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Comunicato Indy Media
Gentilissima/o,
Le invio un comunicato e l'interrogazione sulla vicenda di Indy Media.
Cordiali Saluti
Fiorello Cortiana
SENATO DELLA REPUBBLICA
___.___
COMUNICATO STAMPA
Internet, Cortiana:"E' così semplice zittire l'informazione?"
"Sono molto preoccupato da quanto è avvenuto in questi giorni rispetto alla
rete di informazione mondiale rappresentato da IndyMedia: non mi riferisco
solo alla questione della libertà dell'informazione, che come osservato da
Serventi Longhi è messa sotto censura da questo atto, ma da due questioni
più profonde: da un lato perché si continua, rispetto all'informazione sul
web, a non capire gli strumenti di cui si parla: se su un quotidiano fosse
pubblicata una notizia illecita, cosa succede? Forse si sequestrano tutti i
numeri pubblicati negli ultimi quattro anni, le rotative, la carta e i
computer della redazione? Perché - ed è tutto da dimostrare che ci fossero
contenuti illeciti - con IndyMedia è successo proprio questo: alcuni
sostengono che la causa del sequestro siano le indagini di Bologna su
Nassyria e il vilipendio alla nazione, altri le foto di alcuni poliziotti
svizzeri; ma questo giustifica forse il sequestro di quattro anni di lavoro
di 21 Paesi diversi? Mi sembra assurdo". Afferma il sen. Cortiana,
presidente dell'Intergruppo Bicamerale per l'Innovazione Tecnologica.
"Spero che il Ministro Stanca sia consapevole della complessità di
Internet: è sbagliato dichiarare che il web non è una zona franca, se si
usa un cannone per sparare contro una mosca. E mi sembra grave che alcuni
esponenti di AN già da mesi rivendicassero il sequestro come una misura
necessaria, in barba alla libertà d'espressione e d'informazione. Il
Governo deve assolutamente e celermente fare luce su questa vicenda,
altrimenti impossibile affermare serenamente che la libertà d'informazione
è garantita nei tre Paesi coinvolti. Tanto più visto che i materiali
sequestrati contengono filmati su Genova." Conclude il sen. Cortiana
Roma 11/10/2004 3.38
Ufficio Stampa
Sen. Fiorello Cortiana
Tel 06 67064104
Fax 06 67063487
SENATO DELLA REPUBBLICA
___.___
Interrogazione urgente a risposta orale
al Ministro per l'Innovazione Tecnologica e
al Ministro della Giustizia
Premesso che:
· Giovedì 7 Ottobre 2004, alle 18 circa, l'Fbi si è presentata
presso la sede statunitense e quella inglese di Rackspace, l'azienda presso
la quale risiedono i server che ospitano molti siti locali di Indymedia,
fra cui Italy.indymedia.org. Gli agenti hanno richiesto il sequestro delle
due macchine ed hanno preteso la consegna dei dischi, portandoseli quindi
via.
· Attualmente non risultano, neppure agli operatori di IndyMedia
informazioni ulteriori, nemmeno sui motivi che hanno portato a questa
operazione.
· Rackspace e' uno dei providers che ospitano il web di Indymedia
con uffici negli Stati Uniti e a Londra. Rackspace ha acconsentito, senza
prima renderlo noto a Indymedia, e ha consegnato i server di Indymedia nel
Regno Unito.
· Non e' chiaro come e perchè un server che e' fuori dalla
giuridisdizione statunitense possa essere sequestrato dalle autorità degli
Stati Uniti. Allo stesso tempo, sempre a Rackspace, un secondo server e'
stato disconnesso: si tratta di un server che ospita, tra l'altro,
trasmissioni live di diverse stazioni radio, BLAG (linux distro). Negli
ultimi mesi il governo federale degli Stati Uniti ha condotto numerosi
attacchi ai danni di vari Indymedia nel mondo. In agosto i servizi segreti
hanno cercato di interrompere il NYC IMC prima della convention
repubblicana provando a sequestrare i logs da un provider internet negli
Stati Uniti e nei Paesi Bassi. Il mese scorso la Commissione Federale per
le Comunicazioni (FCC) ha chiuso numerose radio comunitarie in tutti gli
Stati Uniti. Due settimane fa l' FBI ha chiesto che Indymedia rimuovesse un
messaggio su Nantes IMC che conteneva delle foto di alcuni agenti della
polizia svizzera sotto copertura.
