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Liberare tutte/i
GUERRE&PACE
via Pichi 1, Milano
tel 0289422081; guerrepace@mclink.it
ciao a tutte/i,
vi inviamo questo breve messaggio - allegando di seguito il
comunicato di "Fermiamo la guerra" che pensiamo sia utile far
circolare.
un abbraccio, la redazione
LIBERIAMO TUTTI GLI OSTAGGI, IRACHENI E ITALIANI.
BASTA CON L'OCCUPAZIONE MILITARE
Il nostro impegno contro la guerra e l'embargo al popolo iracheno è
cominciato oltre dodici anni fa ed è continuato con centinaia di
manifestazioni, da quella mondiale del 15 febbraio 2003 contro la
guerra preventiva di Bush, a quella per il ritiro di tutte le truppe
occupanti del 20 marzo 2004.
Oggi continueremo a mobilitarci su questi obiettivi e per la fine di
tutti i terrorismi, a partire da quello praticato dalle forze armate
statunitensi a Falluja, con le stragi di migliaia di donne e bambini.
Continueremo a mobilitarci per la liberazione di tutti gli "ostaggi" - a
partire dagli abitanti di Falluja e Najaf ostaggio dell'assedio e delle
infami rappresaglie statunitensi, fino agli italiani prigionieri.
Per questo saremo ancora nelle piazze del 1° maggio e saremo a
Roma il 4 giugno a manifestare contro il criminale di guerra George
W.Bush; per questo accogliamo l'invito dei famigliari a manifestare
domani a Roma perché, pur conoscendo il ruolo negativo della
presenza in Iraq dei tre italiani catturati, difendiamo ogni vita,
condanniamo gli atti di terrore da chiunque provengano e vogliamo
che essi tornino a casa vivi - come vogliamo che tornino a casa
subito i soldati italiani e delle altre forze di occupazione.
Al tempo stesso ribadiamo, contro i tentativi grotteschi di far
credere che sia "nelle mani" dei pacifisti la vita degli ostaggi italiani,
che responsabile di quanto sta accadendo in questi giorni ai
prigionieri italiani, come di quello che è accaduto ai nostri soldati a
Nassiryia e di quanto accade, in termini di sofferenza e di morte, ai
cittadini iracheni è un governo che per ragioni di immagine
partecipa a una occupazione militare senza avere neppure la
capacità di gestire e di rispondere delle tragedie provocate dalla
sua politica criminale.
Guerre&Pace
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COMUNICATO STAMPA
DEL COMITATO FERMIAMO LA GUERRA
Il Comitato Fermiamo la Guerra ha organizzato in Italia le
manifestazioni internazionali del 15 febbraio 2003 e del 20 marzo
2004 contro la guerra permanente e preventiva, contro la strategia
del terrore, contro l'attacco all'Iraq e la sua occupazione, per la
pace e la dignità di tutte le vite.
Abbiamo sempre manifestato la vasta contrarietà del nostro Paese
alle scelte di guerra anticostituzionali del governo e della
maggioranza del Parlamento. Questi obiettivi sono sempre stati
perseguiti dai nostri movimenti in totale autonomia e
indipendentemente da ogni condizionamento;
altrettanto faremo in futuro. Diffidiamo chiunque a sostenere il
contrario.
Noi continueremo a mobilitarci contro la guerra, per il ritiro delle
truppe italiane dall'Iraq, per la fine dell'assedio delle sue città, per
l' autodeterminazione del suo popolo e per il rispetto del ripudio
della guerra scritto nella Costituzione della nostra Repubblica: lo
faremo semplicemente perché è giusto farlo e perché queste sono
le sole possibilità per la pace.
Continueremo perciò a marciare contro la guerra, come abbiamo
fatto il 25 aprile e come faremo ancora.
Continueremo ad invitare ogni cittadina e cittadino a prendere
parola per sostenere questi obbiettivi, in ogni occasione utile.
Alle famiglie degli italiani trattenuti in ostaggio in Iraq diciamo che
siamo solidali e che vogliamo la salvezza delle vite e la liberazione
dei loro cari. Comprendiamo il senso delle iniziative da loro
promosse in questi giorni e siamo disponibili ad incontri ed impegni
umanitari.
Sempre ribadiremo con limpidezza, da parte nostra, l'obiettivo di
fermare la guerra.
Sosteniamo l'aspirazione alla pace e all'autodeterminazione delle
popolazioni invase, represse e assediate, specie nella martoriata
Fallujia. Continuiamo a lottare pacificamente perché lo stato di
occupazione finisca e la comunità internazionale assuma
responsabilità.
Ricordiamo al governo italiano le sue responsabilità, innanzitutto
quella legata alla sciagurata scelta di guerra.
Sosteniamo le iniziative parlamentari che intendono far esprimere
rapidamente le Camere per il ritiro della truppe italiane e la fine dello
Stato di occupazione dell'Iraq.
Il popolo della pace non si ferma.
Il Comitato Fermiamo la Guerra