Incontro a Roma sul rigassificatore, missione compiuta



Ha concluso la sua missione a Roma la delegazione del Comitato contro il rigassificatore di Taranto. Essa è stata ricevuta dai massimi dirigenti del Ministero dell'Ambiente, rispettivamente il Capo di Gabinetto del Ministro Pecoraro Scanio e il direttore Generale del Ministero che si occupa della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

"Abbiamo contestato - dice Leo Corvace - di fronte ai dirigenti del Ministero il parere di compatibilità ambientale sul rigassificatore inviato al Ministero dell'Ambiente dal Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido. Abbiamo fatto presente che tale atto è viziato da illegittimità in quanto non supportato da un atto di giunta o di consiglio. Abbiamo evidenziato inoltre che il Presidente della Provincia non ha esaminato la relazione tecnico-giuridica da noi a lui inviata ai sensi della legge di Valutazione di Impatto Ambientale".

Dall'incontro è merso che la Valutazione di Impatto Ambientale avrà tempi lunghi. La procedura non dovrebbe concludersi prima di gennaio 2007 essendo stato avviato solo da poco l'esame dello Studio di Impatto Ambientale da parte dell'apposita commissione ministeriale. Essa valuterà le osservazioni pervenute, fra cui quelle del Comitato contro il rigassificatore di Taranto.

A questo proposito Giancarlo Petruzzi dichiara: "Il risultato forse più importante che è stato portato a casa è questo: le 17 pagine di osservazioni tecnico-giuridiche elaborate dal Comitato contro il rigassificatore di Taranto ai sensi della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) sono state accolte e acquisite ufficialmente agli atti anche se presentate fuori tempo massimo". La ragione del ritardo infatti non era infatti imputabile a negligenza del Comitato ma all'insufficiente informazione del pubblico da parte delle istituzioni.

Inoltre il Ministero si è assunto l'impegno di mettere le informazioni su Internet, compreso il Piano Preliminare di Sicurezza presentato dalla Gas Natural che ha già ottenuto il nulla osta del Comitato Tecnico Regionale e che fino ad ora non era noto a nessuno. Su tale parere di conformità ai sensi della Legge Seveso il Comitato aveva contestato il fatto che non ne fosse stato divulgato il contenuto e che non fosse stato rispettato il principio partecipativo della popolazione a cui si ispira la Seveso II e III.

"A Roma - spiega Giuseppe D'Aloia - si è preso atto del quadro di degrado ambientale della città di Taranto e l'impegno preso dal Ministero è stato quello di non procedere con atti unilaterali o di imposizione dall'alto". Infatti è stata data assicurazione che non verranno prese decisioni senza aver attivato tutte le procedure di consultazione previste dalla legge e che ogni decisione verrà presa con il consenso delle parti interessate.

La delegazione di Taranto ha anche partecipato alla manifestazione di fronte a Palazzo Chigi con lo striscione "No al rigassificatore né a Taranto né a Brindisi". Alla manifestazione erano rappresentati i vari comitati sorti nella città italiane dove è prevista la costruzione di rigassificatori. Lo scopo era quello di far sentire la voce alla "cabina di regia" insediatasi oggi a livello ministeriale in merito alla localizzazione dei rigassificatori e al piano energetico.

Infine il Comitato ritorna a chiedere un incontro con Vendola. "E' stato più facile farci ricevere dal Ministero dell'Ambiente che dalla Regione Puglia a cui da tempo abbiamo inviato un'analoga richiesta; ma noi non demordiamo e rinnoveremo al Presidente della Regione la precisa volontà di essere consultati e coinvolti nella Valutazione di Impatto Ambientale", ha dichiarato Giancarlo Petruzzi.

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Per leggere la relazione del Comitato contro il rigassificatore di Taranto acquisita dal Ministero dell'Ambiente si veda http://www.tarantosociale.org