· Indymedia ed altre organizzazioni di media indipendenti hanno
recentemente vinto importanti cause, come ad esempio contro la Diebold
(compagnia che fornisce sistemi di votazione elettronica, coinvolta nei
conteggi scandalo delle ultime elezioni USA) e contro il "Patriot Act" (una
legge che consente all'FBI in nome della sicurezza nazionale e della lotta
al terrorismo di monitorare sistematicamente, senza richiedere
l'autorizzazione della magistratura, la corrispondenza ordinaria ed
elettronica, la navigazione sul Web, e perquisire le case dei cittadini
americani e non, negli Usa e all'estero).
rilevato che:
· L'ordine di sequestro del server di Indymedia sarebbe partito
dall'Italia, come precisato da un agente dell'Fbi, Joe Parris, il quale
spiega che "l'Italia insieme alla Svizzera ha chiesto l'intervento della
Giustizia americana" e ha aggiunto che l'iniziativa del ministero della
Giustizia americana non e' stata altro che "un aderire agli obblighi legali
contenuti nei nostri trattati di assistenza reciproca".
· Sul server sequestrato a Rackspace, la società che mette in rete
Indymedia, erano contenute tutte le informazioni relative al caso di Genova
e il sequestro ha attualmente disabilitato i siti IndyMedia di Amazzonia,
Uruguay, Andorra, Polonia, West Massachusetts, Nizza, Nantes, Lilles,
Marsiglia (vale a dire tutta IndyMedia Francia) Euskal Herria (Paesi
Baschi), Liegi, Antwerpen (vale a dire tutto il Belgio), Belgrado,
Portogallo, Praga, Galizia, Italia, Brasile, Regno Unito e per finire
Germania.
· La Rackspace, parlando con volontari di Indymedia, ha dichiarato
di «non poter fornire ad Indymedia alcuna informazione riguardante questo
ordine di sequestro».
Evidenziato che:
· Indymedia è il simbolo della comunicazione indipendente, nata a
Seattle nel novembre del 1999 e che uno dei pilastri della democrazia è la
circolazione delle informazioni anche tramite il world wide web. Dentro
questo strumento si è generata "la seconda superpotenza mondiale", come
ebbe a dire il New York Times, e questo atto oscuro rischia di mettere la
liberta' della rete sotto controllo. Questo risulta per noi italiani e per
noi europei, con riferimento alle liberta' costituzionali che abbiamo e che
ci stiamo dando come europei, inaccettabile.
chiedo alle S.V.:
· Se il sequestro in oggetto non risulti lesivo del diritto
costituzionalmente garantito della libertà d'informazione;
· Se risulti ai Ministri interrogati come veritiero un
coinvolgimento dell'Italia nella richiesta iniziale di sequestro, e nel
caso da quale Istituzione essa sia partita e a che titolo, anche in
considerazione che il sequestro ha avuto effetti su siti non italiani, ma
del resto d'Europa, e questo risulta i9n contrasto con la legislazione
corrente, nonché in contraddizione sulle politiche nazionali di internet
governance;
· Se i Ministri intendano chiarire il ruolo del nostro paese nella
vicenda che ha portato alla chiusura del server inglese della rete di
Indymedia, nel rispetto dell'autonomia delle Istituzioni, ma garanti della
trasparenza necessaria in caso come il presente, che intacca fortemente la
libertà dell'informazione, anche in considerazione dell'effetto su testate
di informazione in tutta Europa e America che ha avuto la richiesta
italiana di oscuramento del sito;
· di attivarsi a consentire nel più breve tempo possibile per
garantire sia la riapertura del server che la tutela dei diritti di
comunicazione sulla rete, visto che, qualora vi fosse (ed è tutto da
dimostrare) materiale illecito, di questo sarebbe responsabile l'autore e
quasto non potrebbe mettere in discussione l'accessibilità della stragrande
maggioranza del materiale ovviamente lecito.
· Per quali motivi questa violazione della libertà di pensiero e di
espressione arriva proprio mentre è ancora aperta la conferenza mondiale
sulla società dell'informazione promossa dall'Onu, a Ginevra nel 2003, e
che si concluderà a Tunisi nel 2005, rispetto alla quale già si sono avute
forti interferenze rispetto ai media, e come queseto eventi rischi di
modificare gli sforzi diplomatici in corso sulla difficile questione
dell'Internet governance.
Roma, 9 ottobre 2004
Il Senatore Fiorello Cortiana