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Tobin Tax, anche a Taranto si raccolgono firme
- Subject: Tobin Tax, anche a Taranto si raccolgono firme
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Wed, 30 Jan 2002 19:25:10 +0100
Anche a Taranto si stanno raccogliendo le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per la Tobin Tax. La mobilitazione per la Tobin Tax è un'iniziativa che chiede di tassare le speculazioni finanziarie per volgere poi i fondi raccolti - tramite la tassazione - a beneficio soprattutto dei paesi del Sud del mondo, prime vittime dei "giochi" del capitale speculativo. La proposta parte da Attac. Per Taranto il riferimento è Salvatore De Rosa e-mail nautarea at libero.it All'iniziativa aderisce PeaceLink ed è prevista la costituzione di un comitato a Taranto di associazioni e singoli per promuovere la raccolta di firme.
Questo è un opuscolo esplicativo delle regole essenziali per raccogliere le firme per i comitati (i moduli possono essere richiesti a nautarea at libero.it).
Cos¹è la vidimazione. E¹ l¹operazione che viene effettuata dal cancelliere della Corte di Appello o del Tribunale, oppure ancora dal Segretario Comunale, nel riquadro in alto a destra del modulo di raccolta firme. Il vidimatore ci permette di sapere i limiti di utilizzabilità del modulo riferiti alla sede di competenza dell¹autenticatore/trice. Per esempio se il modulo è stato vidimato dal cancelliere del tribunale di Bologna può essere utilizzato in presenza di un notaio dell¹ordine dei notai di Bologna o di un cancelliere del tribunale di Bologna e non, per esempio, in presenza di un notaio o di un cancelliere di Firenze. Se il modulo non è stato vidimato non può essere usato per raccogliere le firme. ATTENZIONE: La vidimazione è valida se c¹è il timbro dell¹ufficio, il timbro del cancelliere (o del segretario comunale) con la firma e la data di vidimazione (occhio agli errori di data) Come si raccolgono le firme e cos¹è l¹autenticazione. Quando si raccolgono le firme deve essere presente un autenticatore/trice. Ad ogni tipo di autenticatore/trice corrisponde un territorio di competenza: la firma può essere raccolta solo se il cittadino che ha intenzione di firmare ha la residenza in un comune compreso nel territorio di competenza dell¹autenticatore/trice presente. AUTENTICATORE/TRICE TERRITORIO DI COMPETENZA NOTAIO TUTTA ITALIA CANCELLIERE DI CORTE DI APPELLO TERRITORIO CORTE DI APPELLO CANCELLIERE DI TRIBUNALE PROVINCIA COLLABORATORE CANCELLERIA DI CORTE DI APPELLO TERRITORIO CORTE DI APPELLO COLLABORATORE CANCELLERIA DI TRIBUNALE PROVINCIA GIUDICE DI PACE Circoscrizioni corrispondenti a quelle delle vecchie Preture; in pratica, di solito, la provincia è suddivisa in diverse parti. Per sapere quali sono i territori di competenza di ogni giudice di pace dovete chiedere a loro. SEGRETARIO COMUNALE COMUNE SEGRETARIO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA TERRITORIO CORRISPONDETE ALLA PROCURA DI SUA COMPETENZA PRESIDENTE PROVINCIA PROVINCIA SINDACO COMUNE ASSESSORE COMUNALE COMUNE ASSESSORE PROVINCIALE PROVINCIA PRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE COMUNE VICEPRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE COMUNE SEGRETARIO PROVINCIALE PROVINCIA FUNZIONARIO INCARICATO DAL SINDACO COMUNE FUNZIONARIO INCARICATO DAL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA PROVINCIA CONSIGLIERE PROVINCIALE PROVINCIA CONSIGLIERE COMUNALE COMUNE Nota: i consiglieri provinciali e comunali devono prima comunicare la loro disponibilità rispettivamente al presidente della provincia e al sindaco. Si tratta solo di una comunicazione che non richiede autorizzazione. I Cancellieri possono autenticare le firme dentro i loro uffici, per uscire fuori dagli uffici (fuori orario di lavoro) devono essere autorizzati dal presidente del tribunale o della Corte di Appello. I Giudici di Pace, per poter autenticare le firme, devono essere autorizzati dal coordinatore dei giudici di pace. I funzionari comunali e provinciali devono essere autorizzati, rispettivamente, dal Sindaco e dal Presidente della Provincia. Per funzionario si intende qualsiasi dipendente. Ad un cittadino che deve firmare deve essere richiesto il documento di identità: è il modo in cui l¹autenticatore/trice