Rigassificatore a Taranto? No grazie! Lettera al Ministro Pecoraro Scanio



Al Ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio
e per conoscenza
al Presidente del Consiglio Romano Prodi
ai Ministri Letta e Bersani

Oggetto: rigassificatore di Taranto


Siamo venuti a conoscenza che il 30 agosto 2006 si terrà una riunione ministeriale dedicata alla questione dei rigassificatori.
In relazione al progetto di rigassificatore di Taranto intendiamo fare presente che occorre preliminarmente la Valutazione di Impatto Strategico in quanto è assolutamente inopportuno indicare un sito senza aver individuato e scartato i siti controindicati. Taranto, infatti, come Brindisi, è stata dichiarata per legge città ad alto rischio ambientale e appare paradossale sottoporla ad un ulteriore peso. Nel sito previsto per il rigassificatore di Taranto insistono ben otto impianti sottoposti alla Direttiva Seveso. Si evince quindi facilmente che Taranto non può essere individuata come sito idoneo per il rigassificatore. Ciò sarebbe stato molto evidente se si fosse proceduto preliminarmente alla VAS (Valutazione Ambientale Stategica). Ci rifacciamo a quanto Lei ha affermato il 20 luglio 2006 evidenziando: "L'Italia ha bisogno di piani nazionali di valutazione ambientale strategica su porti, rigassificatori, energia e trasporti''.

Intendiamo poi informarla della posizione degli enti locali in merito al rigassificatore di Taranto, al fine di fare chiarezza su tale questione.
Il Comune di Taranto è attualmente commissariato. Precedentemente, per la precisione
il 28 maggio 2002, il Consiglio comunale si espresse all’unanimità contro il  progetto di rigassificatore (presentato a suo tempo dall’Enel).

La Provincia (giunta Florido), il 30 settembre 2004, aveva espresso nell'unica riunione della Conferenza dei servizi sino ad ora tenutasi presso il Ministero della Attività Produttive, un parere negativo rispetto al progetto di rigassificatore della Gas Natural. Ma il presidente Florido, con un'azione unilaterale e senza coinvolgimento della Giunta e del Consiglio, ha ribaltato tale posizione con una procedura anomala sotto il profilo istituzionale. Inoltre non ha proceduto ad alcun coinvolgimento della cittadinanza e delle sue espressioni organizzate. Ciò ha comportato - da parte di tutte le associazioni ambientaliste della città e di un vasto arco di forze politiche e sociali - la richiesta di annullamento dell'atto di assenso del Presidente della Provincia circa la compatibilità ambientale del rigassificatore.

La Regione ha dichiarato di non aver assunto ancora una posizione ufficiale in merito al rigassificatore di Taranto.

Intendiamo farLe vivamente presente che nell'attuale Valutazione di Impatto Ambientale su Taranto non sono state applicate le norme della Convenzione di Aarhus divenute operative con la legge 108/2001.  Esse prevedono la più ampia informazione del pubblico e la sua consultazione fin dalla fase preliminare del progetto, cosa che non è avvenuta.

Confidando nella sua sensibilità circa tali questioni, chiediamo un Suo intervento al fine di ripristinare l'applicazione delle norme europee discendenti dalla Convenzione di Aarhus, senza le quali l'Italia incorrerebbe in una nuova sanzione per infrazione delle direttive comunitarie.

Infine Le chiediamo un incontro per esaminare e discutere nel merito quanto fin qui descritto sommariamente.

Distinti saluti

Per il Comitato contro il rigassificatore di Taranto

Gaetano Barbato
Alessandra Battista
Francesco Calcante
Leo Corvace
Giuseppe D'Aloia
Teresa D'Assisi
Salvatore De Rosa
Giuseppe Fonzino
Peppe Mannara
Francesco Maresca
Alessandro Marescotti
Giovanni Matichecchia
Fabrizio Musetti
Giancarlo Petruzzi
Emiliano Ponzio
Gabriele Pugliese
Francesco Sorrentino

Al Comitato contro il rigassificatore di Taranto aderiscono le seguenti realtà locali: Lipu, Wwf, Italia Nostra, PeaceLink, Uil, Il Cormorano, Conf. Cobas, TarantoViva, Taranto Sociale, Assemblea Permanente Ambiente e Sicurezza, Comitato di quartiere Città Vecchia, Rifondazione Comunista, Verdi, Comunisti Italiani, Italia dei Valori, Fgci, vari cittadini a titolo personale.