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TARAS.IT - "Nessuna proroga per la Cet/1"
- Subject: TARAS.IT - "Nessuna proroga per la Cet/1"
- From: "Taras Communication" <tarascommunication at libero.it>
- Date: Sun, 25 Mar 2001 20:37:33 +0200
- Organization: Ass. Taras Communication
Corriere del Giorno 23 marzo 2001 "Nessuna proroga per la Cet/1" di Michele Tursi Al ministero dell'Ambiente sembrano avere già le idee chiare sulle sorti della Cet/1: «Non ci sono le condizioni per un'altra proroga». Il sottosegretario Valerio Calzolaio lo ha già scritto al collega dell'Industria Enrico Letta e ieri sera lo ha ripetuto durante il vertice svoltosi in prefettura, a conclusione di un tour pugliese che ha portato il vice ministro prima a Lecce, poi a Brindisi ed infine nel capoluogo ionico. Un appuntamento organizzato dai Ds ionici che ha consentito al rappresentante del governo di raccogliere le istanze delle istituzioni locali (Comune e Provincia), e di sollecitare l'adozione degli atti necessari, soprattutto dopo l'ordinanza di Bordon sulle discariche Ilva. Un invito rivolto in particolar modo alla Regione Puglia, cui la legge assegna vastissime competenze in materia ambientale. Ma a caratterizzare la riunione, presieduta dal prefetto Monaco, è stata soprattutto la questione della Centrale termoelettrica numero 1. Il sindaco Di Bello ha chiesto che il governo, prima della scadenza del suo mandato, neghi la proroga di esercizio ad uno degli impianti maggiormente inquinante del centro siderurgico. E Calzolaio ha raccolto in pieno l'invito. «Abbiamo già scritto al ministero dell'Industria - ha detto - sottolineando che per noi la situazione ambientale a Taranto è gravemente compromessa e che non ci sono le condizioni per autorizzare la continuazione dell'esercizio della centrale dopo il 30 giugno». Il ministero dell'Ambiente ha scritto anche alla Regione Puglia chiedendo di effettuare una verifica sulle condizioni dell'impianto. Entro il prossimo 15 aprile via Capruzzi dovrebbe inviare il suo parere. C'è da dire, però, che il parere del ministero dell'Ambiente non è vincolante ai fini della decisione che sarà assunta dall'Industria, ma è pur sempre un atto con un suo peso amministrativo di cui Letta dovrà tenere conto al momento della decisione. L'ordinanza sulle discariche Ilva, con tutta probabilità, non sarà l'unico provvedimento frutto dall'attività del Comitato ispettivo svolta nei mesi scorsi. «Innanzitutto bisogna aspettare le scadenze fissate - ha precisato Calzolaio - perchè se le anomalie riscontrate non saranno sanate, occorreranno nuove misure. E poi non escludo che possano esserci ulteriori interventi». A tal proposito Calzolaio ha rassicurato i sindacati e quant'altri temono che l'iniziativa del ministero possa portare alla chiusura delle industrie oggetto delle ispezioni. «Non è nelle nostre intenzioni chiudere le aziende - ha spiegato il sottosegretario all'Ambiente - le imprese, i lavoratori, i sindacati stiano tranquilli. Anzi vogliamo che producano utili, sviluppo e benessere, però chiediamo loro il pieno rispetto della legge soprattutto quando si parla non solo dell'impatto ambientale, ma soprattutto della tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini». Calzolaio ha elogiato l'attività svolta dalla magistratura di Taranto (alla riunione erano presenti il procuratore Aldo Petrucci e l'aggiunto Franco Sebastio, ndr) «che fa bene ad intervenire laddove le questioni fuoriescono dagli ambiti amministrativi per approdare verso responsabilità penali». E' il caso, ad esempio, del procedimento avviato a carico dell'Ilva e di altre imprese del territorio, in cui il ministero dell'Ambiente ha annunciato la sua costituzione di parte civile. Calzolaio ha confermato l'estrema gravità della situazione ambientale nell'area ionica ed ha ribadito la necessità di procedere in tempi brevi all'avvio di una efficiente rete di monitoraggio. Un provvedimento questo, che figura nel piano di risanamento ambientale, la cui gestione è ora affidata alla Regione Puglia. «Come ministero abbiamo affidato l'appalto all'Ispra - ha detto Calzolaio - però è già passato troppo tempo e stiamo tentando di accelerare l'iter amministrativo». Il sottosegretario ha ricordato infine i 10 miliardi disponibili per Taranto per la bonifica dei siti industriale. «Il capoluogo ionico ha ottenuto una quota importante dei 180 miliardi disponibili per i 41 siti da bonificare sull'intero territorio nazionale. Un'opportunità che non va vanificata».
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