[TarantoOnLine] Crisi ILVA e Just Transition Fund: Taranto rischia di perdere I fondi per bonifiche e transizione ecologica



C’è un problema del Jtf a Taranto: la gigantesca incognita sulle sorti dell’acciaieria, soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi. Inizialmente, i progetti del Fondo erano stati tarati sulle stime di un ridimensionamento con circa 4.000 esuberi. Se, ci spiegano a Bruxelles, l’acciaieria dovesse chiudere del tutto, l’impatto sul territorio, a cominciare dall’indotto, sarebbe molto più grave. Risultato: i piani di riqualificazione dei lavoratori, il sostegno alla diversificazione economica e imprenditoriale, ma anche le bonifiche dovrebbero essere di ben altre dimensioni. Per questo, spiegano a Bruxelles, la regione Puglia per ora ha preferito non indire bandi: troppo alto il rischio che si rivelino inadeguati e dunque poi da rifare. Il tempo stringe, avvertono a Bruxelles (e questo vale anche per il Sulcis): circa due terzi dei fondi del Jtf per le due aree provengono dal Fondo di rilancio Ue. Il quale ha una scadenza precisa e improrogabile: fine 2026, data entro la quale dovranno esser spesi i soldi erogati, pena la loro revoca. Sarebbe, per Taranto, davvero un’occasione perduta.

Continua su Avvenire (articolo di Giovanni Maria del Re)