Importante: riunione per parco gravine



From: <mailto:m.marescotti at tiscali.it>marinella marescotti
Subject: importante: parco gravine

Alla luce degli ultimi accadimenti urge un incontro del coord. prov. per il parco.

Avvisate AD AMPIO RAGGIO PER LUNEDì 26 SETTEMBRE ORE 18,30 ALLA LEGAMBIENTE DI TARANTO VIA CRISPI 34

CI VEDIAMO Lì, FACCIAMO UNO SFORZO PER ESSERCI TIUTTI. AvvisatE GLI ANMICI DELLA LIPU, NON HO IL RECAPITO MAIL SOTTOMANO.

Questo sotto è un articolo che ho scritto per esplicitaRE ALCUNi chiarimenti. Mandate integrazioni –modifiche entro poco tempo

L’incontro con l’ass. prov. carbotti all’agricoltura è per il 28 sett. ore 12 in provincia

Ciao marinella.sdcustae las fretta



Il Coordinamento provinciale per il Parco delle Gravine pretende chiarezza dai nostri amministratori sulle loro reali intenzioni rispetto a questo Parco, apparentemente voluto da tutti, in realtà avversato tenacemente. Per questo motivo abbiamo chiesto, diversi giorni fa, un incontro all'assessore provinciale all'agricoltura Carbotti e all'assessore alle aree protette Duranti, che si terrà il prossimo 28 settembre. A differenza di sindaci che si autoinvitano ai tavoli tecnici di confronto (il riferimento è all'incontro del 22 settembre scorso, che doveva essere un momento di chiarimento con Carbotti, Losappio e associazioni di agricoltori), trasformando un'utile occasione di confronto in un 'cahier de doléances', spesso imperniato sulla disinformazione, la nostra organizzazione ha chiesto per iscritto di poter esprimere le ragioni del Parco e di conoscere gli intendimenti degli amministratori in proposito.



L'attuale Giunta provinciale ha assunto un preciso impegno, nel proprio programma elettorale, a favore dell'istituzione del Parco, . Abbiamo spesso organizzato conferenze, feste, incontri e dibattiti, con la presenza del Presidente provinciale e dell'assessore alle aree protette. Lo stesso Consiglio provinciale, con una sola astensione, ha approvato nello scorso marzo una delibera per sollecitare la Regione ad adottare il Disegno di Legge istitutivo. Cosa che è avvenuta il 6 agosto scorso, così come preannunciato dall'Assessore regionale all'ambiente, sulla base degli esiti delle molteplici preconferenze di servizi svolte con la passata Giunta Regionale.



Vogliamo ora sia fatta chiarezza sul futuro di questo Parco, il cui iter istitutivo è solo all'inizio: nel prossimo passaggio saranno i Comuni, la Provincia e la Comunità montana a sedersi con la Regione alla vera e proprio conferenza di servizi, ove le associazioni (ambientaliste, di categoria ecc.) potranno presentare osservazioni, ma non di più. Del resto sono state le preconferenze di servizi i momenti in cui Enti locali e soggetti associativi hanno potuto contribuire a fornire gli indirizzi per l'istituzione del Parco. Nessuno -nè Comuni, nè associazioni produttive- può affermare di essere stato escluso da quelle sedi, semmai si può dire che le scelte finali sono state frutto di una mediazione tra le varie posizioni. Possiamo affermare, a tale proposito, che le richieste degli ambientalisti sono state accolte solo in piccola parte (vedi, ad esempio, l'inclusione della gravina di Ginosa). Eppure non abbiamo tenuto un atteggiamento ostile, anzi, abbiamo proseguito l'opera di informazione e di confronto che ci ha sempre contraddistinto: gli allevatori che abbiamo incontrato di recente, quasi sempre ignari di trovarsi nell'area del Parco (in questo avrebbero dovuto provvedere sistematicamente le loro organizzazioni), hanno ricordato gli incontri organizzati dal nostro Coordinamento con allevatori di altri parchi, per promuovere uno scambio di esperienze.



Invece la reazione di varie associazioni di agricoltori e di molti amministratori è stata quella di un contrasto irrazionale, infarcito di paure e disinformazione ("Non possono esserci animali, non si può coltivare...")

Da un certo punto di vista, risulta più facile cogliere il senso della protesta di coloro che lavorano la campagna, timorosi di incontrare difficoltà nelle proprie attività produttive, esacerbati dalla situazione di crisi dell'agricoltura e della zootecnia (ovviamente non causato dal Parco), convinti che il Parco sia solo un sistema di vincoli che ha l'obiettivo di proteggere la natura. E' possibile spiegare loro che i Parchi, a differenza delle Riserve naturali, sono strumenti pensati proprio per far coesistere aree di particolare pregio ambientale e paesaggistico con le attività umane tradizionali che hanno contribuito a renderle uniche. Per questo il Parco, al termine del suo iter istitutivo, prevede un Piano Economico Sociale teso a valorizzare gli usi, i costumi, le consuetudini e le attività tradizionali delle popolazioni residenti sul territorio, nonché le espressioni culturali proprie e caratteristiche delle identità delle comunità locali. Il Parco è una scommessa di sviluppo sostenibile.



Difficile risulta, invece, capire la contrarietà degli amministratori, che dovrebbero conoscere gli strumenti di gestione e di tutela del territorio (dopotutto si sono candidati ad amministrare) e dovrebbero promuoverne l'uso nell'interesse della collettività. Non si può negare che la salvaguardia e la valorizzazione del territorio siano princìpi di massimo interesse collettivo...



Impossibile, infine, ci risulta comprendere gli atteggiamenti irresponsabili e contraddittori di quegli amministratori che sostengono una coalizione che aveva nel proprio programma elettorale l'istituzione del Parco delle Gravine: oltre che tradire gli impegni elettorali, dimostrano di non avere progettualità nella promozione delle specificità del nostro territorio, che potrebbero recare benefici a svariate categorie produttive.



E' il momento, invece, di sedersi attorno a un tavolo, senza inserire fuorvianti elementi di disturbo nella discussione, per affrontare i problemi che avanzano i produttori agricoli con lucidità e competenza, dato che nel disegno di legge definitivo si potranno specificare meglio finalità, norme di salvaguardia e deroghe.

Noi siamo pronti, come sempre, a dare il nostro costruttivo contributo affinchè il Parco sia quello che deve essere: un sistema omogeneo individuato dagli assetti naturali dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici dei luoghi e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali, dove l'uomo e la natura hanno coesistito in armonia.