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Iraq: Amnesty sollecita tutte le parti a proteggere i civili echiede indagini imparziali e indipendenti
- Subject: Iraq: Amnesty sollecita tutte le parti a proteggere i civili echiede indagini imparziali e indipendenti
- From: press@amnesty.it
- Date: Thu, 8 Apr 2004 16:34:21 +0200
Gent.mi tutti,
vi trasmettiamo il comunicato stampa di Amnesty International:
Iraq: Amnesty sollecita tutte le parti a proteggere i civili e chiede
indagini imparziali e indipendenti
Grazie per la cortese attenzione
Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International Ufficio Stampa
Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press@amnesty.it
COMUNICATO STAMPA CS38-2004
IRAQ: AMNESTY SOLLECITA TUTTE LE PARTI A PROTEGGERE I CIVILI E CHIEDE
INDAGINI IMPARZIALI E INDIPENDENTI
Amnesty International ha chiesto oggi alle forze della Coalizione e ai
gruppi armati di fare tutto il possibile per proteggere la popolazione
civile, intrappolata nell'escalation di combattimenti in corso in Iraq.
'Le perdite di vite umane degli ultimi giorni sono un fatto tragico e
inaccettabile' - ha dichiarato Amnesty. 'Le parti in conflitto devono
subito prendere ogni misura necessaria per proteggere la popolazione
civile, come richiede il diritto internazionale umanitario'.
Amnesty International ha inoltre chiesto 'l'avvio di indagini indipendenti
e imparziali sulle gravi violazioni avvenute in questi giorni, compresa
l'uccisione illegale di civili, e che i responsabili siano sottoposti a
giudizio, nel rispetto delle norme del diritto internazionale'.
In quanto Potenze occupanti, le forze della Coalizione hanno la
responsabilita' primaria di assicurare la sicurezza e il benessere della
popolazione irachena. I gruppi armati devono a loro volta rispettare i
principi fondamentali del diritto internazionale umanitario.
Gli ultimi avvenimenti
Negli ultimi giorni l'aumento degli scontri tra le forze della Coalizione e
i gruppi armati che si oppongono all'occupazione ha causato la morte di
decine e decine di civili in svariate citta' irachene. Secondo informazioni
ricevute da Amnesty, le vittime comprenderebbero almeno 200 iracheni -
molti dei quali civili - e oltre 30 soldati della Coalizione.
A partire dal 4 aprile vi sono stati molti combattimenti, nei quartieri
sciiti di Baghdad e in diversi centri dell'Iraq meridionale, tra le forze
della Coalizione e uomini armati appartenenti all'Esercito del Mahdi,
legati al leader radicale sciita Muqtada al-Sadr. Ieri, mercoledi' 7
aprile, le forze armate statunitensi hanno bombardato una zona di Falluja
nella quale si trovava una moschea, sostenendo che dal suo interno uomini
armati stessero facendo fuoco sui soldati Usa. Secondo alcune informazioni,
gli iracheni uccisi sarebbero almeno quaranta, mentre fonti militari
statunitensi hanno dichiarato che non vi sarebbe stata alcuna perdita tra i
civili. Sempre ieri, i soldati della Coalizione hanno ucciso otto
dimostranti ad al-Huwayia. Nella notte tra martedi' 6 e mercoledi' 7,
venticinque persone sono rimaste uccise a Falluja quando un edificio e'
stato colpito da un missile lanciato da un elicottero Usa.
Gli scontri in cui e' coinvolto l'Esercito del Mahdi fanno seguito alla
chiusura del quotidiano al-Hawza al-Natiqa, organo d'informazione del
gruppo di Muqtada al-Sadr, e all'arresto di uno dei suoi piu' stretti
alleati, Mustafa al-Ya'qubi, accusato di essere coinvolto nell'assassinio
del leader sciita 'Abd al-Majid al-Khoie, avvenuto nell'aprile 2003. Il
quotidiano e' stato chiuso per ordine dell'ambasciatore Paul Bremer, capo
dell'Autorita' provvisoria della Coalizione, in quanto accusato di incitare
alla violenza.
Le forze militari statunitensi hanno lanciato operazioni su vasta scala a
Ramadi e Falluja a seguito dell'uccisione e del successivo scempio dei
cadaveri di quattro guardie private di sicurezza ad opera di uomini armati,
risalente alla scorsa settimana.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 8 aprile 2004
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty
International Italia - Ufficio stampa, tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361,
e-mail: press@amnesty.it
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Paola Nigrelli
Ufficio Stampa
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