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Rigassificatore: comunicato su procedura di ascolto e concertazione del 20 aprile
- Subject: Rigassificatore: comunicato su procedura di ascolto e concertazione del 20 aprile
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Wed, 19 Apr 2006 16:26:00 +0200
Comunicato stampa
Questo appello pubblico sarà letto domani 20 aprile quando si svolgerà l'incontro provinciale per la PROCEDURA DI ASCOLTO E CONCERTAZIONE relativa al PEAR (Piano Energetico Ambientale della Regione).
Tale incontro è organizzato da Regione Puglia e Provincia di Taranto alle ore 9.30 di giovedì 20 aprile al Salone degli Stemmi in via Anfiteatro 4 e prevede gli interventi introduttivi di Gianni Florido e Michele Losappio, rispettivamente Presidente della Provincia e Assessore all'Ecologia della Regione Puglia.
Chi volesse aderire all'appello può scrivere a volontari at peacelink.it o telefonare al 3471463719.
Appello al
- Presidente della Provincia di Taranto
- Al Presidente della Regione Puglia
- Assessore all'Ecologia della Regione Puglia
- All'Assessore alla Trasparenza della Provincia di Taranto
- All'Assessore alla Trasparenza della Regione Puglia
- Al Difensore Civico del Comune di Taranto
Apprendiamo il 15 aprile 2006 dalla stampa locale che in data 24 febbraio è stata presentata agli enti preposti la Valutazione di Impatto Ambientale relativa al rigassificatore di Taranto.
In data 24 marzo sono trascorsi i 30 giorni di rito senza che i cittadini siano stati informati dell'esistenza di una procedura così importante che consente a chiunque di presentare rilievi critici e osservazioni.
Siamo in presenza di una ferita alla democrazia e di una grave violazione dei principi di trasparenza e di cittadinanza attiva.
A Trieste, città in cui Gas Natural ha avanzato un progetto identico a quello di Taranto, sono giunte decine di osservazioni.
A Taranto nessuna.
Siamo di fronte ad una alterazione sostanziale dei diritti di controllo che sono essenziali in quanto un ulteriore carico di rischi per la città e la cittadinanza di Taranto non può prescindere dal controllo e dal diritto dei cittadini anche al dissenso motivato rispetto alla realizzazione di un impianto che può mettere a rischio la loro vita.
Non dobbiamo dimenticare che, con deliberazione del Consiglio dei ministri del 30 novembre 1990, il territorio della provincia di Taranto è stato dichiarato "area ad elevato rischio di crisi ambientale" e che l'impianto di rigassificazione è sottoposto alla Direttiva Seveso per il rischio di incidente rilevante. A ciò si aggiunge il fatto che esso si collocherebbe in un'area in cui già insistono altri 9 impianti riconosciuti per legge "a rischio di incidente rilevante" (a Brindisi ne esistono 6) e in cui sorgono a poche centinaia di metri dal sito prescelto i serbatoi e la torcia sempre accesa dell'Agip.
E' indubbio che tale questione non possa essere affrontata prescindendo da un dibattito democratico che non c'è mai stato, alterando gravemente i diritti costituzionali dei cittadini, a partire dall'articolo 1 che sancisce: "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Ai sensi dell'articolo 32 della Costituzione, che garantisce il diritto alla salute, occorre considerare inoltre che nessun cittadino può essere obbligato a sostenere un determinato rischio per la propria vita (ossia il rischio di un incidente rilevante) senza che ne sia stato sollecitato il consenso informato.
Da quello che ci risulta la Regione Puglia non avrebbe neppure dissigillato i sette faldoni della Valutazione di Impatto Ambientale inviale, lasciandola in archivio per 30 giorni e facendo decorrere invano i termini per oservazioni e rilievi critici.
Nella documentazione di Valutazione di Impatto Ambientale presso la Regione non sarebbe stato trovato il CD-ROM per consentire una consultazione a distanza.
Constatiamo che la "procedura di ascolto e di concertazione" viene avviata a Taranto il 20 aprile 2006 quando i termini per la presentazione delle osservazioni sulla Valutazione di Impatto Ambientale sono ormai scaduti.
Sottolineiamo il fatto che di tale Valutazione di Impatto Ambientale non ne sapevano nulla ad esempio le associazioni ecologiste tarantine né i giornalisti locali a conferma di quanto scarsa sia stata l'attuazione del diritto all'informazione. Ciò pone un problema sostanziale per una Regione che si era dichiarata in origine contraria ai rigassificatori e che ora ne prevede uno per Taranto senza neppure confrontarsi con la cittadinanza.
