[TarantoOnLine] Perché la lotta dell'Ilva è diventata un esempio di lotta nonviolenta



L'importanza della nonviolenza nella lotta per la giustizia ambientale: il caso Ilva

Nel complesso e controverso scenario del processo di appello relativo all'Ilva, i legali dell'azienda hanno chiesto il trasferimento del processo da Taranto a Potenza. 

Fra le varie cose hanno anche detto che l'inquinamento causato dall'Ilva ha generato un tale diffuso risentimento nella comunità locale da creare un clima che non garantirebbe la "serenità" necessaria per un equo processo.

Questo argomento mette in evidenza un aspetto fondamentale e spesso trascurato nelle battaglie per la giustizia ambientale: l'importanza della nonviolenza. A Taranto, nonostante il grave impatto ambientale e sanitario provocato dall'inquinamento industriale, la lotta si è sempre mantenuta all'insegna della nonviolenza. Questo approccio, sostenuto con fermezza da associazioni come PeaceLink, ha permesso di portare avanti le rivendicazioni della comunità in modo pacifico ed efficace senza prestare il fianco a critiche.

La nonviolenza non è solo una scelta etica, ma una strategia di grande efficacia. Evitare atti di violenza o minacce o espressioni di odio nei confronti degli imputati, ha permesso alla comunità tarantina di mantenere alta la credibilità del proprio movimento. Questo atteggiamento ha attirato l'attenzione dell'opinione pubblica e dei media in modo positivo, dimostrando che è possibile rivendicare i propri diritti senza ricorrere ad alcuna forma di violenza o di odio.

La forza della nonviolenza risiede nella sua capacità di coinvolgere e sensibilizzare un ampio spettro di persone, creando un movimento cittadino centrato unicamente sulla verità e la giustizia. La lotta pacifica di Taranto è diventata un esempio da seguire, non solo in Italia ma anche a livello internazionale. In un'epoca in cui i conflitti e le tensioni sociali sono spesso caratterizzati da violenza e intolleranza, l'esperienza tarantina rappresenta un modello di resistenza civile e di impegno collettivo per un futuro più giusto e sostenibile. L'indignazione non è mai andata oltre l'indignazione stessa.

Essere pacifisti in una situazione di ingiustizia così evidente richiede coraggio e determinazione. La nonviolenza ha dimostrato di essere il punto di forza della lotta tarantina, conferendo al movimento una legittimità morale che nessuna forma di violenza avrebbe potuto garantire. È un orgoglio per la comunità tarantina e per tutti coloro che credono nella giustizia e nella sostenibilità ambientale.

In conclusione, la vicenda Ilva e la risposta nonviolenta della popolazione di Taranto sottolineano l'importanza di adottare metodi pacifici nella lotta per i diritti e per l'ambiente. La nonviolenza non è solo una scelta morale ma è una strategia vincente che può portare chi ha subito un'ingiustizia un lutto a farsi promotore della verità. La verità ha una potenza mediatica spaventosa, tale da non richiedere null'altro. Trasformare il dolore in testimonianza e la verità in giustizia è la strada che abbiamo percorso e che continueremo a perseguire. 

Alessandro Marescotti 
Presidente PeaceLink