domenica in piazza contro la lebbra - comunicato stampa



COMUNICATO STAMPA



Taranto: iniziativa di solidarietà dell'Aifo per i malati di lebbra domenica prossima, con il sostegno di PeaceLink, del WWF e di Cochico


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Più di una persona al minuto scopre di avere la lebbra. Dieci milioni di persone hanno la vita segnata dalla malattia. Il 60% dei malati del pianeta riceve cure grazie alla solidarietà internazionale.

Queste sono le ragioni per cui domenica prossima in tutto il mondo viene organizzata la 50' Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, ideata e avviata da Raoul Follereau.

Come in altre città d'Italia, anche a Taranto sarà animata una piazza; l'appuntamento a Taranto è dunque per domenica 26 gennaio 2003 dalle ore 9 alle 13 in piazza della Vittoria, dal lato di via d'Aquino. Ad organizzarla è il gruppo locale dell'Aifo (Associazione italiana Amici di Raoul Follereau) che per il terzo anno consecutivo realizza questa giornata di solidarietà in piazza, con la partecipazione anche di bambini di scuola elementare e dei loro genitori sensibilizzati al problema.

L'Aifo riceve il sostegno di PeaceLink, del WWF e della Associazione Cochicho per il commercio equo e solidale.

Domenica verranno distribuiti infatti dei vasetti di miele prodotti nel circuito del commercio equo e solidale in cambio di un'offerta. Il ricavato dell'iniziativa finanzierà la cura dei malati di lebbra in India, Paese che detiene il maggior numero di malati al mondo (si veda la SCHEDA 1).

Chi volesse collaborare con il gruppo Aifo di Taranto può inviare una email all'indirizzo mt.tarallo at tin.it o un fax al numero 1782273886.

PeaceLink sostiene l'iniziative dell'Aifo attraverso la diffusione dell'appello di solidarietà per i malati di lebbra sul sito nazionale www.peacelink.it e sul sito locale www.tarantosociale.org e inviando un invito ad aderire con una e-mail agli oltre 500 "volontari antiguerra" disseminati in Italia e che si sono resi disponibili.

Il collegamento fra lotta alla lebbra e lotta alla guerra è infatti chiaro: occorre riconverire le spese di guerra in spese di pace, come sosteneva fermamente Raoul Follereau (si veda la SCHEDA 2 riportata in appendice).

La Giornata Mondiale dei malati di lebbra, che si svolge contemporanemente in decine di piazze italiane, ha quest'anno ottenuto il plauso anche del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che, in data 22 gennaio 2003 ha inviato questo messaggio:

"La celebrazione della "Cinquantesima Giornata mondiale dei malati di lebbra", nel centenario della nascita di Raoul Follereau, rinnova l'attenzione verso i problemi legati alla povertà, al disagio, all'emarginazione, ancora drammaticamente presenti in molte nazioni del mondo. Sono necessarie forme di cooperazione e di solidarietà internazionali per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni colpite da questa terribile malattia, nel rispetto irrinunciabile dei diritti fondamentali della persona. In questo impegno l'AIFO prosegue con efficacia la sua costante azione a sostegno della ricerca scientifica per prevenire e curare questa grave patologia e per favorire l'integrazione sociale di coloro che sono guariti. Con questa consapevolezza esprimo apprezzamento alla vostra associazione e invio un saluto e un augurio agli organizzatori e a tutti i presenti all'evento. Carlo Azeglio Ciampi"

L'Associazione italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO), grazie al sostegno di centinaia di migliaia di italiani ha curato, in oltre quarant'anni di attività, un milione di malati di lebbra destinando 100 milioni di Euro a progetti nei paesi a basso reddito.

Di fronte all'importanza delle questioni che abbiamo di fronte a volte ci sentiamo quasi inutili o insignificanti come individui singoli; eppure la vita di Raoul Follereau testimonia che si può anche partire da soli ed arrivare in tanti. E appare più che mai stringente la frase di George Bernard Shaw: "Il peggior peccato contro i nostri simili non è l'odio ma l'indifferenza; questa è l'essenza della disumanità."

L'iniziativa di domenica si svolge in tante piazze italiane; tutte le informazioni sono sul sito http://www.aifo.it
Il numero verde dell'Aifo nazionale è: 800-550303.