identifica la persona e per noi il modo per evitare errori. Possono firmare solo i cittadini italiani con diritto di voto, quindi con 18 anni compiuti al momento in cui firmano, con esclusione di quelli che hanno perso il diritto di voto. La prima cosa da chiedere è il comune di residenza e, se avete dei dubbi, l¹età o se è cittadino italiano. Se non ha l¹età o non è cittadino italiano gli/le fate firmare la petizione di appoggio. Per i minorenni il limite per firmare la petizione è, indicativamente, 14 anni. Se la persona che deve firmare ha una residenza che non è compatibile con l¹autenticatore/trice presente, dovete regolarvi a seconda dei casi. Per esempio se si raccolgono le firme in presenza di un autenticatore/trice competente solo per le firme dei residenti nel Comune e la residenza di chi vuole firmare è in un altro comune della provincia, gli/le si può chiedere di firmare in un¹altra occasione, comunicandogli/le quando c¹è un autenticatore/trice competente per tutta la provincia. Se la residenza è in un comune fuori provincia si può decidere di far firmare la petizione perché è più difficile che trovi l¹occasione per firmare oppure indicargli come deve fare (ad esempio dire che può trovare la lista dei momenti di raccolta firme sul sito di ATTAC). Se si è verso la fine della campagna si può decidere di far firmare a tutte queste persone la petizione, perché difficilmente troveranno un¹occasione buona. Sul modulo va scritto quanto è richiesto. Scrivere SEMPRE in stampatello. Prestate attenzione a casi particolari, come ad esempio i nomi doppi, che vanno indicati entrambi, se sono indicati nel documento di identità. Bisogna essere sempre molto precisi. Nel caso del luogo di nascita, se si tratta di cittadini italiani nati all¹estero, va scritto solo lo stato di nascita. Nel caso dell¹indirizzo (si intende la via o piazza e il Comune) va indicata la residenza valida ai fini elettorali, in sostanza quella presso cui arriva il certificato elettorale. Quando si legge l¹indirizzo sul documento chiedere sempre se la residenza è cambiata. Fate bene attenzione ad evitare la confusione fra residenza valida ai fini elettorali e domicilio che può essere diverso. La validità di un documento non è cosa che riguarda noi ma l¹autenticatore/trice, quindi per noi i documenti validi sono tutti, senza preoccuparci della scadenza: carta d¹identità, patente, passaporto, licenza di caccia, tesserino ferroviario, ecc.. Non è detto che sia così per l¹autenticatore/trice, che può pretendere alcuni tipi di documenti rispetto ad altri. Dobbiamo, potendo scegliere, privilegiare gli autenticatori/trici meno fiscali possibile. I dati relativi al documento (numero di carta d¹identità, numero della patente, ecc.) non vanno scritti da nessuna parte. Se un autenticatore/trice pretende di trascriverli, fatelo su un foglio a parte che date a lui e poi non chiamatelo mai più, è uno che vi fa solo perdere del tempo. Chiedere un documento è un nostro interesse solo perché si evitano errori e si fa prima a trascrivere i dati. Se una persona non ha nessun documento chiedetegli i dati e trascriveteli comunque, allo scopo di evitare di perdere una firma (sempre che l¹autenticatore/trice non pretenda tassativamente la verifica dei documenti). I moduli possono essere lasciati presso le cancellerie dei tribunali e presso i segretari comunali che sono tenuti a raccogliere ed autenticare la firma di coloro i quali vanno a firmare presso i loro uffici. Prestate attenzione a farvi dire gli orari in cui raccolgono le firme. In teoria dovrebbero farlo sempre, se non è così è meglio contrattare un orario preciso, magari sollecitandoli a far delegare alla funzione di autenticatori qualche impiegato da parte del sindaco. In particolare i segretari comunali dei comuni piccoli spesso non sono sempre in sede, perché seguono diversi comuni. In genere è possibile mettere all¹ingresso degli uffici del segretario comunale e della cancelleria l¹avviso che lì si raccolgono le firme, indicando gli orari ed eventualmente i giorni, in cui questo è possibile. Ricordate loro che sarebbe meglio non fare l¹autenticazione delle firme raccolte ogni giorno, per evitare che usino un intero modulo per una firma. In alternativa ricordate loro la possibilità che vi