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Diossina Ilva , ad agosto partirà il campionamento continuo?
- Subject: Diossina Ilva , ad agosto partirà il campionamento continuo?
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 3 May 2011 21:42:02 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Associazione PeaceLink Comunicato "Arriva il primo risultato della nostra lunga lotta per il campionamento continuo della diossina" Finalmente una buona notizia: si è messa in moto la procedura per il controllo 24 ore su 24 della diossina Ilva. Tale controllo continuativo è definito tecnicamente "campionamento continuo". Forse partirà ad agosto, secondo quanto ha comunicato il Ministero dell'Ambiente all'Arpa Puglia. E' un risultato conseguito dopo continue pressioni del movimento ambientalista. Le resistenze dell'Ilva sono note. Le voci messe in circolazione contro il campionamento continuo sono state le più varie. Il sindaco di Taranto Ippazio Stefano arrivò a dichiarare: "Il campionamento in continuo non è possibile. Questo non lo dico io ma studi scientifici che dimostrano quanto controproducente possa risultare qualora utilizzato". (http://www.pulpo.it/2010/02/07/forum-col-sindaco-di-taranto-ipazio-stefano). Si diceva inoltre che la legge regionale era stata modificata e non lo prevedeva più. Veniva poi detto che non c'era nessun sistema per il campionamento continuo. Invece la legge regionale non ha mai "perso" la prescrizione del campionamento continuo e, tecnicamente parlando, i metodi e le tecnologie per realizzarlo sono tre. Il primo è il metodo del filtro-condensatore e la tecnologia è prodotta dalla azienda italiana Tecora. Il secondo è il metodo della sonda raffreddata, la cui tecnologia è prodotta da un'azienda franco-tedesca, la Amesa. Il terzo è il metodo della diluizione, con tecnologia prodotta dall'austriaca DMS. Occorrerà individuare la più idonea per l'Ilva. L'Arpa Puglia ha valide competenze per valutare quale sia la più valida per il camino dell'impianto di agglomerazione. E bene ha fatto l'Arpa a indicare al Ministero dell'Ambiente il campionamento continuo quale prescrizione da inserire dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, non solo intesa come "studio di fattibilità" ma come tecnologia da "cantierizzare". Che non vi sia una normativa europea in merito è una questione usata come cavillo dialettico. Le tre tecnologie su citate corrispondono, infatti, ai tre sistemi manuali normati nel metodo EN1948 parte I. La parte V, in elaborazione presso il CEN, contemplerà questi tre metodi per il campionamento continuo. Anche in assenza della norma tecnica europea, la scelta può essere egualmente effettuata previa validazione (il campionamento in continuo è obbligatorio in Francia, Belgio o in Lombardia - dove è previsto su tutti gli inceneritori dal 2011 - anche in assenza della norma tecnica europea). Questo è sufficiente per accantonare l'obiezione secondo la quale non sarebbe adottabile il campionamento continuo in quanto non c'è ancora una normativa europea unica in merito. In Piemonte il campionamento continuo della diossina è obbligatorio in base all'AIA per l'acciaieria Beltrame di Torino. L'AIA di questa acciaieria, con relativo campionamento continuo della diossina, è qui http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/32096.html (vedere PDF allegato). In questa vicenda è importante che l'opinione pubblica continui a tenere alta l'attenzione in modo che questo importante obiettivo del controllo continuativo venga realizzato concretamente senza ulteriori ritardi. La legge regionale antidiossina fin dal 2009 prevedeva che si procedesse in tal senso e siamo quindi in abbondante ritardo. E' stato necessario che arrivassero a Taranto "Le Iene" per portare l'attenzione sul problema del campionamento continuo. Questo è accaduto alla fine del 2010. Occorre ora imboccare la strada del controllo costante della diossina con la massima determinazione e senza ulteriori rinvii, evitando che si rimanga solo allo studio di fattibilità e premendo perché ci sia una effettiva applicazione di tecnologie. Bisognerà poi puntare l'attenzione sulle aree da bonificare perché - non dimentichiamolo - vige ancora il divieto di pascolo libero nelle aree incolte per un raggio di 20 chilometri dal polo industriale. E chi ha inquinato dovrà bonificare. Alessandro Marescotti Presidente di PeaceLink http://www.peacelink.it Sostienici, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto (TA)
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