Maria Teresa Tarallo
referente gruppo Aifo Taranto

Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink


----------------------------------- SCHEDA 1 ----------------------------------------

LEBBRA: LE DIMENSIONI DEL FENOMENO

Oltre 2000 persone si ammalano ogni giorno, più di una al minuto. Si stima che siano almeno altrettanti, quotidianamente, i casi non identificati. In realtà nessuno può dire esattamente quanti siano i malati nel mondo. Di fatto quando si avviano piani di ricerca dei casi di lebbra in aree poco raggiungibili si continuano a scoprire numerose persone affette dalla malattia. Tra loro la percentuale dei bambini rimane alta. Ciò indica un alto livello d'infezione.

CHE MALATTIA E'
Una malattia contagiosa causata dal Mycobacterium leprae, bacillo isolato nel 1873 da Gerhard Armauer Hansen. Da allora la malattia è definita Hanseniasi o Morbo di Hansen ed i malati hanseniani. Anche se la malattia è perfettamente curabile, ancora oggi le si accompagna spesso un pesante stigma sociale che vede le persone che ne sono state affette, anche se guarite completamente, considerate "diverse" e socialmente emarginate. Il bacillo, inizialmente, distrugge i nervi periferici provocando insensibilità; successivamente attacca i tessuti causando le mutilazioni. Se non trattata, provoca danni progressivi e permanenti a pelle, nervi, arti ed occhi.

LA CURA
Solo nel 1940, con il dapsone, si cominciò ad avere una cura, ma il farmaco andava assunto per tutta la vita ed aveva il solo effetto di rallentare l'avanzata della malattia. E' dai primi anni 80, con l'introduzione della polichemioterapia (rifampicina, clofazimina e dapsone), che finalmente dalla lebbra si può guarire. L'Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS raccomanda la polichemioterapia dal 1981. Da 5 a 20 anni è il periodo d'incubazione del bacillo che causa la malattia. Da 6 mesi a due anni dura il periodo di trattamento farmacologico. Si stima che circa 10 milioni di persone subiscano oggi le conseguenze fisiche e sociali della malattia.




----------------------------- SCHEDA 2 ------------------------------------

CHI ERA RAOUL FOLLEREAU

La giornata mondiale di quest'anno costituisce un appuntamento particolare in quanto sarà concomitante con il centenario della nascita e con il venticinquennale della morte di Raoul Follereau.

Raoul Follereau - scrittore, poeta e giornalista francese - per il suo impegno nella lotta alla lebbra fu definito "apostolo dei malati di lebbra". Follereau inseriva la lotta alla lebbra in un impegno più ampio di lotta ad ogni forma di emarginazione e di ingiustizia. Costante è stato il suo impegno per la pace.

Si riporta una testimonianza storica di Raoul Follereau, che ne documenta la volontà di pace: spendiamo per i lebbrosi ciò che oggi si spende per strumenti di morte.

--- Lettera di Raoul Follereau

Al Presidente degli Stati Uniti

Al Presidente dell'Unione Sovietica

"Signori Presidenti,

ciò che vi domando è così poco... quasi niente... Datemi un aereo, ciascuno di Voi un aereo, uno dei vostri aerei da bombardamento. Perché ho appreso che ciascuno di questi velivoli costa all'incirca cinque miliardi di franchi... E ho calcolato che, col prezzo di questi due aerei di morte, si potrebbero risanare tutti i lebbrosi del mondo. Un aereo in meno in ogni aeroporto, ciò non modificherà l'equilibrio delle vostre forze... Voi potreste dormire tranquilli. Ma io, io dormirei più tranquillo. E dei milioni di povera gente dormirebbe finalmente... Non credete Voi che questa sia una bella occasione "per fare qualcosa"? Dieci milioni di povera gente non è tutta la miseria del mondo. Ma è già una grande miseria. Due bombardieri. E si avrebbero tutte le medicine per guarirli! Due aerei dai quali tutto ciò che voi possiate desiderare è che arrugginiscano nei loro capannoni senza mai uscire..."

Raoul Follereau

1' settembre 1954

Oggi l'opera di Follereau continua attraverso l'AIFO che promuove una serie di progetti di solidarietà e di aiuto concreto in diverse nazioni del Terzo Mondo. Per contatti: AIFO, via Borselli 4, 40135 Bologna, tel.051/433402, fax 051/434046.