no al terrorismo




C O M U N I C A T O    S T A M P A


L’Assemblea generale della Uil Puglia
dice no al terrorismo
e torna a chiedere che l’art. 18 venga stralciato


Un “no” forte e secco al terrorismo a difesa della democrazia e dei valori più sani ed autentici del nostro Paese è stato pronunciato questa mattina dall’Assemblea generale della Uil Puglia, riunitasi all’Hotel ’90 di Capurso, alle porte di Bari. In un documento approvato all’unanimità dirigenti e quadri del sindacato hanno respinto “ogni forma di violenza che voglia sostituirsi al democratico e civile confronto politico”, invitando tutti “a fare fronte comune contro i nuovi barbari”. La Uil di Puglia ha ribadito che “nessuno si lascerà intimidire e nessuno potrà sostituirsi ai sindacati a difesa dei diritti dei lavoratori, dei pensionati e dei singoli cittadini. Nessuno continua il documento permetterà che il sinistro crepitio delle armi si sostituisca al confronto tra le parti. In uno Stato civile si possono anche avere opinioni diverse proprio perché questo è il senso di una democrazia compiuta ed irrinunciabile”. L’Assemblea generale della Uil era in realtà stata convocata per esprimere il proprio giudizio sulle iniziative da adottare nel confronto col Governo sull’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e sugli altri argomenti comprendenti il pacchetto delle politiche del lavoro. L’ordine del giorno ha subito invece una variazione dopo il barbaro agguato mortale al prof. Marco Biagi. I lavori dell’Assemblea sono stati presieduti dal segretario generale nazionale aggiunto, Adriano Musi, che ha spiegato i motivi della mobilitazione decisa dai sindacati confederali. Anche in questo caso la Uil Puglia ha condiviso le scelte operate a livello nazionale: “L’articolo. 18 va stralciato si legge nel documento finale perché si tratta della salvaguardia minima per gli occupati. Si deve in qualche modo garantire il futuro ai nostri giovani. I neo-assunti, per essere chiari, non possono correre il rischio di vivere una vita con il pericolo del licenziamento sulle spalle. E’ una bugia dire che abrogando l’art. 18 si fanno più assunzioni. La sola cosa certa è che si potrà licenziare”.

Il Segretario generale (Aldo Pugliese)