spiego più avanti. L¹autenticazione è l¹operazione che svolge appunto l¹autenticatore/trice senza la quale le firme raccolte non valgono nulla. Lo spazio per l¹autenticazione sta alla fine del modulo e deve essere compilato in tutte le sue parti: controllate che ci sia il timbro dell¹ufficio, il timbro (o il nome e la carica scritti in stampatello) e la firma dell¹autenticatore/trice e che il numero delle firme autenticate corrisponda alle firme effettivamente presenti nel modulo. Il numero delle firme va indicato in cifra e poi fra parentesi va scritto in lettere. Prestate attenzione anche alla data, che non può essere precedente a quella della vidimazione. Se vi accorgete di un errore dovete farlo correggere dall¹autenticatore/trice, non potete farlo voi. Se non ci accorgiamo di errori di questo tipo il modulo viene annullato per intero. Alla fine della raccolta di firme l¹autenticatore/trice può fare l¹operazione di autenticazione immediatamente, oppure tenersi i moduli per fare l¹autenticazione nel suo ufficio e poi riconsegnarveli. Tenete quindi un preciso registro dei moduli lasciati presso l¹autenticatore/trice, onde evitare di dimenticarvene qualcuno. Non è obbligatorio che l¹autenticazione delle firme venga fatta alla fine del foglio. Se in un modulo avete poche firme fate fare l¹autenticazione, con i relativi timbri e firma dell¹autenticatore/trice, alla fine delle firme presenti sul modulo in maniera da poter utilizzare il resto dello spazio per raccogliere altre firme; è questa l¹indicazione che va ricordata ai segretari comunali e ai cancellieri, per i moduli lasciati presso i loro uffici, per evitare che per ogni firma chiudano un modulo. Cos¹è la certificazione. Di ogni firmatario va certificata l¹iscrizione alle liste elettorali da parte del comune di competenza. Questo vuol dire che il modulo va consegnato all¹ufficio elettorale del comune di residenza dei firmatari. Se l¹ufficio elettorale di un comune riscontra che il firmatario è effettivamente elettore di quel Comune scrive il numero di iscrizione alle liste elettorali del firmatario di fianco alla firma nell¹apposito spazio, e compila, firma e timbra l¹apposito spazio posto alla fine del modulo. Può succedere che uno dei firmatari non risulti residente in quel comune. Se l¹ufficio elettorale è efficiente e disponibile può dirvi dove si è trasferito (ma non è tenuto a farlo). Nel caso vi comunichino il nuovo indirizzo potete far fare la certificazione nel nuovo Comune di Residenza. Nel caso non sia possibile certificare una firma, viene annullata solo quella firma e non tutto il modulo. Dovete, come sempre, controllare che lo spazio per la certificazione sia compilato in tutte le sue parti e ci siano tutti i timbri. Controllate la data della certificazione: non può essere antecedente la data dell¹autenticazione e della vidimazione. Se la certificazione non viene fatta le firme non valgono, se non vengono certificate alcune firme, saranno solo queste a non valere. PROBLEMA IMPORTANTISSIMO: Ogni firma raccolta va certificata presso il comune di residenza del firmatario. Se in un modulo ci sono firme di residenti in un solo comune si porta il modulo presso l¹ufficio elettorale di quel comune che fa la certificazione sul modulo stesso. Se invece in un modulo ci sono firme di residenti in diversi comuni ci sono due soluzioni: una è quella di andare presso ogni singolo comune, in successione, per farsi fare la certificazione. Questo, però, ha due controindicazioni: ci vuole molto più tempo e si corre il rischio di non aver lo spazio sufficiente sul modulo per tutte le certificazioni. L¹altra soluzione, quella che si usa di solito, è quella di trascrivere su un modulino apposito i nomi da certificare, (in ogni modulino i nomi dei residenti di un singolo comune), poi si consegnano ai rispettivi comuni questi modulini che, una volta certificati, vanno allegati al modulo. Vi forniremo anche questi modulini. Sul modulo contenente le firme ci sarà uno spazio per numerare il modulo (modulo nŠŠ... e comitato diŠŠŠŠŠ). I moduli numerateli subito in maniera tale che la numerazione sia univoca per ogni comitato. Questo numero e il nome del comitato vanno trascritti sul modulino in cui vanno copiati i dati relativi ai firmatari da certificare. Se non