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Docenti civili Mariscuola minacciati di licenziamento
- Subject: Docenti civili Mariscuola minacciati di licenziamento
- From: "ferdinando dubla" <ferdinando.dubla at tiscali.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Sun, 11 Dec 2005 21:31:18 +0100
Invio l'editoriale di Franco Conte su Ultim'Ora, che mi sembra davvero ben impostato.
Ciao
Ferdinando
Editoriale
di Franco Conte sul n. del 10 dicembre 2005:
La Marina taglia i posti del personale civile delle scuole Cemm
C’è un bel regalo sotto l’albero di Natale
che la Marina Militare sta tentando di sbolognare alla nostra città, e
che non ha avuto, finora, l’eco che merita: lo smantellamento di fatto
del polo di formazione per i sottufficiali di Mariscuola, (per i
tarantini, da sempre, le Scuole Cemm di San Vito). Colpa della
legge finanziaria massacra-bilanci, in discussione in questi giorni alle
Camere, si dice; ma anche, ci si permetta, una scelta dei vertici
militari. Perché una cosa è risparmiare su apparecchiature e magari
ordigni di morte, sulle suppellettili ecc.., una cosa è tagliare
selvaggiamente posti di lavoro qualificati (per ruolo e non certo
per forma contrattuale) privando una città sotto servitù militare e
monoindustriale, di un “distretto” formativo di livello europeo e non
solo. Eppure la Marina deve molto a Taranto, vista l’imponenza dei suoi
insediamenti: vi figurate cosa sarebbe successo a Livorno se fosse stato
deciso di smantellare di fatto i dipartimenti di istruzione
dell’Accademia? I soloni che ogni giorno straparlano delle “sinergie”
(parola tanto alla moda) tra enti per la rinascita del territorio dove
sono, che hanno da dire, si sono espressi e forse non ce ne siamo
accorti? Qui in riva allo Jonio, dove si cicaleccia un giorno sì e
l’altro pure di autonomia dell’Università e della ricerca finora sempre a
rimorchio (possiamo scegliere tra Bari e Lecce), sembra tutto così
difficile, persino il sacrosanto rigurgito della società civile a
decisioni così offensive. La mobilitazione di questi giorni del corpo
docente convenzionato di Mariscuola, è prima di tutto una lotta per la
dignità di chi, dopo avere per anni servito l’amministrazione dello Stato
e avergli dedicato la sua competenza e dedizione, si vede 'tagliato’ e
messo da parte come scarpa dimessa, senza ammortizzatori né paracadute
sociali, come nei paesi del neoschiavismo terzomondista. Bella prova di
forza, complimenti!! Ma non è solo questo: è una battaglia (da vincere)
per la dignità di un intero territorio che ha dato figli e nipoti a
un’istituzione che afferma di aver eletto Taranto a simbolo del proprio
prestigio. Quel prestigio, però, non si dimostra con le parate, le
fanfare e la retorica, ma con i fatti concreti. E i fatti sono che, udite
udite, 500mila euro basterebbero per tenere in vita quel polo di
formazione impegnato nella didattica e/ o nella ricerca. Un giorno in
meno per un’unità navale in esercitazione! In realtà i soldi sono
difficili da trovare solo quando c’è di mezzo la cultura, l’istruzione e
la formazione e sappiamo invece quanto semmai proprio queste dovrebbero
essere le “armi” vere per autentiche “missioni di pace”! I nostri
docenti, questo in verità, sono ancora una finestra aperta su quello che
accade dentro le mura sempre più fortificate della cittadella militare,
sono il ponte, necessario in una società realmente democratica, per la
trasparenza vissuta come prerogativa costituzionale.La Marina taglia i posti del personale civile delle scuole Cemm
A Taranto stiamo davvero subendo troppo e la misura ci sembra colma: la sicurezza e l’emergenza ambientale nello stabilimento siderurgico, le indagini su appalti e presunte malversazioni, la (s)vendita del patrimonio cittadino, ora anche gli schiaffi dell’istituzione pavesata-presunto fiore all’occhiello: che il mondo politico nostrano trovi almeno lo stesso coraggio dell’esclamazione di Cicerone contro la congiura di Catilina: fino a quando si abuserà della nostra pazienza?