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[Metamorfosi] INAUGURATA TERRA FUTURA - COM#1



COMUNICATO STAMPA TERRA FUTURA #1

IL FUTURO DELL'AMBIENTE APRE LE PORTE DI TERRA FUTURA
Materie prime rinnovabili e a basso impatto ambientale in alternativa a
quelle finora utilizzate della chimica tradizionale e un percorso tematico
per imparare a comprendere che il cibo e la biodiversità sono diritti umani
fondamentali

Firenze, 1 aprile 2004 -- Nutrita rassegna di convegni in tema ambientale
per la prima giornata di Terra Futura, la mostra convegno internazionale
sulle buone pratiche di sostenibilità promossa da Banca Etica e Regione
Toscana che ha aperto i battenti oggi alla Fortezza da Basso di Firenze, per
proseguire fino a domenica 4 aprile 2003.
Sullo sfondo dei lavori, il grande spazio espositivo in costruzione per
ospitare i 240 espositori che da domani apriranno le loro porte a tutto il
pubblico.

Legambiente: Canapa, un nuovo mercato che rischia di andare…"in fumo"!
L'Italia fino alla fine del dopoguerra è stato il primo produttore mondiale
di Canapa. Andata negli anni. in disuso, la produzione di canapa potrebbe
oggi essere di nuovo rilanciata nei settori di mercato come la bioedilizia,
l'alimentazione animale o gli interni delle automobili. Non solo, la Canapa
rappresenta una pianta molto importante per l'equilibrio ambientale del
territorio in quanto pianta dalla proprietà fitodepurative del terreno che
può quindi essere utilizzata anche in modo intensivo. Lo ha detto Beppe
Croce, coordinatore dei convegni sulla Chimica Verde di Legambiente
nell'ambito di Terra Futura.

Oggi purtroppo il rilancio della canapa rischia di essere fortemente
penalizzato dal Disegno di Legge Fini, che - come denunciato da alcuni dei
relatori presenti alla conferenza di Legambiente - pone un pesante limite al
principio attivo che può essere contenuto nella fibra di canapa: non più di
250 mg di THC, che è la quantità normalmente presente in una pianta di medie
dimensioni utilizzata per il settore tessile. Oltre a frenare lo sviluppo
del mercato, hanno sottolineato, la proposta di legge trascinerebbe
nell'illegalità anche tutti i contadini che normalmente coltivano queste
piante, che in natura presentano concentrazioni di principio attivo
superiori alle soglie consentite dalla proposta. Un'occasione mancata per la
ricerca italiana (che nell'ambito della canapa sta già investendo milioni di
euro!) e per i nuovi progetti finanziati dalla Unione Europea che, con tale
legge, non potrebbero andare asostenere gli agricoltori italiani.

Nell'ambito dei convegni sulla chimica verde sono stati inoltre affrontate
altre tematiche:
Il Cotone Inquinato: L'Italia importa moltissimo cotone naturale dai paesi
in via di sviluppo che ne sono i principali produttori. Purtroppo però la
coltivazione del cotone è una delle più altamente inquinanti in quanto
consuma ¼ di tutti i pesticidi mondiali. Da qui la necessità di promuovere
la coltivazione di cotone biologico nei paesi in via di sviluppo.

Biocarburante nel motore: il Biodiesel è un carburante che si ricava dal
girasole (presente soprattutto in Toscana) che potrebbe sostituire
ottimamente il gasolio in particolare per quanto riguarda le barche a motore
presenti nelle riserve naturali e all'interno delle aziende agricole.

La plastica "verde": Esistono oggi delle plastiche biodegradabile
(bioplastiche, naturali al 70%, di cui l'Italia detiene un know how
esclusivo a livello mondiale grazie ad aziende come la Novamont) che
potrebbero sostituire prodotti molto diffusi del tipo usa e getta come
piatti, posate e bicchieri di plastica o gli imballaggi dei supermercati.
Attualmente si sta lavorando per realizzare plastiche naturali al 100%, che
L'Università di Bologna sta sperimentando all'interno di progetto finanziato
dall'Unione Europea, le quali potrebbero essere utilizzati in agricoltura e
per gli interni auto.

Il futuro "auspicato" del cibo in un percorso di buone pratiche alimentari
Sembra un monumento ma è un vasetto di yogurt, in cui una fragola ancora più
grande stenta ad entrare. Una bottiglia di vino, enorme, con l'etichetta
:"Non beviamo il territorio". Camminando tra le sagome, nel cortile di Terra
Futura, impariamo che il cibo è un diritto, ma non ancora garantito a tutti,
soprattutto nel sud del mondo. Lo hanno chiamato "Percorso del Cibo, un
viaggio didattico-ludico all'interno della Fortezza da Basso. Dalla mucca
occidentale che mangia nella vasca del sud del mondo e che produce bond
invece che latte, fino all'appello lasciato da Lee Kyang Hae, il contadino
coreano che si è suicidato lo scorso settembre, sfinito dalla lotta contro
le regole ingiuste della organizzazione mondiale del Commercio.

Alcune tappe del percorso:
Rispettare il (proprio) territorio: "Ogni luogo ha il diritto-dovere di
conservare la fertilità del suolo e l'identità del suo paesaggio".

Il futuro dell'agricoltura: "L'agricoltura biologica non è solo un insieme
di tecniche agronomiche ma è anche un modello di organizzazione rurale e
sostenibile, da integrare con le scelte e gli stili di vita dei consumatori.
I casi Parmalat e Cirio dimostrano che il sistema agro-industriale è un
modello insostenibile per il mondo rurale, sul piano sociale, ecologico e
anche economico".

Il dramma di Cancun
"Ho 56 anni, sono un fattore della Corea del Sud, ho allevato vacche prima
di dedicarmi all'attività sindacale (…). Ma ho fallito, come la maggior
parte dei dirigenti contadini degli altri paesi (…)".
Queste le parole di Lee Kyang Hae, morto suicida il 10 settembre 2003 a
Cancun mentre protestava contro il Vertice del Wto in corso. In un pannello,
tutta la sua rabbia: "Quando vedo questo disastro penso alle persone grasse
che vivono nell'occidente. Carità? No, lasciateci tornare a lavorare. Gli
esseri umani sono in pericolo. Bisogna salvare la diversità
dell'agricoltura".

A proposito di dumping
"Nessuna agricoltura deve fare dumping nei confronti di agricolture di altri
paesi. Vendere prodotti sottocosto grazie ai sussidi riduce sul lastrico
quei Paesi che non se li possono permettere".


Per informazioni:
Ufficio Stampa Terra Futura
Tel 055 4630513

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Marta Giacometti 338 6983321
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Monica di Sisto 335 8426752