[TarantoOnLine] Ilva sotto accusa per inquinamento. Cianuro in concentrazioni 110 volte sopra il limite nelle acque. E anche l’ossido di azoto è fuori norma



PeaceLink denuncia sforamenti per il cianuro in acqua e per l’ossido di azoto in aria. Le dichiarazioni rilasciate da Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink.

Gli sforamenti dell’altoforno 4

«Sotto accusa è il camino E137 dell’altoforno 4 dello stabilimento Ilva. L'ossido di azoto, in particolare, ha superato i valori limite stabiliti dalla normativa. Abbiamo appreso che Arpa Puglia lo ha accertato. Il parametro dell'ossido di azoto infatti per Arpa Puglia "supera il valore limite giornaliero autorizzato con decreto del 26 ottobre 2012 di riesame dell'Aia". Ispra a sua volta ha comunicato ad Acciaierie d’Italia che “il parametro supera il valore limite giornaliero di 100 milligrammi autorizzato, da rispettare 'post-adeguamento', cioè a valle di tutte le attività e di tutti gli interventi di adeguamento conclusi entro il 23 agosto 2023 col termine del piano ambientale". Viene inoltre contestato che il valore di 100 milligrammi risulta superato anche "per numerose giornate successivamente alla data del 23 agosto 2023". Il ministero dell’Ambiente ha dovuto procedere alla diffida nei confronti del gestore dello stabilimento».

Il cianuro e i fenoli sopra il limite

«I problemi non sono terminati con l’inquinamento dell’aria. Ad entrare nella lente d’ingrandimento dei controllori adesso ci sono anche gli sforamenti dell’inquinamento delle acque. Infatti il cianuro, sostanza altamente tossica, è stato rilevato in quantità allarmanti nelle acque, ben 110 volte superiori ai limiti consentiti. E, come se non fosse sufficiente, anche i fenoli sono stati trovati nelle acque in concentrazione 14 volte superiore rispetto ai limiti imposti».


Sull’Ilva inoltre il Consiglio d’Europa chiede garanzie all’Italia. 

Articolo di Pierpaolo D’Auria continua su Cronache Tarantine
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