Benedire la nuova base navale di Taranto? Ecco come fece don Tonino Bello



Voci che corrono a Taranto parlano di una prossima benedizione dell'Arcivescovo di Taranto alla nuova base navale, quando verrà il presidente Ciampi ad inaugurla (forse il 10 giugno).

Non sappiamo quanto ci sia di vero ma ci si chiede: può un arcivescovo rifiutarsi di dare una benedizione a strumenti di guerra?

Ecco come don Tonino Bello dette la sua benedizione alle navi della Marina Militare, quando gli fu richiesto di farlo.

"Se non mi chiedono sconti, riduzioni sul tasso di verità, lo faccio. Una volta, per esempio, appena uscito dall'ospedale, sono andato al porto, invitato dalla Marina Militare, a celebrare una Messa solenne per la consegna della bandiera di combattimento a due navi da guerra. L'unica mia preoccupazione era il vento, perché ero uscito da poco dall'ospedale. Mi invitano ad andare, vuoi che non ci vada? E ci sono andato; però, ho detto le cose che ho voluto io.

Si sono presentati con dei depliants, sono stati letti, si diceva: "Queste navi non servono a guerreggiare; sono navi di guerra, però servono a dragare le mine, a portare soccorso, a trasportare acqua, al pattugliamento". E allora, nel benedire le bandiere, ho detto: "Se è vero che queste navi serviranno per questi scopi, le bandiere sventolino sul più alto pennone come tovaglie d'altare; se invece dovessero disattendere queste finalità per le quali si dice che sono state costruite, possano afflosciarsi ai piedi del pennone come stracci". Naturalmente alla fine un ammiraglio si è avvicinato, mi ha salutato e mi ha detto: "Io questa sera andrò in chiesa ad ascoltare di nuovo la messa perché la messa di oggi mi ha disturbato, profondamente disturbato". (Brano tratto dal fascicolo della Cooperativa editrice dall'interno e della rivista Sudcritica: Conversazione con Tonino Bello)