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Il libro di cui non si puo' parlare
Il libro di cui non si può parlare
Sono Simone Falanca, mediattivista e ricercatore indipendente. Vi scrivo
per parlarvi di un fatto piuttosto inquietante che sto vivendo in prima
persona negli ultimi due mesi. A dicembre ho pubblicato un libro-inchiesta
"Alfa e Beta" per Frilli Editori su Berlusconi e Dell'Utri accusati di
essere i "mandanti esterni" delle stragi di mafia del 1992 dalle procure di
Caltanisseta e Firenze. Come tutti ben sappiamo entambe le inchieste sono
state archiviate per scadenza dei termini di tempo, eppure i giudici di Fi
e di Cl avevano parlato nei decreti di archiviazione di "rapporti
continuativi e frequenti" tra uomini di Cosa Nostra e uomini fininvest,
fino a Berlusconi e Dell'Utri. Il mio libro è un un libro-fantasma. Non ho
la presunzione di aver scritto una inchiesta da premio Pulitzer eppure ero
convinto che un pò di visibilità l'avrebbe avuta. Lo ammetto, le tesi del
mio libro sono forti ed ero consapevole del fatto che a qualcuno avrebbero
potuto far storcere il naso, eppu!
re le ho
sottoposte al vaglio dello storico Nicola Tranfaglia che le ha condivise
e ha deciso addirittura di scrivere la prefazione. Allora perchè il
silenzio sia dei giornali di centrodestra che centrosinistra? Chi ha posto
il veto su questa inchiesta? Ne ho parlato con Frilli, il mio editore, e
anche lui non riesce a capacitarsi di questo sistematico silenzio. È la
prima volta che gli capita una cosa simile. Ho cominciato allora a
chiedermi il perché di questa “censura”. Forse la colpa del mio libro è
stata quella di pubblicare integralmente il decreto di archiviazione del
gip nisseno Tona, un decreto contraddittorio che riassume dieci anni di
indagini e che solleva molti interrogativi importanti? Forse la colpa del
mio libro è stata quella di inquadrare gli omicidi di Falcone e Borsellino
in un quadro storico-politico internazionale preciso nel quale la mafia è
solo "esecutrice" di ordini che sono stati impartiti in altre sedi? Forse
l'errore che non avrei dovuto commettere è sta!
to quello
di collegare la stagione delle autobombe del 1993 al proliferare delle
fantomatiche leghe del Sud (la maggior parte fondate in una quindicina di
giorni da Licio Gelli e Stefano Delle Chiaie). Forse l’errore più grosso è
stato quello di parlare di una possibile strategia americana dietro le
bombe: la politica estera dell’Italia doveva restare fortemente legata agli
interessi americani sia per motivi commerciali sia per motivi geopolitici,
da qui la necessità di sostituire la Democrazia Cristiana, il partito
“occidentale” al governo per 40 anni, letteralmente implosa dopo le
indagini di Mani Pulite. Come favorire la nascita di una nuova forza
politica? A colpi di bombe (la strategia della tensione funziona sempre) ed
eliminando chi si apprestava a indagare sui nuovi possibili referenti.
Se volete contattarmi o volete chiedermi delle informazioni potete scrivere
a questa email: sfalanca@yahoo.com
Link sul libro Alfa e Beta
http://www.frillieditori.com/books/alfabeta.htm
Prefazione di Nicola Tranfaglia
http://www.frillieditori.com/books/alfabeta_prefa.htm