mettete questa numerazione poi avrete delle difficoltà ad ³accoppiare² il modulino con le certificazioni con il modulo con le firme. Come vedete la cosa può presentare qualche problema. Un modo per semplificare il tutto è quello sotto riportato. Quando si raccolgono le firme alla presenza di un autenticatore/trice competente per tutta la provincia bisogna usare, possibilmente, un modulo per ogni comune di residenza, altrimenti almeno uno per ognuno dei comuni più frequenti in quell¹occasione e riservare gli sparpagliati ad un modulo a parte. Per le operazioni di certificazione ricordatevi che non va fatta alla fine dei sei mesi perché si corre il rischio di non farcela a fare tutto. E¹ importante fare la certificazione un po¹ per volta. Man mano che completate la certificazione dei moduli controllateli attentamente per verificare che non ci siano errori, se riscontrate degli errori riportateli al vidimatore/trice o certificatore/trice o autenticatore/trice per la correzione. Poi mandateli al centro nazionale. Noi li ricontrolleremo e, se ci sono errori ve li rimanderemo, anche per questo tutta questa trafila non va fatta tutta insieme alla fine. Le prime operazioni da fare. C¹è da contattare gli autenticatori/trici per fare una lista di quelli disponibili. Tenete presente che nessun autenticatore/trice è obbligato ad uscire con noi a raccogliere le firme. Il sistema più semplice, in linea di massima, dovrebbe essere quello di coinvolgere presidenti e vicepresidenti di circoscrizione, consiglieri e assessori comunali e provinciali e dipendenti comunali e provinciali disponibili, facendo loro fare, intanto, le operazioni burocratiche necessarie (l¹autorizzazione per i funzionari e la comunicazione per i consiglieri). Comunque non va escluso nessun autenticatore/trice che si dichiari disponibile, La vidimazione va fatta nella settimana immediatamente precedente l¹inizio della raccolta 826 gennaio) perché abbiamo sei mesi per la raccolta di firme a partire dalla data della prima vidimazione del primo modulo. Se, per esempio, la prima vidimazione avviene il 22 gennaio, dobbiamo consegnare le firme entro il 21 luglio. I sei mesi sono mobili, cioè ad un certo punto della raccolta si può decidere di continuarla oltre il 21 luglio (se, per esempio, si decide di continuare, fino al 21 ottobre; vanno annullate tutte le firme raccolte in moduli vidimati prima dei sei mesi antecedenti quella data, quindi prima del 22 aprile, anche se le firme fossero raccolte dopo tale data). I moduli vanno, quindi, vidimati all¹ultimo momento. Vanno portati i moduli presso la cancelleria del tribunale o della Corte di Appello, che deve vidimarli, dice la legge, entro due giorni. Facciamo però attenzione a non litigare su questo punto, non ci conviene. Portatene, ad esempio un po¹ per volta e per tempo, in particolare i primi che servono per partire. Depositate subito alcuni moduli anche presso le segreterie comunali e le cancellerie per la raccolta presso i loro uffici, così potete scrivere sui volantini che, comunque, si può firmare presso la cancelleria del tribunale e presso i segretari comunali. Inoltre nei comuni dove non c¹è nessun autenticatore/trice disponibile potete organizzare un momento di propaganda invitando i cittadini del comune ad andare a firmare presso il segretario comunale. Per questo è importante far coincidere i giorni e gli orari di disponibilità del segretario comunale (se non è disponibile sempre) con momenti come il mercato o il sabato mattina o comunque quando c¹è più gente in giro.. Attrezzature minime indispensabili da procurarsi prima dell¹inizio della raccolta. In primo luogo uno o più tavoli pieghevoli e trasportabili. I tavoli devono essere sufficientemente grandi da permettere a più persone di scrivere e contemporaneamente tenere materiale di ATTAC e della campagna e la scatola per chiedere i soldi di sottoscrizione. Bisogna, evitare di ripiegare su miserevoli tavoli da pic nic formato un metro per un metro. E¹ meglio fare un investimento che potrà essere ripagato con la sottoscrizione. Il tavolo deve essere adeguatamente addobbato per rendere visibile cosa si sta facendo anche da lontano: il livello minimo è quello dei manifesti da attaccare al tavolo stesso e intorno, ma su questo è opportuno