Siamo in presenza di una violazione della lettera e dello spirito dello Statuto della Provincia di Taranto che all'articolo 1 comma 2 afferma:
"La Provincia promuove la partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni sociali e di volontariato alle scelte fondamentali dell'Ente e assicura la possibilità di accesso all'informazione e ai procedimenti amministrativi secondo le norme dello Statuto e dei regolamenti".
Se non bastasse questo, occorre aggiungere che di tale Valutazione di Impatto Ambientale era informato neppure il Presidente della Commissione ambiente della Provincia di Taranto, Giuseppe Stasolla.
Le questioni che poniamo sottolineano il fatto che un'intera procedura di Valutazione di Impatto Ambientale - voluta dal legislatore per promuovere l'informazione, la trasparenza e la partecipazione democratica - si è svolta all'insaputa della cittadinanza. E' preoccupante che alla procedura non abbiano partecipato sostanzialmente l'amministrazione provinciale e regionale, e ciò sarebbe confermato dal fatto che nessuna osservazione è stata fatta alla Valutazione di Impatto Ambientale mentre a Trieste la VIA della medesima società, la Gas Natural, è stata oggetto di molteplici osservazioni critiche presentate in forma scritta e dettagliata agli organismi competenti.
Stiamo ponendo una sostanziale obiezione alla opacità di una procedura che è stata realizzata senza essere portata alla sostanziale conoscenza della cittadinanza, dei suoi organi di informazione, e di tutte le sedi di rappresentanza democratica e di cittadinanza attiva, dai partiti, ai sindacati, alle associazioni.
Alla luce di queste considerazioni richiediamo un fermo intervento degli Assessori preposti alla trasparenza e del Difensore Civico per fermare la procedura autorizzativa del rigassificatore a Taranto affinché vengano riaperti i termini per presentare le osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale, ripristinando un diritto dei cittadini gravemente leso.
In particolare ci rivolgiamo all'Assessore alla Cittadinanza Attiva della Regione Puglia, prof. Guglielmo Minervini che ha dichiarato di recente: “La trasparenza è buone prassi, chiarezza metodologica, comunicazione efficace, informazione corretta. E’ buone regole, accesso. Non teoria, non solo espressione concettuale o metafora. E’ obiettivo raggiungibile e condiviso per il corretto governo dei sistemi pubblici ed anche privati”. ( http://www.regione.puglia.it/quiregione/homenew.php?sid=3632)
Per il rigassificatore di Taranto e l'esame della sua Valutazione di Impatto Ambientale ci troviamo di fronte ad una cattiva prassi, a opacità metodologica, comunicazione inefficace e informazione assente.
Una tale violazione dei diritti dei cittadini all'informazione, al controllo e alla partecipazione democratica ci spinge pertanto a richiedere formalmente la sospensione della procedura di autorizzazione al rigassificatore di Taranto in attesa che vengano ripristinate le più elementari regole di agibilità democratica.
Rileviamo che non è stata rispettata la "par condicio" fra i diritti della Gas Natural che ha proposto il rigassificatore e i diritti dei cittadini che non hanno avuto la possibilità di esporre le proprie obiezioni.
Chiediamo di poter ricevere su CDROM la Valutazione di Impatto Ambientale e di avere il tempo di leggerla e di fare le nostre osservazioni.
Chiediamo inoltre di conoscere ciò che è stato deciso nelle Conferenze dei Servizi e che esse vengano riesaminate in quanto vi hanno partecipato persone in rappresentanza del Comune, della Provincia e della Regione senza che in tali sedi si sia svolto un regolare dibattito democratico sulla questione del rigassificatore a Taranto, senza che vi siano state deliberazioni consiliari o di giunta sul rigassificatore.
Pertanto non si comprende sulla base di quale mandato democratico abbiano agito i rappresentanti di tali istituzioni nell'ambito delle procedure autorizzative.
Gaetano Barbato - responsabile Wwf Taranto
Carlo Gubitosa - segretario di PeaceLink
Alessandro Marescotti - presidente di PeaceLink
Giovanni Matichecchia - portavoce di Taranto Sociale
Sandro Quaranta - fondatore coop. Robert Owen
Etta Ragusa - responsabile Casa per la Pace di Grottaglie
Vito Trisciuzzi - presidente Comitato Territoriale ARCI Valle d'Itria
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