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[TarantoOnLine] ILVA, possibili riduzioni nelle emissioni dell'agglomerato e possibili incrementi di inquinamento nella cokeria
- Subject: [TarantoOnLine] ILVA, possibili riduzioni nelle emissioni dell'agglomerato e possibili incrementi di inquinamento nella cokeria
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Wed, 15 Dec 2021 00:04:04 +0100
(AGI) - Taranto, 14 dic. - A fine anno entreranno in funzione nell’ex Ilva di Taranto (ora Acciaierie d’Italia) i primi due nuovi filtri Meros (detti anche a manica) per la prima delle due linee dell’agglomerato. I nuovi filtri servono a contenere le emissioni inquinanti dell’impianto che prepara i minerali di carica degli altiforni e tra queste emissioni c’è la diossina. Per la seconda linea dell’agglomerato, anch’essa da attrezzare con i filtri Meros, le attività sono in corso e si chiuderanno nella prima parte del 2023, anno in cui ad agosto tutte le prescrizioni relative all’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata all’ex Ilva, e normata col Dpcm di settembre 2017, dovranno essere portate a termine.
Il dato dei filtri è emerso oggi pomeriggio nella riunione dell’Osservatorio permanente il compito è monitorare l’attuazione del piano ambientale dell’acciaieria. Convocata dal ministero della Transizione ecologica, la riunione si è svolta in modalità video call. Presenti tra gli altri Acciaierie d’Italia e Ilva in amministrazione straordinaria, Arpa Puglia, Ispra, Regione Puglia, Comuni di Taranto e Statte, Prefettura Taranto e i ministeri interessati: Transizione ecologica, Sviluppo economico, Sud e Coesione territoriale. (AGI)
Il dato dei filtri è emerso oggi pomeriggio nella riunione dell’Osservatorio permanente il compito è monitorare l’attuazione del piano ambientale dell’acciaieria. Convocata dal ministero della Transizione ecologica, la riunione si è svolta in modalità video call. Presenti tra gli altri Acciaierie d’Italia e Ilva in amministrazione straordinaria, Arpa Puglia, Ispra, Regione Puglia, Comuni di Taranto e Statte, Prefettura Taranto e i ministeri interessati: Transizione ecologica, Sviluppo economico, Sud e Coesione territoriale. (AGI)
(AGI) - Taranto, 14 dic. - La riunione di oggi, che coinvolge le strutture tecniche, è servita a fare il punto sullo stato delle varie prescrizioni ambientali, sull’avanzamento dei cantieri e sull’attuazione delle tempistiche. Fra gli interventi sotto esame, la copertura dei parchi fossile, Omo e Agglomerato. Non si discute in questa sede perché riguarda la conferenza di servizi, che è un altro livello istruttorio, la richiesta formulata da Acciaierie d’Italia per ridurre nelle batterie coke in funzione i tempi di distillazione del carbon coke - che poi viene caricato negli altiforni - da 24 a 18 ore.
L’azienda sostiene che, avendo l’autorizzazione a produrre 6 milioni di tonnellate di acciaio l’anno, è anche autorizzata a produrre il coke necessario. Che per 6 milioni di tonnellate di acciaio - si specifica - è pari a 2,232 mnl tonnellate di coke. Si tratta di 106mila sfornamenti di coke annui. Per l’azienda, ipotizzando una marcia con 4 batterie e avendo ciascuna batteria 43 forni per un totale di 172 forni, vuol dire che ciascun forno è autorizzato, con una capacità produttiva massima di 6 milioni di tonnellate, a effettuare 616 sfornamenti l’anno”.
Per Acciaierie d’Italia, “la richiesta di rimuovere il vincolo delle 24 ore per sfornamento e portarlo al valore di 18 ore, con 4 batterie adeguate in marcia, anche nell’ipotesi irrealistica che tutte le batterie possano essere in esercizio tutti i giorni per 24 ore al giorno, equivarrebbe ad avere un numero di sfornamenti annui ben al di sotto del valore collegato alla produzione già oggi autorizzata: 486 sfornamenti anno contro i 616 autorizzati”. La conferenza di servizio che dovrà vagliare questa nuova richiesta di Acciaierie d’Italia - che ha già sollevato voci critiche, preoccupate per l’impatto ambientale - non è stata però ancora convocata. (AGI)
TA1/MAU
L’azienda sostiene che, avendo l’autorizzazione a produrre 6 milioni di tonnellate di acciaio l’anno, è anche autorizzata a produrre il coke necessario. Che per 6 milioni di tonnellate di acciaio - si specifica - è pari a 2,232 mnl tonnellate di coke. Si tratta di 106mila sfornamenti di coke annui. Per l’azienda, ipotizzando una marcia con 4 batterie e avendo ciascuna batteria 43 forni per un totale di 172 forni, vuol dire che ciascun forno è autorizzato, con una capacità produttiva massima di 6 milioni di tonnellate, a effettuare 616 sfornamenti l’anno”.
Per Acciaierie d’Italia, “la richiesta di rimuovere il vincolo delle 24 ore per sfornamento e portarlo al valore di 18 ore, con 4 batterie adeguate in marcia, anche nell’ipotesi irrealistica che tutte le batterie possano essere in esercizio tutti i giorni per 24 ore al giorno, equivarrebbe ad avere un numero di sfornamenti annui ben al di sotto del valore collegato alla produzione già oggi autorizzata: 486 sfornamenti anno contro i 616 autorizzati”. La conferenza di servizio che dovrà vagliare questa nuova richiesta di Acciaierie d’Italia - che ha già sollevato voci critiche, preoccupate per l’impatto ambientale - non è stata però ancora convocata. (AGI)
TA1/MAU
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