"La Sindrome dei Due Mari". Un intervento di Angelo Palomba



Sul numero di Tarantosera ddel 4 settembre scorso è stato pubblicata
questa lettera a firma di Angelo Palomba.

TarantoSera 4 09 2007

Al rientro dalle vacanze, il mio edicolante mi ha consigliato di
acquistare la rivista LEFT del 24 agosto 2007, invitandomi a leggere un
interessante articolo su Taranto. L'articolo è "La sindrome dei Due Mari",
testo e foto di Marco Stefano Vitiello. Sebbene abituato a sentire e
leggere su Taranto ogni sorta di lamenti e denunce su inquinamento, alto
rischio ambientale e quant'altro di negativo possa esserci, le
considerazioni di seri e illustri medici e di attenti e rigorosi
ambientalisti sui dati dei tumori a Taranto e sulla mancanza di apposite
registrazioni (registro dei tumori) mi hanno raggelato. Ho pensato:
qualche autorevole addetto ai lavori, qualche Comitato di quartiere in
passato molto sensibile all'ambiente, qualche ambientalista intermittente
e disinvolto, qualche illustre consulente in servizio permanente effettivo
(buono per tutte le stagioni), Regione, Provincia, Comune, ASL, ARPA,
qualcuno insomma preposto alla salute pubblica, risponderà illustrando
minuziosi e dettagliati documenti, diagrammi scientifici e tant'altro
necessario per smentire, con scienza e coscienza, l'articolo del
giornalista Vitiello, o quanto meno, ridimensionando l'allarme, per
cadenzare i tempi della bonifica ambientale. Il mio raggelamento si è poi
trasformato in amara ilarità quando ho letto sul Corriere del Mezzogiorno
del 31 agosto 2007 l'articolo "Sorpresa: Brindisi è ecologica come
Bolzano". Si riprendeva la classifica sugli "Indicatori ambientali urbani
2006" pubblicata sul Sole 24 Ore e relativa alle città italiane, da quelle
messe meglio a quelle messe peggio. Brindisi risulta al 7° posto, dietro
soltanto a Trento, Venezia, Modena, Bologna, Bolzano e Livorno ma davanti
ad Aosta e ad altre 103 città italiane, tra cui Foggia al 16° posto, Bari
al 52°, Lecce al 76°. Taranto non è piazzata male, è al 35° posto, nel
gruppo del primo terzo di città, quasi in zona UEFA. Incredibile ragazzi!
Vado a vedere meglio, e capisco che in quella classifica contano di più i
progetti ipotizzati (o le chiacchiere?) che la percezione della effettiva
situazione ambientale. Da incorreggibile ottimista quale mi reputo,
attendo ora che qualcuno ci rassicuri seriamente ed abbia l'onestà
intellettuale di raccontarci come stanno le cose realmente, anziché
parlare di altro per non disturbare "lor signori" e i "benefattori" di
turno. Nel frattempo, non fanno notizia coloro che hanno il dolore dentro
casa e tanto meno i "viaggi della speranza" in partenza da questa mia
Taranto indolente e molle.

Angelo Palomba già Segretario FLM di Taranto


* * * * * Risposta di Taranto Sera * * * * *


Egregio Palomba, a volte sembra che a Taranto la questione ambientale sia
un inestricabile rompicapo. All'inizio dell'estate fu annunciata una
campagna di monitoraggio sui camini dell'Ilva. Serviva per dare la caccia
alle diossine. L'Arpa promise che prima delle ferie avrebbe divulgato i
risultati con i commenti scientifici che ci avrebbero fatto comprendere,
una volta per tutte, quanta diossina respiriamo. Siamo a settembre e
stiamo ancora aspettando...


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Per leggere "La Sindrome dei Due Mari" clicca qui:
http://italy.peacelink.org/tarantosociale/articles/art_22936.html


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(TA)