[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Diossina nel latte a Taranto, le analisi dell'Istituto Zooprofilattico confermano l'allarme lanciato da PeaceLink
- Subject: Diossina nel latte a Taranto, le analisi dell'Istituto Zooprofilattico confermano l'allarme lanciato da PeaceLink
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Fri, 21 Mar 2008 14:23:35 +0100
- Organization: PeaceLink
PEACELINK - Comunicato stampa Da tempo PeaceLink ha sollevato a livello nazionale il problema che a Taranto viene emesso il 90,3% di tutta la diossina industriale italiana inventariata nel registo Ines. Il 5 marzo scorso PeaceLink aveva reso noti i dati di un campione di formaggio locale fatto analizzare in un laboratorio specializzato, quello dell'INCA di Lecce. I livelli di diossine erano risultati pari a 4,28 picogrammi per grammo di grasso, rispetto a un limite di 3 picogrammi consentito dalla legge. La somma delle diossine e dei Pcb (policlorobifenili) riscontrata nel formaggio è risultata di 19,5 picogrammi contro un limite di legge pari a 6 picogrammi. Da qui è partito un allarme che ha sollecitato la Asl di Taranto a fare più rapidamente i propri controlli. Le analisi commissionate dalla Asl di Taranto ed effettuate nell'Istituto Zooprofilattico di Teramo hanno anch'esse rintracciato diossine e PCB (policlorobifenili) nel latte analizzato. Il problema del pascolo su aree inquinate da diossine e PCB è ormai un problema che non può essere più ignorato. I dati della Asl di Taranto quindi confermano le ragioni dell'allarme lanciato da PeaceLink. Avevamo sottolineato che il 98% della diossina entra nel corpo umano attraverso l'alimentazione contaminata: latte, formaggio, carne, uova, pesce. Quindi se la diossina è entrata nella catena alimentare significa che è stato profondamente alterato l'ecosistema. Evidentemente le autorità preposte non hanno posto limiti efficaci a tutela della salute pubblica. Occorrerebbero pesanti sanzioni per chi non ci ha tutelato. E occorrerebbe una pesante sanzione elettorale per tutti quei partiti che hanno fatto finta di non vedere o che hanno lasciato fare leggi permissive sulla diossina senza controllare. Ricordiamo che il "Comitato per Taranto" aveva scritto al responsabile legale della Parmalat spa, da cui dipende il latte della Centrale di Taranto, perché rendesse noti i risultati dei propri controlli relativi alla diossina per il latte conferito alla Centale. Non è pervenuta fino a ora risposta e cogliamo l'occasione per sollecitarla nuovamente. Ma soprattutto abbiamo constatato il silenzio dei ministeri interessati e delle istituzioni territoriali a cui la lettera era stata inviata in copia: sono rimaste semplici spettatrici di tale richiesta. La situazione è grave. Tutti i silenzi non hanno risolto il problema ma lo hanno solo ignorato. E sarebbe sbagliato ora credere di risolvere tutto puntando il dito contro gli allevatori e i caseifici: sono le prime vittime, assieme ai consumatori. Il problema non è nella produzione del latte e formaggio ma è nella produzione della diossina. Il problema è politico e sta nella produzione di leggi scellerate e permissive che hanno reso "legali" i livelli attuali di emissioni industriali di diossina. E così siamo al paradosso che le emissioni di diossina sono a norma mentre il latte è fuori norma. Siamo all'assurdo che a Taranto è fuoriuscita "legalmente" una quantità di diossina verosimilmente doppia rispetto a Seveso. E la "marcia trionfale" non si arresta: è quasi raddoppiata dal 2007 al 2008 nelle emissioni dell'Ilva monitorate dall'Arpa Puglia. Pertanto invitiamo a riflettere: potremmo anche bloccare la produzione di latte e formaggio a Taranto ma se si raddoppia la produzione di diossina dal 2007 al 2008 avremo risolto il problema? La diossina inoltre si accumula anno dopo anno ed è in continua crescita in valori assoluti. Invitiamo i produttori di latte e formaggio a rivolgersi ai propri legali per chiedere i danni. La colpa del progressivo peggioramento della situazione non è la loro. PeaceLink vuole coinvolgere ambientalisti, allevatori, consumatori e lavoratori per lanciare una campagna positiva di tutela della salute. Occorre unire le forze e premere sia sulle autorità sia sulle industrie inquinanti. Insieme è possibile perseguire i seguenti fini: 1) abbattere significativamente le emissioni di diossine e PCB; 2) delimitare le aree in cui eventualmente non dovrebbero pascolare gli animali; 3) ridurre il rischio alimentare controllando il mangime del bestiame; 4) avviare una bonifica dei terreni contaminati; 5) effettuare un monitoraggio degli alimenti. Noi, come PeaceLink, chiediamo che non vengano votati tutti i partiti e i relativi candidati che rimangono in silenzio di fronte a questo problema. E vogliamo che vengano adottate tutte le precauzioni necessarie, dalla delimitazione dei terreni su cui vietare il pascolo alla scelta di foraggio pulito per gli animali, fino a giungere ad una bonifica dei terreni ormai non più procrastinabile. Ma soprattutto occorre adottare il limite di 0,4 nanogrammi di diossina a metro cubo: il sindaco di Taranto lo chieda immediatamente, non si può viaggare sugli 8 nanogrammi e oltre senza che si faccia nulla. La Regione Puglia adotti subito un decreto fotocopia del Friuli Venezia Giulia che ha imposto all'impianto di agglomerazione di Trieste il limite di 0,4 nanogrammi a metro cubo. I tempi di adozione del limite devono essere commisurati unicamente ai tempi tecnici di acquito delle migliori tecnologie e di loro installazione. Non c'è più tempo da perdere. Vendola faccia una scelta di parte e dichiari Taranto "città europea": non ci possono essere due Italie, la salute è una sola. E, infine, è bene che si sappia che anche quando sarà stato adottato il limite di 0,4 nanogrammi a metro cubo per le emissioni, il problema non sarà risolto: anche una minima quantità di diossina immessa nell'ambiente andrà comunque a sommarsi a quella esistente. I tempi di persistenza lunghissimi della diossina ci prefigurano un futuro che tenderà a peggiorare. Ogni ritardo nel porre dei limiti è solo un colpevole ritardo. Per PeaceLink Ing. Biagio De Marzo Prof. Alessandro Marescotti http://www.peacelink.it http://www.tarantosociale.org
- Prev by Date: A Trieste diossina dimezzata, a Taranto diossina raddoppiata. Ecco cosa occorre fare per tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori
- Next by Date: "Prevenire i tumori rimuovendone le cause". Medicina Democratica interviene sul latte alla diossina a Taranto
- Previous by thread: A Trieste diossina dimezzata, a Taranto diossina raddoppiata. Ecco cosa occorre fare per tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori
- Next by thread: "Prevenire i tumori rimuovendone le cause". Medicina Democratica interviene sul latte alla diossina a Taranto
- Indice: