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[tradenews] Riattenti al GATS!



Da Tradewatch: Osservatorio italiano su Wto e commercio internazionale
promosso da Campagna Riforma Banca Mondiale, Mani Tese, Rete Lilliput, Roba
dell'Altro Mondo, Crocevia, Comitato d'appoggio ai movimenti contadini
dell'Africa dell'Ovest (http://tradewatch.splinder.com)


Riattenti al Gats!

Le luci dei riflettori sul negoziato relativo al rinnovo dell'accordo WTO
che regola il commercio dei servizi (il GATS) si sono spente alla vigilia
della conferenza ministeriale di Cancun. Da quel momento il centro della
scena dei negoziati internazionali è stato preso dall'agricoltura e dai
prodotti industriali.

L'Accordo sul Commercio dei Servizi L'Accordo GATS si applica a tutte le
possibili categorie di servizi  connesse con le attività e le responsabilità
delle amministrazioni nazionali, regionali, provinciali e comunali.
Rientrano nel GATS, per citare qualche esempio: regolamenti e appalti
relativi alla raccolta rifiuti, i trasporti, la manutenzione stradale, la
fornitura di acqua potabile, la regolamentazione dei servizi di vendita al
dettaglio, sanità ed assistenza sociale, l'ambiente e il territorio.
Le minacce dell'Accordo GATS sono minacce alla sovranità di un governo
nazionale, regionale e locale di regolare le attività economiche che
ricadono nella sua competenza, escludendo così la possibilità di stabilire
obiettivi sociali e ambientali oltre alla mera redditività di un servizio.

A Cancun in effetti di GATS si era parlato ben poco e dopo il fallimento del
vertice, il punto maggiormente discusso è sempre stato quello agricolo,
perlomeno sino all'accordo del 1 agosto 2004, quando, il Doha round è
tornato in pista e i vari gruppi negoziali sono usciti dal letargo in cui
erano piombati.
Nel testo concordato a Ginevra, nell'anomalo consiglio generale di fine
luglio, il GATS è improvvisamente tornato fra i titoli di testa, ottenendo
la fissazione di una delle poche date indicate nel testo concordato: entro
maggio 2005 si svolgerà un nuovo round di scambi di richieste/offerte fra i
148 paesi aderenti all'organizzazione mondiale del commercio.
Le richieste in questione sono elenchi di categorie di servizi (il WTO ha un
catalogo di 160 voci ed alcune sono in fase di revisione) che ogni paese
chiede agli altri partner di liberalizzare, mentre le offerte contengono
quelle che è disposto ad offrire in cambio.
Questo esercizio si è già svolto nel giugno 2002 (presentazione delle prime
richieste) e marzo 2003 (consegna delle "offerte") ma come l'Unione Europea
ha spesso lamentato, solo una minoranza dei paesi membri ha partecipato a
questi scambi e la qualità delle offerte è stata piuttosto bassa.
Maggio 2005 può sembrare lontano, non per i negoziatori, tant'è che in
questi giorni la stessa Commissione Europea sta lavorando intensamente a
rivedere i propri documenti che intende definire entro la fine di questo
anno 2004.
Anders Jessen, della direzione al commercio europea, ha infatti chiarito nel
corso di un incontro con le organizzazioni non governative e le lobby
imprenditoriali svoltosi il 9 dicembre a Bruxelles, che attraverso due
incontri con gli stati membri, la Commissione definirà il suo nuovo
documento contente le richieste entro il 31 dicembre 2004 in modo da
affrontare con esso la maratona negoziale che è prevista dal 7 al 25
febbraio a Ginevra, maratona che costituirà l'unica sessione prima della
scadenza di maggio.
Ovviamente, Jessen, ha precisato che il documento con le richieste UE non
sarà reso pubblico così da non smentire la consueta confidenzialità tanto
amata da Pascal Lamy,  predecessore dell'attuale commissario Mendelson.
Come si ricorderà la precedente versione di richieste, o meglio i 109
documenti inviati ad altrettanti paesi nel 2002, erano stati resi pubblici
da una ONG Canadese che era riuscita ad averne una copia per vie traverse.
Aveva destato scalpore la richiesta rivolta a 78 paesi in via di sviluppo di
aprire le porte dei loro acquedotti alle imprese; telecomunicazioni,
energia, agenzie di stampa, servizi postali e banche erano altri settori
richiesti.
Ora pare che la Commissione eviterà di presentare richieste a paesi in grave
crisi come la Repubblica Democratica del Congo, lo Zimbabwe e Myanmar.

Relativamente alla parte di negoziati sulle regole, l'UE conferma il proprio
interesse agli appalti governativi che rappresentano una fetta molto ricca
di profitti mentre ignora le richieste dei PVS di stabilire sistemi di
salvaguardia per proteggere i loro deboli mercati dei servizi.

Insomma nulla di buono, L'UE prosegue l'obiettivo della liberalizzazione dei
servizi (su cui sta definendo una Direttiva per il mercato interno
perfettamente integrata al GATS), ignorando regole di trasparenza e
ddemocrazia.
Parlamentari, amministratori e cittadini continuano ad essere tenuti
all'oscuro di scelte che impatteranno pesantemente sulla loro vita
quotidiana futura.

Roberto Meregalli
stopwto at unimondo.org


ALCUNI RIFERIMENTI INTERNET:

Blog Novità ed aggiornamenti sul commercio internazionale ed il Wto:
http://tradewatch.splinder.com
Per informazioni sul GATS consultare il sito: www.beati.org/wto
Materiali recenti sui negoziati Wto: http://www.beati.org/wto/home.htm
Network Seattle to Brussels: http://www.s2bnetwork.org
Osservatorio sull'accordo Gats: http://www.gatswatch.org