[TarantoOnLine] Ex Ilva: Genitori Tarantini, impugnare sentenza Consiglio Stato



Ex Ilva: Genitori Tarantini, impugnare sentenza Consiglio Stato 

Pubblicato: 09/07/2021 15:15 
(AGI) - Taranto, 9 lug. - In una lettera  inviata oggi al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’associazione “Genitori Tarantini” chiede di impugnare la sentenza del Consiglio di Stato dinanzi alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione in base  dell’art. 111 della Costituzione, comma ottavo, “per motivi attinenti alla giurisdizione”. La sentenza del Consiglio di Stato è quella depositata lo scorso 23 giugno che ha annullato l’ordinanza di febbraio 2020 del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, relativa allo spegnimento degli impianti dell’area a caldo dell’ex Ilva di Taranto, ora Acciaierie d’Italia, perché inquinanti. Il Tar Lecce aveva invece confermato a febbraio scorso l’ordinanza del sindaco. Di qui il ricorso di Acciaierie d’Italia, Ilva in amministrazione straordinaria ed altri soggetti pubblici interessati al Consiglio di Stato. (AGI) 

Ex Ilva: Genitori Tarantini, impugnare sentenza Consiglio Stato (2) 

Pubblicato: 09/07/2021 15:15 
(AGI) - Taranto, 9 lug. - Secondo “Genitori Tarantini”, che hanno presentato la richiesta in una conferenza stampa oggi, “ricorrono le condizioni per impugnare la decisione” dei giudici di appello. Secondo l’associazione esistono precisi “ordini di motivi” a partire dal fatto che “il Consiglio di Stato ha invaso il campo del legislatore abrogando l’art. 63 del c.p.a. che consente al giudice amministrativo di istruire ex officio la causa, sconfinando dalla attività giurisdizionale”. Inoltre, si sostiene, il Consiglio di Stato, per i “Genitori Tarantini”, “ha violato il principio secondo il quale l’attività di tutti gli organi degli Stati membri della Comunità Europea deve conformarsi al diritto comunitario. Ha infatti posto a base della sua decisione le norme in tema dei controlli previste dal codice dell’ambiente che invece risultano derogate dalla legislazione speciale di Ilva le quali sono in contrasto con le norme di diritto comunitario”. Inoltre, per i “Genitori Tarantini”, il Consiglio di Stato, annullando l’ordinanza del sindaco di Taranto, “ha ritenuto la mancanza dei presupposti di necessità ed urgenza esclusivamente con riguardo alla motivazione dell’ordinanza e non della motivazione resa dal Tar di Lecce” . E “le motivazioni del Tar di Lecce non sono state tenute nella debita considerazione”. “Genitori Tarantini” dice che “la gravità dei fatti accertati dal Tar di Lecce permangono” e chiede “una nuova istruttoria che potrà essere posta a base di una nuova ordinanza con la quale disporre la chiusura dell’area a caldo”. Infine, “Genitori Tarantini” sollecita al presidente Emiliano e al sindaco Melucci  “la trattazione dei ricorsi proposti sia dal Comune di Taranto, sia dalla Regione Puglia, per l’annullamento del Dpcm  del 29 settembre 2017, già pendenti al Tar del Lazio, e di richiederne la sospensiva  per la situazione di pericolo  accertato anche dalla sentenza del Tar di Lecce che ha confermato l’ordinanza di chiusura area a caldo”. (AGI)