontro cambia la sua vita.
Nel 1942 in piena guerra lancia l'iniziativa di solidarieta' L'Ora dei
poveri. Ricercato dai Nazisti, per una serie di articoli contro
Hitler, e' costretto a nascondersi
Nel 1946 lancia il Natale del Padre de Foucauld e fonda
L'Ordine della Carita' che diverra' in seguito la Fondazione Raoul
Follereau.
Nel 1953 con i soldi raccolti nei suoi giri di conferenze viene
inaugurata ad Adzope' la citta' dei lebbrosi con laboratori,
radio, cinema, e tante casette al limitare della foresta. I primi malati
escono cosi' dall'emarginazione in cui da secoli erano tenuti, milioni di
altri li seguiranno.
Compie l'equivalente di ben trentadue volte il giro del mondo per
raccogliere fondi per curare i malati di lebbra. Rendendosi conto che
questa malattia non sara' mai vinta fino a quando milioni di persone
saranno colpite dalla poverta', dallo sfruttamento, dalla guerra allarga
il discorso a quelle che lui chiama le "altre lebbre":
l'indifferenza, l'egoismo, l'ingiustizia. Scrive ai capi di stato,
propone lo sciopero dell'egoismo, denuncia, senza riguardi
per nessuno, l'ingiustizia e l'ipocrisia in decine di scritti e migliaia
di conferenze. Istituisce nel 1954 la Giornata Mondiale dei Malati
di Lebbra celebrata tuttora in 150 paesi.
Tra il 1964 e il 1969 anima la campagna il costo di un giorno di
guerra per la pace, rivolta all'ONU, a cui aderiscono 4 milioni di
giovani in 125 paesi. Nel 1920 pubblica le livre d'amour diffuso
in 10 milioni di copie e tradotto in 35 lingue
Muore a Parigi il 6 dicembre del 1977.
Gli insegnamenti e l'esempio, attraverso il suo stesso linguaggio, sono
riproposti nei libri che ci ha lasciato. La sua opera continua a vivere e
rinnovarsi nel lavoro di decine di organizzazioni che portano il suo
nome.