Dissalatore a Manduria (TA). Dove? Nel bel mezzo di una Riserva Naturale...



Il Dissalatore delle acque del fiume Chidro: il progetto insensato di un impianto inutile e costosissimo, a ridosso (e all'interno) di una Riserva Naturale....


Fonte: http://www.verdimanduria.it/dissalatorechidro/index.htm


L'Acquedotto Pugliese (AQP) propone al Comune di Manduria (Ta) un progetto per la “Dissalazione delle acque del fiume Chidro” onde ricavare acqua ad uso potabile, da convogliare verso il basso Salento.

Il Chidro è un piccolo corso d’acqua localizzato lungo la costa jonica salentina, nel territorio di Manduria (Ta), con una portata di circa 2.000 litri al secondo. Pur nel suo brevissimo percorso di circa 300 metri e nella sua modesta portata, rappresenta il principale fiume dell’intero Salento e fa parte di un sistema ad alta valenza naturalistica: è “Sito di Importanza Comunitaria”, facente parte di una Riserva Naturale Regionale Orientata istituita con Legge Regionale 24/2002.

Si tratta di un fenomeno naturale (acqua sotterranea che fuoriesce da sorgenti ubicate in una sorta di cratere posto in prossimità del mare) delicatissimo e praticamente unico in Puglia, ricco di storia e di leggende e oggetto di studi da parte di ricercatori, nonché meta di turisti e visitatori.

A noi Verdi, ma anche a buona parte della popolazione locale, il progetto del Dissalatore appare assolutamente inopportuno e incompatibile con questo contesto ambientale e naturalistico.

Tale impianto preleverebbe, tramite strutture di captazione e pompaggio ubicate all’interno della Riserva Naturale, circa 1.000 litri d’acqua al secondo (cioè circa metà della portata del Chidro) per produrne 625 nominali potabili, con tecnologia a osmosi inversa e un assorbimento complessivo di circa 4 (quattro!) MegaWatt di potenza elettrica.

L’impianto di dissalazione, invece, sarebbe ubicato nell’immediata adiacenza del perimetro dell’area protetta e, precisamente, nella futura Fascia di Rispetto della Riserva Naturale: tale struttura di 77.000 m3 di volumetria complessiva insisterà su 23.400 mq di superficie (ora vigneti a “Primitivo di Manduria” Doc) che verrà interamente cementificata. L’acqua potabile non resterebbe in loco, ma sarebbe convogliata verso il serbatoio di San Paolo (Salice Salentino, Le), a circa 18 Km di distanza.

In cambio di questo “sacrificio” AQP promette per la popolazione locale una ipotetica realizzazione della rete fognante lungo la costa, da realizzarsi con gli ipotetici risparmi per ribassi d’asta sul dissalatore....

A noi sembra un progetto totalmente inopportuno se non addirittura strampalato, per produrre acqua “costosissima” di cui buona parte si sprecherebbe a causa delle perdite esistenti attualmente in tutta la rete AQP (stimate ufficialmente in almeno il 49%), e che soprattutto rischia di compromettere definitivamente quel fenomeno di straordinaria bellezza che è il Fiume Chidro con il suo ecosistema prezioso e delicato.

Tutto questo dopo 10 anni di lotte per ottenere la Riserva Naturale nel nostro territorio !

La Riserva Naturale e la “Fascia di Rispetto”.

La “Riserva Naturale Regionale Orientata del Litorale Tarantino Orientale” è stata istituita con Legge Regionale n.24 del 23/12/2002. Il Fiume Chidro, considerato di straordinaria importanza naturalistica e paesaggistica, oltre che di rilevanza storico-culturale per la popolazione locale, fa parte della “Core Area” della Riserva, a dimostrazione dell’importanza che riveste (proprio sulle sue sponde saranno attive le predette strutture di captazione e pompaggio!).

Non essendo stato ancora redatto il “Piano per il Parco”, risulta non ancora definito l’assetto gestionale della Riserva, e quindi non è ancora stata definita la “Fascia di Rispetto” intorno al perimetro della stessa né la regolamentazione delle attività compatibili entro i suoi confini.

Si può però affermare con certezza che il dissalatore, essendo previsto in un’area immediatamente adiacente al perimetro della Riserva, ricadrebbe sicuramente all’interno della istituenda “Fascia di Rispetto”, con relativa incompatibilità.

Anche le stesse captazione dell’acqua dal fiume e scarico dei reflui della dissalazione (previste nell’alveo del Chidro), qualora fosse già disponibile il “Piano per il Parco”, sarebbero sicuramente vietate perchè incompatibili con le finalità istitutive di qualsiasi area naturale protetta.

Ad ulteriore dimostrazione dell’incompatibilità complessiva di tale progetto si noti quanto sancito dall’art. 2 della già citata L.R. 24/2002: “Le finalità istitutive delle Riserve Naturali Regionali Orientate del Litorale Tarantino Orientale sono conservare e recuperare le biocenosi, nonché i valori paesaggistici, gli equilibri ecologici, gli equilibri idraulici e idrogeologici; salvaguardare i valori e i beni storico-architettonici, antropologici e le attività agro-silvo-pastorali e tradizionali; incrementare la superficie e migliorare la funzionalità ecologica degli ambienti umidi e degli ambienti forestali; recuperare e riqualificare il sistema insediativo a ridosso della fascia costiera al fine di ridurne l'impatto ambientale e paesaggistico”.