sviluppare la fantasia (pupazzi, palloncini con la percentuale, cartoni disegnati, ecc.) Composizione del tavolo: Ovviamente varia a seconda delle occasioni, quello minimo dovrebbe essere fatto da 2-3 ³attaccanti² che avvicinano le persone con un volantino e comunicano brevemente di cosa si tratta in modo da dirottare al tavolo quelli già convinti e avere il tempo di discutere con le persone che vogliono spiegazioni, senza interrompere la distribuzione dei volantini. Non aspettate che le persone vengano a voi, non succede, anzi spesso non vi vedono nemmeno. E¹ utile, ovviamente, anche avere un megafono. Al tavolo, assieme all¹autenticatore/trice, ci devono essere da una a tre persone che scrivono i dati di chi firma (il numero può variare a seconda delle occasioni), anche l¹autenticatore/trice può scrivere, ma non è obbligato. Non c¹è un limite massimo di persone che scrivono, nel caso di grandi manifestazioni di piazza è opportuno essere tutti quelli che si può, chiedendo anche agli organizzatori della manifestazione di annunciare dal palco che si raccolgono le firme e di invitare a venire a firmare. In particolare dobbiamo essere presenti, nelle manifestazioni sindacali, di qualsiasi sindacato, sono, di solito, ottime occasioni per raccogliere molte firme, lo stesso per le manifestazioni ³no global². Non bisogna perdersi, ovviamente nemmeno una assemblea su temi che facciano prevedere un pubblico che è già a conoscenza della questione, così come le riunioni dei social forum. Questo, ovviamente, soprattutto all¹inizio, perché quello è un bacino di firme che si esaurirà rapidamente. Teniamo presente che per fare massa nelle firme, dobbiamo puntare con decisione ad esaurire il più rapidamente possibile la fascia di quelli che sono già convinti, per poterci dedicare con più tranquillità a quelli che sono da convincere. E¹ indispensabile organizzare anche a tavoli per strada per farci conoscere: davanti ai mercati, in centro, davanti a certe librerie, i luoghi adatti in ogni città li conosce ciascuno di voi. I luoghi di lavoro sono posti importanti. A questo scopo è utile contattare i sindacati locali per fare in modo, ove possibile, che siano loro stessi a spiegare ai lavoratori perché è giusto firmare. Dove è possibile contrattate con loro una serie di posti di lavoro dove si può andare dentro a raccogliere le firme. E¹ meglio che anche a queste raccolte di firme siamo, comunque, materialmente presenti per farci conoscere. Laddove è possibile è meglio presentarci ai lavoratori tramite una struttura unitaria, tipo RSU, per evitare di essere identificati con questo o quel sindacato, ma se questo non è possibile ci si può appoggiare sui sindacati disponibili. Ovviamente questo contatto preventivo renderà poi più facile anche un coinvolgimento diretto dei sindacati in caso di raccolte di firme in occasione di manifestazioni di piazza. Un lavoro va fatto per le scuole, dove può firmare la proposta di legge solo chi è maggiorenne (oltre agli insegnanti), ma tutti possono firmare la petizione. Sottolineo l¹importanza di queste modalità di raccolte di firme, perché sono momenti importantissimi per farci conoscere. Ad ognuno dei firmatari va chiesto un contributo (ad esempio un euro per ogni firma). Se raccogliamo 150000 firme e ciascuno lascia 1000 lire sono 150 milioni. Nn è richiesta nessuna formalità per raccogliere questi soldi, il blocchetto delle ricevute va usato solo se una persona vuole lasciare una sottoscrizione sostanziosa e chieda una ricevuta. Chiediamo a tutti di lasciarci le lire avanzate con l¹entrata in vigore dell¹EURO. E¹ opportuno chiedere i soldi solo dopo che una persona ha firmato, per evitare reazioni di diffidenza. Portatevi sempre dietro le tessere di ATTAC, i tavoli devono essere l¹occasione principale per raccogliere le adesioni alla nostra associazione. Ricordatevi sempre la petizione di appoggio per i minorenni, i non italiani, quelli che abitano lontano, il cui testo vi forniremo. I moduli con le firme vanno fotocopiati o scannerizzati o comunque vanno memorizzati i dati relativi alle persone che firmano per poter poi utilizzare questi indirizzi per mantenere i contatti nel prosieguo della campagna. Bologna 12/12/2001 ATTAC ITALIA
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