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R: bombe su padre Kizito, la nostra protesta
- Subject: R: bombe su padre Kizito, la nostra protesta
- From: "Gianni Liviano" <gliviano at libero.it>
- Date: Thu, 3 May 2001 15:45:23 +0200
----- Original Message ----- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it> To: <pck-pcknews at peacelink.it> Cc: <pck-taranto at peacelink.it> Sent: Wednesday, April 18, 2001 11:43 AM Subject: bombe su padre Kizito, la nostra protesta > Comunicato stampa di PeaceLink > > Per il prossimo 15 maggio (ore 17 nell'Istituto Tecnico Industriale Righi a > Taranto in via Dante) abbiamo programmato un incontro con il missionario > padre Renato Kizito Sesana, impegnato nella difesa dei diritti umani in > Africa e in pericolose missioni di soccorso in cui mette a rischio la > propria vita per salvare quella degli altri. > > Mentre stavamo preparando l'iniziativa, padre Kizito ci ha inviato per > posta elettronica una notizia drammatica. Il governo sudanese ha infatti > bombardato la zona dove egli stava portando a termine una missione di > soccorso umanitario. Il 16 aprile 2001 infatti l'aviazione governativa > sudanese ha bombardato la pista d'atterraggio di Kauda nel territorio dei > Monti Nuba del Sudan sganciando 14 bombe che hanno causato un morto e due > feriti gravi tra la popolazione civile e per poco non hanno distrutto due > velivoli utilizzati per trasportare aiuti umanitari. Padre Kizito stava > trasportando in aereo materiali educativi, sapone, sale, medicine e sementi. > > Padre Kizito e' scampato alla morte. > > Confermiamo tuttavia che il 15 maggio sara' ugualmente a Taranto a portarci > la sua preziosa testimonianza. Sara' un'occasione importante per sostenere > la causa per cui si batte per i poveri fino a mettere a repentaglio la > propria vita. > > Attualmente egli e' impegnato a denunciare (egli e' un giornalista, oltre > che missionario) le violazioni dei diritti umani del governo del Sudan e a > soccorrere le vittime della guerra li' in corso. > > L'azione delle forze governative sudanesi mira ad interrompere l'invio di > aiuti umanitari nei Monti Nuba (nel sud del Sudan) attraverso la pista > d'atterraggio di Kauda, l'unica ancora in mano al movimento anti > governativo Sudan People Liberation Army (SPLA). > Di seguito e' riportato il comunicato stampa redatto da Renato Kizito > Sesana (Presidente di Amani) e da Stephen Amin (Koinonia Community Project > Co-ordinator), entrambi presenti al momento dell'attacco. > > Ci ha scritto padre Kizito via e-mail dal Kenya: "Non siamo sorpresi che > Khartoum compia i suoi attacchi quando e dove vi e' un'alta presenza di > civili. Cio' che e' totalmente inaccettabile e' l'atteggiamento passivo > dell'ONU. A lungo le organizzazioni di soccorso, i gruppi impegnati per i > diritti umani e che chiese hanno fatto pressione per ottenere accesso alle > montagne Nuba per distribuire cibo e altri generi di soccorso. A dispetto > di questa campagna, l'ONU non ha avuto la capacità o la volonta' di > negoziare con il governo di Khartoum per mettere a punto un effettivo > accesso umanitario. Inoltre, quando avvengono incidenti come l'ultimo > bombardamento che si e' verificato, l'ONU non esprime mai una parola di > protesta. L'ONU deve chiedere al governo di Khartoum di fermare simili > azioni contro gli interventi umanitari e deve fare pressione perche' venga > assicurato l'accesso umanitario alle montagne Nuba". > > Come PeaceLink chiediamo che i candidati in queste elezioni politiche > mettano nel loro programma anche la sicurezza per lo meno dei cittadini > italiani (padre Kizito e' nato a Lecco) impegnati nell'indispensabile opera > di soccorso in zone di guerra e di sofferenza. > I missionari e i civili italiani operano assieme a cittadini di altre > nazioni dell'Europa e del mondo e anche a loro - non di meno - va garantita > la sicurezza. > Un'azione concreta che ogni candidato parlamentare puo' fare e' quella di > premere sul Ministero degli Esteri perche' richiami l'ONU ad attuare i suoi > inderogabili compiti istitutivi che contemplano lo svolgimento in > condizioni di sicurezza delle missioni umanitarie. E' paradossale che tanti > candidati parlamentari si vogliano accattivare i "voti cattolici" e poi non > facciano nulla per i missionari che mettono a rischio la loro vita. In > fondo lo scandalo non sta solo nella passivita' dell'ONU. > > Alessandro Marescotti > presidente di PeaceLink > > > --- INFORMAZIONI DI BASE > > - Chi è padre Kizito? > E' un missionario comboniano nato a Lecco nel 1943. Il suo nome è Renato > Sesana ma da quando vive in Africa lo chiamano "Kizito" (è il nome di un > martire africano). > > - Di cosa si occupa padre Kizito? > Il suo impegno è finalizzato alla difesa dei diritti umani, alla giustizia > sociale, all'aiuto ai bambini di strada, alla promozione di azioni di pace. > Per il suo impegno è stato insignito nel 1997 del Premio