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padre Kizito e PeaceLink: conferenza su pace, consulente Nato e Africa Peace Point
- Subject: padre Kizito e PeaceLink: conferenza su pace, consulente Nato e Africa Peace Point
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 25 Mar 2003 07:23:19 +0100
Articolo pubblicato il 23 marzo 2003 sul Corriere del Giorno Lo afferma padre Kizito missionario in Kenya ------------------------- «Si poteva evitare la guerra in Iraq» ------------------------- di Anna Caiati Padre Renato Kizito Sesana, missionario comboniano, è tornato a Taranto, per parlare della "sua" Africa e dei progetti che qui realizza, ma anche di guerra e soprattutto di pace nel mondo. In un incontro promosso dall'associazione Peacelink, nella libreria "Gilgamesh" in via Oberdan, padre Kizito ha raccontato degli impegni dell'associazione Amani, da lui presieduta. L'associazione, che in italiano significa pace, ha un grande obiettivo che non è solo quello di aiutare i poveri di Nairobi in Kenya (dai bambini abbandonati per strada agli emarginati che vivono in bidonville), ma anche di riconciliare tutte quelle genti che fuggono da Paesi in guerra come Burundi, Congo, Sudan e Ruanda. Qui tra i profughi arrivati illegalmente, privi di documenti, ci sono persone impegnate per la pace che cercano di riunire i popoli fuggiti. In un'apposita scuola vengono promosse idee di pace e di riconciliazione con lezioni bibliche, ma anche di comunicazione e corsi di teatro. Il missionario comboniano ha conosciuto tante guerre, è stato in Kenya, ma anche in Somalia, e non nasconde di provare profondo dolore per la recente guerra in Iraq. «Chi come me ha provato - racconta quasi senza tradire emozione - cosa si prova a trovarsi sotto le bombe mentre va a portare aiuti umanitari o si è trovato a dover avere una scorta armata per andare a celebrare una messa in un villaggio, sa quanto la guerra sia difficile e quanto dolore causi nella gente comune. Questa guerra in Iraq è una sconfitta per tutti,ma è anche una lezione perché ci fa capire che dobbiamo intensificare l'educazione
alla pace». Padre Kizito è un fiume di ricordi e sentimenti e ricorda che «l'Europa esce da un secolo in cui ha vissuto due guerre mondiali e provato dolori enormi e forse - dice - tutti noi europei abbiamo imparato qualcosa. Lo testimoniano le dimostrazioni per la pace di questi giorni. Non dobbiamo però fermarci qui». «Questa guerra poteva essere evitata - afferma convinto - Si poteva continuare con l'imposizione degli osservatori dell'Onu e con ogni tipo di monitoraggio in Iraq. Si poteva pensare anche ad altre alternative, ma è anche vero che bisogna essere molto cauti in situazioni del genere perchè ogni interferenza esterna può essere alla lunga negativa. Potrebbe non risolvere, ma solo nascondere un problema». «In Sudan per esempio - racconta - in questo momento accade l'opposto di quanto succede in Iraq. Gli americani ed il mondo occidentale tentano di portare la pace per sedare una guerra civile lunga di decenni (iniziata nel 1955, non si è ancora conclusa, n.d.r.) la pace viene qui imposta con la promessa di grandi aiuti economici. Una pace così rischia però di durare poco, di diventare seme per una guerra che potrebbe essere ancora più violenta,perchè è una pace che non risolve i problemi in quanto non è cresciuta nell'animo
della gente. Sia in Sudan che in Iraq credo che gli americani stiano usando un po' l'arroganza del potere dei soldi e delle armi. Invece di interessarsi di più verso chi ha bisogno ci si muove verso quegli stati dove ci sono risorse utili come petrolio o acqua». «Questa guerra - conclude il missionario comboniano - mi sembra potenzialmente più pericolosa. Nel mondo islamico il conflitto è visto come un'avversione tra mussulmani e cristiani. Questo potrebbe portare a conseguenze molto gravi, c'è il rischio di aumentare l'acredine dove è già presente». Nel corso dell'incontro è stata inoltre presentata ed annunciata un'iniziativa dal portavoce di Peacelink, Alessandro Marescotti. All'associazione tarantina, qualche tempo fa, un consulente della Nato ha chiesto un risarcimento di 50.000 euro per un documento mandato in rete sul sito di Peacelink. Se il Tribunale dovesse decidere in favore dell'associazione tarantina la somma sarà donata per i progetti di padre Kizito. Serviranno in particolare ad ampliare e ad intensificare l'attività di Africa peace point a Nairobi dove c'è la scuola per la pace, ad ingrandire la Shalom House dove si tengono master per laureandi italiani interessati a capire l'Africa vissuta dagli africani e ad uno scambio culturale tra Paesi diversi.
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