Taranto: come e perché creare una rete contro la riforma Moratti



Ciao da Marinella Marescotti, R.S.U. dei Cobas Scuola dell’Istituto Motolese di Martina Franca.
 
Stiamo proseguendo la mobilitazione contro la riforma Moratti.
 
Oggi, giorno dello sciopero, abbiamo ci siamo riuniti in un’assemblea spontanea per dare visibilità all’opposizione nei confronti di tale legge di riforma. Gli Istituti professionali risultano particolarmente penalizzati, ma non credo che gli altri tipi di scuole se la passino meglio. E COMUNQUE: E’ IN DISCUSSIONE IL PRINCIPIO SOCIALE DELLA SCUOLA INTESA COME STRUMENTO DI ISTRUZIONE,  FORMAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE E SOCIALE PER TUTTI, AL DI LA’ DEL TIPO DI SCUOLA IN CUI SI INSEGNA.
Una prima iniziativa sarà attuata in occasione del COLLOQUIO CON LE FAMIGLIE, SOTTOPONENDO ALL’ATTENZIONE DEI GENITORI UN APPELLO che riportiamo integralmente, di cui verrà proposta la sottoscrizione. Tale petizione sarà allargata ad altri soggetti, individuali e associativi, e inviata ai competenti organi istituzionali, nonché alle altre scuole della provincia, per far crescere dal basso una riflessione sul ruolo della scuola e sulle devastanti conseguenze della riforma. Quest’appello sarà dato agli organi di informazioni. Proseguiremo la petizione, sottoscrivendo sia noi docenti che ATA e studenti, facendo sottoscrivere nei nostri luoghi associativi, in iniziative pubbliche ecc.
Diventa necessario sempre più stabilire un coordinamento tra scuole e tra RSU delle scuole, almeno a livello provinciale. Chiediamo che ognuno di voi si faccia portavoce nelle proprie scuole e nei sindacati di riferimento dell’esigenza di una assemblea di tutte le RSU provinciale,  nonché di un indirizzario email + cellulari per tenerci in contatto continuo. Questo significa  creare una rete.
 
Fatevi sentire presto. I miei recapiti (email l’avete nel mittente) telefonici  080 48 38 316 – 347 870 96 96 – m.marescotti at tiscali.it
Vi allego in coda il documento, alcuni di voi lo hanno già ricevuto. Scusate per l’eventuale doppione.
 
 
Vi trasmettiamo il presente comunicato, stilato dall’assemblea del personale docente e ATA dell’Istituto Motolese.
 
COMUNICATO STAMPA
Proseguono le iniziative contro la legge 53/03, la cosiddetta riforma Moratti.
Nell’Istituto professionale Motolese di Martina Franca, oggi, nel giorno dello sciopero generale della scuola, si è tenuta una assemblea spontanea con docenti e non docenti,
Chi volesse partecipare alla costituzione di  tale rete può prendere contatti direttamente con l’Istituto Professionale Motolese di Martina Franca (080 4839744) o con le RSU:Marinella Marescotti – m.marescotti at tiscali.it; Antonella Giannone – antog99 at tiscali.it; Luigi Esposito – esposito.luigi at libero.it )
Ecco il testo dell’appello che sarà sottoposto alle famiglie:
 
 
APPELLO IN FAVORE DELLA SCUOLA PUBBLICA
 
La riforma della scuola prevista dalla legge 53/03 (riforma Moratti) sconvolge l’assetto scolastico attuale
 
Infatti  introduce una separazione netta tra i licei, finalizzati alla prosecuzione degli studi, e le scuole professionali, finalizzate all’avviamento al lavoro.
Si torna indietro di 50 anni, alle scuole di serie A e di serie B.
 
Siamo del parere invece,  in linea con quanto prevede la nostra Costituzione, che la scuola debba rimanere a tutti i livelli, per tutti quindi, e non solo per alcuni, un luogo di promozione culturale e umana e che essa debba continuare ad avere come obiettivo principale l’innalzamento del grado d’istruzione e del livello culturale di ogni cittadino.
La riforma riduce le ore scolastiche nelle scuole elementari e medie, dove sono stati eliminati il tempo prolungato e il tempo pieno, e anche nelle scuole superiori, dove il monte-ore è stato ridotto.
 
Le scuole professionali, addirittura, perderanno, con la riforma, l’obbligatorietà dell’ultimo anno, che sarà frequentato solo da chi vorrà intraprendere gli studi universitari.
Le competenze, inoltre, passeranno alle Regioni.
 

Le ripercussioni saranno pesantissime non solo sul ruolo della scuola  nella nostra società, ma anche sul piano occupazionale.


 


Facciamo appello a tutte le scuole di ogni ordine e grado, alle famiglie e agli studenti, affinchè, presa coscienza della gravità della situazione, si uniscano a noi per dichiarare il proprio netto dissenso sull’attuazione della riforma Moratti.

 
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