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L'APM mette in guardia dai dislocamenti di massa in Etiopia: la catastrofe umanitaria č annunciata!
- Subject: L'APM mette in guardia dai dislocamenti di massa in Etiopia: la catastrofe umanitaria č annunciata!
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker <info@gfbv.it>(by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>)
- Date: Wed, 03 Mar 2004 17:05:56 +0100
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040303it.html
Etiopia
L'APM mette in guardia dai dislocamenti di massa in Etiopia: la catastrofe
umanitaria č annunciata!
Bolzano, Göttingen, 3 marzo 2004
L'Associazione per i popoli minacciati (APM) ha accusato il governo etiope
di innescare in modo irresponsabile i conflitti etnici nel proprio paese: il
previsto dislocamento di circa un milione di persone porta ad una catastrofe
annunciata. Il governo etiope non sembra aver imparato niente dai propri
errori quando vent'anni fa morirono migliaia di persone durante i conflitti
etnici innescati in seguito a dislocamenti forzati.
Nei prossimi tre mesi il governo dell'Etiopia intende effettuare
dislocamenti di massa dalle zone aride del Nord del paese verso le regioni
fertili meridionali ed occidentali. Nel 1984 il governo dell'allora
dittatore Mengistu Haile Mariam aveva annunciato un piano molto ambizioso e
del tutto simile all'attuale: 660.000 persone affamate vennero spostate nel
sud-ovest del paese. Il risultato fu un disastro: la pianificazione
insufficiente e innumerevoli violazioni dei diritti umani comportarono la
morte di migliaia di persone durante il trasporto. Nelle nuove zone
d'insediamento iniziarono subito lotte armate tra nuovi e vecchi coloni per
la distribuzione della terra. Inoltre i contadini provenienti dagli
altopiani non erano preparati alle condizioni dei bassipiani, infestati
dalla malaria, e l'atteso incremento della produzione agricola si fece
aspettare invano. Dopo il crollo della dittatura di Mengistu molti dei nuovi
coloni tornarono nella propria terra negli altopiani.
Gli errori del 1984 vengono ripetuti anche oggi. I nuovi piani di
spostamento non sono stati preparati a sufficienza, né c'č stata
compensazione di interessi tra vecchi e nuovi coloni. Nella regione di
Gambella gli scontri per il controllo della terra, del petrolio e dell'oro
continuano a tutt'oggi, e il governo sembra voler buttare benzina sul fuoco
armando milizie tra i nuovi coloni.Tra il 13 ed il 16 dicembre 2003 424
indigeni Anuak sono morti proprio per i soprusi perpetuati da queste nuove
milizie e dall'esercito etiope. Altre 196 persone sono state vittime di un
massacro commesso il 30 gennaio.
Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040116it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040113it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/1-00/22-5-it.html |
www.gfbv.it/3dossier/africa/somalita.html
* www: www.oromoliberationfront.org | www.storiaxxisecolo.it
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