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Il WSF in Mumbai: una nuova vita per il Forum




HEADLINES 2004/India WSF 2004, edizione speciale n. 3: Notizie 
dall’Apostolato Sociale della Compagnia di Gesù…per scambiare notizie, 
condividere la spiritualità e favorire il lavoro in rete ...

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Notizie dal Forum Sociale Mondiale di Mumbai, India

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* Per organizzare la partecipazione di tutti
* La stampa Indiana: l’India risplende?
* Un po’ di numeri
* Partiti politici e società civile: il bivio di Mumbai
* “Io sono perché noi siamo e noi siamo perché io sono”
* Le voci di coloro che lottano per la loro dignità
* Il WSF in Mumbai: una nuova vita per il Forum

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* Per organizzare la partecipazione di tutti
Sono le 9.30 di sera. In un incontro organizzato in tutta fretta in una 
sala all’aperto, il Loyola kiosk, il comitato organizzativo SAPI si ritrova 
per fare breve valutazione della prima giornata e per pianificare gli 
eventi principali dei prossimi giorni. Sono presenti i 25 coordinatori 
regionali che rappresentano il principale nodo di comunicazione-decisione 
con gli oltre 2000 indigeni e Adivasi che sono arrivati a Mumbai da tutta 
l’India, molti di loro per la prima volta. Queste persone camminano con i 
loro gruppi stando al loro fianco e aiutandoli: un esempio pratico di come 
i gesuiti dell’Asia meridionale intendano l’azione sociale. Le decisioni 
sono prese tramite consenso: “Bisognerebbe sospendere la distribuzione dei 
pranzi al sacco e sostituirla con una cena calda per tutti. Domani ci sarà 
una marcia all’interno dell’area del Forum alle 2 del pomeriggio, come 
segno di unità fra i gruppi Adivasi e Dalit. E domani ci aspetta un altro 
giorno frenetico nel tentativo di c!
  oordinare così tanta gente alloggiata in quattro luoghi diversi!”

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* La stampa indiana: l’India risplende?

L’India, che ha dato ospitalità a questo Forum, è anche teatro di dibattiti 
fra coloro che partecipano al Forum e coloro che non ne sono interessati o 
che addirittura ne sono ostili. Il 18 gennaio un noto quotidiano di Mumbai, 
il Midday, si domanda in prima pagina se l’India risplenda. E’ una domanda 
che si potrebbe porre anche ad altri paesi asiatici, ma anche una domanda 
politica a cui è difficile rispondere, visto il chiaro riferimento allo 
slogan del manifesto elettorale, non ancora pubblicato, dell’attuale 
partito di maggioranza per le prossime elezioni di marzo in India(per 
un’India splendente). Il quotidiano ci dà un’idea del dibattito in corso e 
si focalizza su due risposte: “Sì” risponde Mahesh Vyas, portavoce degli 
industriali indiani “L’economia è in pieno boom: la produzione alimentare 
agricola sta aumentando, la crescita industriale ha subito un’accelerazione 
e i consumi sono in crescita”. “No”, dice Kamal Chenoy, politologo e 
sociologo dell’Università Jawaharla!
  l Nehru (JNU) di Delhi “Il deficit di bilancio è in aumento, 
l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e della terra sta aumentando; e gli 
agricoltori preferiscono suicidarsi”. Mentre i partecipanti al Forum 
continuano con le loro danze e i loro canti, il dibattito si sta facendo 
serrato tanto per questo vasto continente che per il resto del mondo. Sarà 
possibile intraprendere un serio dibattito politico in questo senso? [HL40114]

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* Un po’ di numeri

Tutti bene o male sappiamo o abbiamo sentito che il FSM offre un 
eccezionale calendario di conferenze e di seminari. Nella sola giornata del 
18 gennaio, ad esempio, il programma ufficiale prevedeva 319 eventi, senza 
contare gli eventi culturali: di questi 319, 61 sono organizzati dal FSM o 
da altri organismi internazionali e comprendono le conferenze di maggior 
richiamo; 108 sono promossi da organizzazioni indiane o dell’Asia 
meridionale; 91 da organizzazioni provenienti dal resto del mondo e infine 
48 sono stati promossi da organizzazioni la cui nazionalità non era 
chiaramente identificabile. [HL40115]

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* Partiti politici e società civile: il bivio di Mumbai

Quale relazione tra partiti politici e movimenti sociali? Come può e deve 
la politica raccogliere le istanze e le rivendicazioni della società civile 
e dei movimenti popolari? Questa e altre domande sono state al centro di 
una delle sessioni plenarie nel secondo giorno del FSM, una conferenza che, 
in modo significativo, ha visto tra i relatori esponenti del Sud e del Nord 
del mondo. Tra i primi, l’indiana Suniti, ha sottolineato l'esigenza di 
“cambiare la politica prima che la politica cambi noi: sappiamo cosa 
rappresenta la politica in termini di potere, corruzione e noi non siamo 
interessati a questo”. L'intervento più appassionato è stato quello di 
David Choquehuania, leader campesino della Bolivia: “Noi non chiediamo di 
vivere meglio, ha gridato, chiediamo di vivere bene, e che la politica 
economica liberista e le multinazionali ci lascino vivere secondo i nostri 
principi tradizionali: complementarietà tra uomo e natura, consenso senza 
imposizioni”. Tra i relatori “occid!
  entali” spiccano gli interventi di una rappresentante francese del 
partito dei verdi, e dell’italiano Fausto Bertinotti, Segretario di 
Rifondazione Comunista, partito di estrema sinistra. La prima ha insistito 
sul bivio di fronte a cui si trovano oggi i movimenti sociali: diventare 
soggetto politico autonomo o trovare nuove forme di partnership con i 
partiti politici? Il secondo ha espresso la propria ammirazione per ciò che 
sta succedendo a Mumbai e ha denunciato: “Il nuovo capitalismo non è più in 
grado di governare il mondo, produce solo incertezza, instabilità e, 
dunque, guerre. