[TarantoOnLine] Troppi morti a Taranto nei quartieri più vicini all'ILVA, il sindaco di Taranto scrive al governo
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- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Mon, 10 May 2021 07:09:01 +0200
A pochi giorni dall’udienza nella quale il Consiglio di Stato dovrà decidere se ordinare o meno lo spegnimento degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico ex Ilva, fino alla loro messa a norma, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci scrive al Governo e alle autorità sanitarie per denunciare una situazione ormai insostenibile, fatta di malattie e morti.
«Esprimo la forte preoccupazione sulle disuguaglianze di mortalità rilevate nel territorio della città di Taranto, con particolare riferimento ai 3 quartieri nord, che impongono massima allerta e tutto quanto necessario per porre rimedio ad esse» scrive - come la Gazzetta è in grado di rivelare - Melucci nella lettera inviata ai ministri Speranza (Salute), Giorgetti (Mise) e Cingolani (Transizione ecologica), all’Istituto Superiore di Sanità, alla Regione Puglia, all’Ispra, all’Arpa, al dipartimento Salute della Regione Puglia e all’Asl di Taranto.
Citando - e allegando - gli esiti di un lavoro scientifico realizzato da Valerio Gennaro (Isde Genova); Stefano Cervellera (Comune di Taranto), Carlo Cusatelli (Uniba) e Alessandro Miani (Sima), Melucci ritiene «evidente e non più rinviabile la necessità di convocare con urgenza un tavolo per la stipula di un accordo di programma che ponga definitivamente fine alla crisi ambientale e sanitaria del territorio tarantino, con il chiaro obiettivo di giungere alla chiusura delle fonti inquinanti. Il mio ruolo, nella specifica veste di autorità sanitaria locale, mi impone di mettervi a conoscenza, con tutte le dovute responsabilità, di quanto in questa lettera riportato».
Ma cosa sostiene lo studio? «Tre quartieri (Paolo VI, Tamburi e Borgo) soffrono di eccessi di mortalità - scrive il primo cittadino - sia nel confronto intra comunale che nel confronto regionale dove gli eccessi risultano peggiorati, in quasi tutto il periodo di riferimento (2011-2020), raggiungendo per gli uomini un elevatissimo livello del 68% di eccessi di mortalità al quartiere Paolo VI nell'anno 2019. Il confronto regionale dimostra che in questi quartieri permangono eccessi di mortalità, significativi per quasi tutto il periodo, con un trend di crescita superiore negli uomini». Melucci precisa che «seppur non corredati da un nesso di causa-effetto» i dati «disegnano una precisa situazione di grave aumento della mortalità nel territorio tarantino e in particolare alcune aree dello stesso» e che, inoltre «l'analisi della mortalità generale con l'utilizzo di dati di fonte anagrafica consente di studiare in maniera molto dettagliata - aggiornatissima e precisa - il fenomeno e l'andamento della mortalità, sia nell'intero territorio comunale, che in aree sub urbane (es. quartieri), a differenza dei dati del circuito ufficiale lstat, che presentano ritardi nella loro disponibilità ed aggregazioni a volte anche di tipo sovracomunale, con livelli di confidenza del 90%».
mimmo mazza, Gazzetta del mezzogiorno 9.5.2021
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