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[Carta.org] No news speciale "Cap Anamur"



No-news-letter speciale di Carta
Venerdì, 9 luglio 2004

Scusate l'insistenza, ma ci pare che la vicenda dei 37 profughi a bordo
della Cap Anamur, bloccata al limite delle acque territoriali, abbia un
valore - pratico e simbolico - enorme. Bisogna ottenere che quelle persone
vengano accolte. I governi (italiano, tedesco, maltese) ne hanno fatto quasi
una questione di principio.
Società civile, sindacati, missionari, parlamentari, giuristi stanno facendo
tutto quel che possono per sostenere concretamente la Cap Anamur e i suoi
passeggeri. Sembra che anche la grande stampa si sia accorta della cosa.
Carta, oltre a cercare di fornire sul sito una informazione tempestiva,
promuove l'appello lanciato dal Consorzio italiano di solidarietà (Ics). Le
adesioni, motivate, sono già centinaia. Devono diventare migliaia. Chiediamo
a tutti coloro che ricevono questa mailing list di far circolare questo
messaggio (come hanno fatto, ad esempio, i Girotondi per la democrazia di
Roma).
Grazie.

Aggiornamenti in tempo reale sono su:
- http://ww2.carta.org/notizieinmovimento/
- http://www.carta.org/campagne/diritti/CapAnamur/index.htm




***** Appello Cap Anamur *****

La pratica generalizzata dei respingimenti alla frontiera - adesso anche ai
limiti delle acque internazionali - vanifica il diritto di asilo previsto
dalla Convenzione di Ginevra, dalla Carta di Nizza e dalla Costituzione
italiana.

La vicenda ancora in corso della nave tedesca Cap Anamur - carica di
profughi sudanesi salvati in mare, bloccata al largo delle coste siciliane
ed alla quale viene negato persino il diritto di attraccare in un porto
italiano - dimostra ancora una volta come le autorità italiane considerino i
profughi, potenziali richiedenti asilo, come immigrati clandestini da
criminalizzare o, peggio, come possibili terroristi.

Quanto avviene in questi giorni nel Canale di Sicilia, luogo di stragi
continue e di esercitazioni militari, è conseguenza diretta dei nuovi
accordi di cooperazione e di riammissione, oggetto di direttive all'interno
della Unione Europea allargata (anche a Malta e a Cipro) e regolati da
intese di vario tipo con i Paesi di transito o di provenienza: del
Nord-Africa (come l'Egitto, la Libia, la Tunisia, l'Algeria, il Marocco),
dell'Europa orientale (come l'Albania, la Moldavia e l'Ucraina),
dell'estremo oriente (come lo Sri-Lanka, il Pakistan o l'Arabia Saudita).

Tutti questi Paesi non garantiscono il riconoscimento effettivo del diritto
di asilo previsto dalle Convenzioni internazionali e dalle Costituzioni
nazionali.

In base a questi accordi - che sono adesso invocati dal Governo italiano per
negare l'ingresso della Cap Anamur nelle acque territoriali e per negare il
diritto di asilo ai profughi che vi sono imbarcati - si limita drasticamente
l'accesso alla procedura d'asilo. Si diffondono procedure sommarie e luoghi
di detenzione amministrativa anche per i richiedenti asilo.

Si creano centri di trattenimento forzato per migranti irregolari già nei
paesi di transito.

E si inventano anche nuovi centri di detenzione temporanea "galleggianti" in
acque internazionali per richiedenti asilo ai quali non si riconosce neppure
l'accesso alla procedura.

Luoghi al di fuori del diritto internazionale e del diritto umanitario, come
è in questo momento la nave tedesca Cap Anamur a seguito delle decisioni di
chiusura assunte dal Governo italiano.

Lo stesso Governo che non è stato ancora capace di fare approvare una
normativa organica sull'asilo e la protezione umanitaria, rimandando ancora
l'attuazione all'art.10 della Costituzione italiana.

Lo stesso governo che non ha ancora emanato i regolamenti di attuazione
della legge Bossi-Fini, affidando esclusivamente alla discrezionalità
dell'autorità di polizia la gestione del contrasto dell'immigrazione
clandestina e la delicata questione dell'ammissione in procedura dei
potenziali richiedenti asilo, costretti all'immigrazione clandestina.


Chiediamo per tutte queste ragioni:

Che sia consentito immediatamente l'attracco della nave Cap Anamur in un
porto italiano. E questo per ragioni umanitarie e di diritto internazionale.

Che, come previsto dal regolamento comunitario Dublino II, n.343 del 2003,
l'Italia conceda il diritto di asilo ai profughi che sono stati salvati da
questa nave.

Che si verifichino in tutti i Paesi di transito (anche nei Paesi di nuova
ammissione nella Unione Europea, come Malta) le condizioni di accoglienza e
di effettivo accesso alla procedura di tutti i potenziali richiedenti asilo,
in fuga da guerre e conflitti etnici

Che il Parlamento italiano approvi al più presto la nuova legge sul diritto
di asilo e sul regime di protezione umanitaria, abolendo la detenzione
amministrativa dei potenziali richiedenti asilo

Che il Governo italiano sblocchi i lavori della Commissione centrale i cui
ritardi costituiscono un'ulteriore negazione sostanziale del diritto di
asiloin Italia.

Che - al fine di un più rapido riconoscimento del diritto di asilo o per il
rilascio della "raccomandazione" per il rilascio di un permesso di soggiorno
per motivi umanitari - la Commissione centrale conduca le audizioni dei
richiedenti asilo in sede decentrata, come previsto dall'ordinanza del
Presidente del Consiglio dei ministri del 6 settembre 2002


http://www.carta.org/campagne/diritti/CapAnamur/040707_6Luglio_FigliDiUnDioM
inore.htm
http://www.icsitalia.org/stampa/capanamur.html


Per aderire all'appello inviate un'e-mail a migrazioni at icsitalia.org oppure
a carta at carta.org, indicando il nome (dell'associazione e/o della persona
singola), il luogo di residenza/domicilio e la motivazione dell'adesione.
Grazie


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