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ILVA petizione popolare a Taranto
Petizione popolare
I sottoscrittori di questo documento vogliono difendere il diritto al
lavoro ed alla dignità dei lavoratori a partire dalla tutela del loro
diritto inalienabile alla salute ad alla vita sanciti dalla Costituzione,
condizione imprescindibile per parlare di lavoro dignitoso ed in regola con
le leggi della Nazione.
1) Dagli anni '60 l'area jonica è sede di un polo industriale ad alto
impatto ambientale ed elevato rischio per i lavoratori e i cittadini. Il
diritto al lavoro da queste parti ha significato ledere l'altro
fondamentale diritto a vivere in un ambiente salubre e pulito. Le morti
bianche in fabbrica si sono tristemente intrecciate ad alti tassi di
mortalità per patologie alle vie respiratorie e non solo. L'ambiente -
inteso come acqua, aria, suolo, sottosuolo - è stato in maniera
indiscriminata utilizzato come discarica per contenere i costi industriali
di produzione.
2) Il "sistema Taranto" alla distanza si è rivelato incapace di andare
oltre la monocoltura siderurgica. Alla mancata diversificazione produttiva
si accompagnano, da circa un decennio, cassa integrazione, mobilità e
licenziamenti.
3) La dichiarazione di Taranto "area ad elevato rischio ambientale" non ha
sortito gli effetti sperati in termini di risanamento ambientale del
territorio e di argine verso attività produttive altamente inquinanti.
4) Taranto paga oggi le conseguenze di un'economia fondata su un'asfittica
crescita economica priva di sviluppo. Le distorsioni di questo modello di
sviluppo sono state ingigantite dalla storica carenza di controlli in
materia ambientale da parte della pubblica amministrazione. L'impegno della
magistratura, pur meritorio e spesso supplente rispetto alla latitanza
delle stesse istituzioni, si scontra con una legislazione spesso permissiva
nei confronti dei grandi inquinatori.
5) Di recente alcune ordinanze del Sindaco di Taranto hanno finalmente
impresso una svolta in campo ambientale. Alla grande industria messa sotto
accusa per le sue produzioni inquinanti sono stati imposti, con atti senza
precedenti, ingenti interventi di risanamento ambientale. I sottoscrittori
del presente documento ritengono di fornire il loro pieno sostegno a queste
ordinanze sindacali convinti che:
a) il ricatto occupazionale non possa più giustificare la devastazione del
territorio e mettere a rischio la salute di lavoratori e cittadini;
b) il risanamento ambientale debba comportare non solo interventi
migliorativi degli impianti ma anche ridimensionamento delle produzioni più
inquinanti;
c) possano costituire strumenti per affrontare in maniera decisa il nodo di
un nuovo modello di sviluppo per l'area ionica su basi eco-compatibili.
Inderogabile, a questo fine, appaiono un intervento del Governo ed un
tavolo di confronto con le varie rappresentanze politiche e sociali locali
anche allo scopo di salvaguardare i livelli occupazionali;
d) possano impedire il paventato aumento della produzione di acciaio da 8 a
10 milioni di tonnellate e la proroga dell'esercizio della centrale
elettrica CET/1 con i relativi incrementi del carico inquinante.
Adesione:
NOME E COGNOME....................................................
INDIRIZZO.........................................................
COMUNE............................................................
TELEFONO..........................................................
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