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comunicato stampa LORENZO GUADAGNUCCI
- Subject: comunicato stampa LORENZO GUADAGNUCCI
- From: "carlo" <carlo@inventati.org>
- Date: Wed, 3 Mar 2004 21:54:11 +0100
COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
www.veritagiustizia.it - info@veritagiustizia.it
LETTERA SUGLI "AGGRESSORI" AL VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Signor ministro Fini,
ho letto sui giornali il suo commento sulle inchieste e i processi di
Genova per il G8. Se ho capito bene, lei sostiene che si rischia di
"mettere sullo stesso piano aggressori e aggrediti", e la riprova di questa
confusione sarebbe un calcolo aritmetico: "A due anni dagli eventi - ha
spiegato - la magistratura di Genova rinvia a giudizio più poliziotti e
carabinieri di no global. E' la dimostrazione di come in Italia le cose non
funzionino". Trascuro l'errore contenuto in quest'affermazione: attualmente
a Genova ci sono solo 26 imputati, per i quali è cominciato il processo
martedì, mentre nessun carabiniere o poliziotto è stato ancora rinviato a
giudizio. Evidentemente lei è male informato, ma lasciamo perdere questi
dettagli e seguiamo il suo ragionamento.
Le propongo di farlo in base alla notizia di oggi, la richiesta da parte
dei pm genovesi del processo per 29 funzionari e dirigenti di polizia, in
relazione alla famosa "perquisizione" alla scuola Diaz. Supponiamo per un
attimo, e per sviluppare il filo del suo discorso, che tutti e 29 vengano
rinviati a giudizio. Dall'altra parte, dalla nostra parte, visto che la
notte del 21 luglio 2001 io ero dentro la Diaz e sono stato pestato e
arrestato come gli altri, ci sono 93 procedimenti archiviati.
Eravamo accusati, pensi un po', di detenzione di armi, resistenza a
pubblico ufficiale e associazione a delinquere finalizzata a devastazione e
saccheggio. Si figuri che anche alcuni dei poliziotti impegnati
nell'irruzione hanno confermato la nostra versione dei fatti, descrivendo
in alcune relazioni di servizio i pestaggi compiuti dai loro colleghi. E'
tutto riportato in un libro-inchiesta che sicuramente non conosce,
s'intitola "Genova nome per nome", l'ha scritto Carlo Gubitosa: gliene
posso inviare una copia. Abbiamo dovuto attendere la bellezza di trenta
mesi, ma alla fine siamo stati scagionati.
Detto questo, sulla Diaz siamo 29 a zero. E' questa secondo lei la
"dimostrazione che le cose non funzionano?" I magistrati avrebbero dovuto
chiedere il processo anche per noi 93 pestati? O almeno per 29 in modo da
pareggiare?
Magari lei dirà che il suo intervento riguardava i fatti di Genova nel loro
complesso. In questo caso siamo 29 a 26, e quindi la sua tesi è confermata.
Oltretutto prima o poi arriveranno i rinvii a giudizio anche per i
maltrattamenti e le torture nella caserma di Bolzaneto, e da 29 si passerà
forse a più di 60 agenti imputati. L'aritmetica le dà ragione. Ma perché,
invece di limitarsi alle cifre, come se si trattasse di una gara sportiva,
non butta giù la maschera e dice ciò che veramente pensa?
Non posso credere che lei non colga la gravità, per un paese democratico,
di quanto avvenuto alla Diaz, a Bolzaneto, nelle strade e nelle piazze di
Genova, con innumerevoli abusi commessi da uomini in divisa e l'uccisione
di un ragazzo.
Dica la verità: quando parla di "aggrediti", lei pensa agli agenti
mascherati della Diaz, a quelli che a Bolzaneto picchiavano e umiliavano
decine di detenuti, agli sconosciuti che hanno ridotto in fin di vita un
giornalista inglese appena prima di entrare nella scuola Diaz. E gli
"aggressori", a questo punto, siamo noi, che eravamo nelle strade di Genova
sotto i lacrimogeni e le cariche di carabinieri e polizia, e poi alla Diaz
e a Bolzaneto. Mi sbaglio?
Cordialmente
Lorenzo Guadagnucci, Comitato Verità e Giustizia per Genova