Il vero allarme e' l'ambiente



Fonte: Corriere del Giorno - 17 gennaio 2005

Il vero allarme e' l'ambiente

Il bilancio tracciato dai giudici in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario per Taranto e' positivo, ma l'inquinamento
provocato dall'industria resta un gravissimo problema

---

Il bilancio tracciato a conclusione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario per la citta' di Taranto puo' definirsi piu' che positivo. Il "fenomeno criminalita'", quello che negli anni passati piu' preoccupava, e' tenuto sotto controllo tanto da far considerare il
capoluogo ionico fra i piu' sicuri dell'intera Puglia.

Ma, nonostante questo, durante la cerimonia celebrata sabato scorso a Lecce un campanello d'allarme c'e' stato. Un campanello che hanno "sentito" tutti proprio perche' coinvolge l'intera collettivita': l'emergenza ambientale. In riva allo Jonio la magistratura sta facendo il suo dovere da diverso tempo con inchieste e con sentenze, ma sembra non bastare. A dimostrarlo sono state le parole pronunciate nella sua relazione dal Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Lecce, dott. Francesco Toriello. Parole che hanno evidenziato come Taranto sia alle prese con un dramma: quello legato all'aumento delle malattie polmonari e rappresentato da un indice altissimo di inquinamento. Un dramma di difficile soluzione sia sotto il profilo umano, sanitario e sociale che sotto l'aspetto economico.

Estremamente esauriente e' stato il contributo fornito in merito dal dott. Augusto Bruschi, Avvocato Generale presso la Corte d'Appello sezione distaccata di Taranto. Il quale ha riproposto in termini molto chiari quale sia allo stato la vera emergenza per la "Citta' dei due Mari". Come del resto si puo' evincere dalle parole pronunciate dal dott. Toriello. "Va posta nella debita attenzione l'ambivalenza drammatica dell'impatto per la terra jonica e soprattutto per la citta' di Taranto, tra la realta' industriale e le esigenze ambientali, sanitarie e addirittura di sopravvivenza della popolazione. Per un verso, la grande azienda siderurgica rimane un pilastro economico che da' lavoro a circa 13.600 dipendenti piu' ulteriori 3.000 nell'indotto e per l'altro la citta' ha il non invidiabile primato statistico per i carcinomi del polmone e per un indice altissimo di inquinamento. "Con decisione in prime cure (15.07.02), confermata nella sostanza dalla Corte di Appello (10.06.04), i responsabili dell'Ilva sono stati condannati per la mancata adozione di idonee soluzioni tecniche volte almeno a limitare le "emissioni polverose provenienti dalla zona dei parchi minerali dello stabilimento uva, che interessano la
popolazione del vicinissimo centro abitato".

"La sospensione condizionale della pena e' stata subordinata alla ''eliminazione... delle conseguenze dannose e pericolose dei reati, mediante realizzazione e produzione attraverso la migliore tecnologia disponibile per il contenimento dell'emissione molesta ovvero mediante l'adozione di altro sistema utile al conseguimento ditale scopo, entro due anni dal passaggio in giudicato della sentenza''. "I responsabili dello stabilimento sono stati altresi' condannati al risarcimento dei danni in favore della Provincia, del Comune e di Legambiente. La sentenza della Corte di Appello ha peraltro eliminato la sospensione applicando la pena pecuniaria."

Ma la relazione del Procuratore generale dott. Toriello non si e' fermata ad illustrare i passaggi delle sentenze piu' significative. A far discutere e' stata anche un'iniziativa intrapresa dalla dirigenza dello stabilimento in occasione dell'intesa sulla vertenza
ambiente.

"E notizia di cronaca recentissima- ha proseguito il magistrato- che il responsabile e sostanziale padrone dello stabilimento, Emilio Riva, ha concordato il versamento a tal titolo (600.000 euro) all'Ente Civico da corrispondere a rate, che e' stato dirottato con decisione, molto criticata da esponenti della politica, della Legambiente e della stampa, alla locale associazione di calcio. La stessa industria risulta condannata in primo grado, con celebrazione del gravame in corso, per il reato di mobbing. La realta', dunque, appare ancora non facilmente risolvibile sotto il profilo umano, sanitario e sociale della comunita', anche se le decisioni della Magistratura tarantina, ritenendo responsabile l'industria, hanno indicato la strada giusta, peraltro non facilmente percorribile nelle soluzioni
pratiche importanti la spesa di enormi capitali."

E a dimostrazione che il "capitolo ambiente-industria" sia stato trattato con molta attenzione e' dimostrato dagli altri due contributi forniti, e ripresi dal dott. Toriello, dal presidente della sezione distaccata di Taranto della Corte d'Appello, dott. Giuseppe Lanzo, e dal procuratore capo presso il Tribunale dott. Aldo Petrucci. Il dott. Lanzo ha sostenuto che "la presenza in loco di una grande azienda siderurgica e di uno stabilimento di raffinazione del petrolio, oltre al tradizionale settore delle attivita' edilizie, determina un consistente numero di infortuni sul lavoro, con gravi conseguenze a carico dei lavoratori. La normativa di sicurezza, pur esaustiva, non sempre e' rispettata vuoi per l'incidenza dei costi vuoi anche per una certa sufficienza da parte degli stessi lavoratori. Lo stabilimento siderurgico, poi, si trova in una fase di trascuratezza gestionale per la mancanza di un programma manutentivo molto attento degli impianti. Connesso con le considerazioni precedenti e' il tema della tutela ambientale e del territorio. Proprio nel periodo considerato e' giunto a con clusioni un importantissimo procedimento nei confronti della citata azienda siderurgica per inquinamento da polveri che non solo ha interessato in maniera determinante (ai limiti della vivibilita') un quartiere (preesistente) a immediato ridosso dei "parchi minerali", ma ha evidenziato l'aumento dei decessi in Taranto e provincia (terza in Italia) per tumori polmonari."

Un concetto ribadito dal dott. Petrucci che con la sua relazione ha posto in rilievo come "in ordine ai piu' gravi reati in materia di tutela dell'ambiente e del territorio, alcune iniziative hanno gia' avuto conferma dibattimentale in primo e in secondo grado; altre di grande rilievo sono alla vigilia dell'udienza preliminare: sul punto e' confortante rilevare che l'intervento giudiziario, che ha determinato il fermo di alcune batterie del reparto cokeria dello stabilimento siderurgico, che e' il piu' grande in Europa, ha determinato interventi di tutela ambientale con riferimento al ciclo di produzione da parte della proprieta' e l'avvio di un processo di recupero sul territorio concordato tra rappresentanti degli Enti territoriali e del mondo sindacale."