Raoul Follereau. > > - In che cosa consiste la sua missione? > Accoglie a Nairobi (in Kenya) i bambini di strada ed è spesso presente in > Sudan per la difesa del popolo Nuba, accerchiato dal regime integralista > islamico di Khartum e vittima di uno strisciante genocidio. > > - Quali specifiche iniziative promuove? > Padre Kizito presiede l'associazione Amani (in africano significa "pace") > che raccoglie aiuti per sostenere specifici progetti in Africa. E' anche > giornalista e promuove da Nairobi l'agenzia telematica di informazione > Africanews, realizzata da giornalisti africani. Padre Kizito è stato uno > dei primi missionari ad usare Internet per diffondere appelli umanitari > dall'Africa e informazioni giornalistiche di redazioni locali. > > - Da quando è iniziata la collaborazione fra padre Kizito e PeaceLink? > Dal 1995. Un volontario di PeaceLink - Enrico Marcandalli - si e' recato > due volte a Nairobi per installare postazioni telematiche e addestrare alla > realizzazione di un sito Internet. Da allora le iniziative promosse hanno > realizzato un percorso di solidarieta' le cui tappe sono state raccontate > nel libro di PeaceLink "Apri una finestra sul mondo" (edizioni Multimage). > PeaceLink ha dedicato il premio giornalistico "Il Mosaico della > solidarieta'" (ritirato a Milano il 26/3/2001) a padre Kizito: "Questo > premio non sarebbe mai giunto se non avessimo conosciuto padre Kizito, un > missionario comboniano impegnato in Africa che - con il suo esempio - ci ha > dato il coraggio di osare di piu', di tentare sempre l'impossibile, di non > sentirci mai soddisfatti finche' c'e' qualcuno che soffre e che richiede il > nostro impegno". > > > > --- IL COMUNICATO STAMPA GIUNTO DA NAIROBI > > PRESS RELEASE > > Khartoum bombs civilians and relief planes in Nuba Mountains > > At 9 a.m. on April 16, 2001, a relief plane was on the ground and another > one was about to land on the Kauda airstrip in the Nuba Mountains, an area > controlled by the Sudan Peoples' Liberation Army (SPLA). Hundreds of > civilians were gathered at the airstrip, either to bid farewell to their > visitors or to prepare to carry the goods that had come. Suddenly, an > Antonov bomber, the noise of which was masked by the plane about to take > off, arrived unnoticed by the large crowd and started dropping bombs. The > pilot of the approaching aircraft decided to abort the landing, and while > the Antonov was coming back, the plane on the ground took off in a hurry > with its passengers. > The Antonov came back twice, dropping a total of about 14 bombs. Three > hours later, another aircraft was able to evacuate the remaining visitors, > which included the two writers of this release and officials of Italian > NGOs. The delegation's aim was to visit Koinonia Educational Centre, a > centre that will provide education for 500 children and for 50 teachers > every year. The relief aircraft was carrying educational materials, soap, > salt, medicines, and seeds. > One person was killed and two injured in the attack, a surprisingly low > death toll considering the large crowd on the ground when the attack took > place. > Abdel Aziz Adam al-Hilu, the SPLA commander responsible for the rebel > troops on the ground, expressed the opinion that the attack was aimed at > destroying the military defence that the SPLA is stepping up around the > airstrip. > The Khartoum government's bombing of an airstrip that is a vital link for > civilians and the SPLA has to be seen in the context of a genocidal war > against the Nuba and the idea of self-determination they stand for. We are > no longer surprised that Khartoum carries out military attacks when and > where civilian presence is very high. > What is totally unacceptable is the passive attitude of the United Nations. > For a long time, relief organisations, human rights groups, and churches > have been pushing to gain access to the Nuba Mountains to deliver food and > other relief supplies. In spite of this campaign, the United Nations has > not been able or willing to negotiate with the Khartoum government to set > up an effective humanitarian access. > Moreover, when incidents such as this latest bombing take place, the United > Nations never gives a word of protest. > The United Nations must ask the Khartoum government to stop such military > actions against humanitarian intervention and must push for guaranteed > humanitarian access to the Nuba Mountains. > Fr. Renato Kizito Sesana, Comboni Missionary, President of Amani > Stephen Amin, Koinonia Community Project Co-ordinator > Nairobi, 17 April 2001 > For more information contact Fr. Kizito: kizito at maf.or.ke, or > +254.2.571072, or +254.72.516836 > > ____________________________________ > Per infomazioni: > Amani Onlus > Via Gonin, 8 - 20147 - Milano - Italy > Tel +39 02 4121011 - Fax +39 02 48302707 > www.peacelink.it/amani.html >
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