[TarantoOnLine] Oltre tre miliardi di euro di debiti complessivi per l'ILVA, gestita oggi da Acciaierie d'Italia



Acciaierie d’Italia al 30 novembre 2023 aveva 3.106 milioni di euro di debiti, di cui oltre un miliardo di debiti commerciali. Mittal ha chiesto al tribunale di inibire a Invitalia la procedura di attivazione dell’amministrazione straordinaria. 
Gilda Ferrari (Il Secolo XIX)

L’ultima battaglia della guerra di Mittal e di Lucia Morselli per non sborsare un euro e far morire di consunzione Acciaierie d’Italia è fatta di 56 pagine. E contiene una novità che rischia di mandare all’aria gli sforzi del governo – che ieri ha sfornato un nuovo decreto.


Nel «Ricorso per la conferma delle misure protettive e la concessione delle misure cautelari» per l’accesso alla composizione negoziata presentato al Tribunale di Milano infatti spuntano «3,1 miliardi di euro al 30 novembre»: una cifra monstre, molto più alta delle stime precedenti.

A pagina 11 si legge: «I debiti complessivi di ADI al 30 novembre 2023 ammontano ad Euro 3.106 milioni», somma di 733 milioni di finanziamenti, 1 miliardo 318 di «altre passività» e 1 miliardo e 52 milioni di «debiti commerciali» di cui 548 milioni «scaduti».

Massimo Franchi (Il Manifesto)
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E dire che fino a qualche mese fa sembrava che L'ILVA fosse avviata a una marcia trionfale verso futuri successi.

Si leggeva infatti su Il Sussidiario del 5.6.2023: "Lucia Morselli e il signor Lakshmi Mittal hanno capito che il tentativo del Governo di rilanciare la siderurgia italiana è serio. Peraltro, i fondi per l’investimento sono quasi interamente pubblici. Consideriamo, infatti, che al momento vi è un tesoretto da quasi 3 miliardi: gli attuali 750 milioni di finanziamento degli azionisti (680 milioni messi dallo Stato e i restanti da Arcelor Mittal) a cui si aggiungono il miliardo del Decreto Aiuti bis (2021) e quello stanziato nel Pnrr per lo sviluppo del preridotto di ferro. E anche loro hanno compreso che la domanda di acciaio in Europa è destinata a salire".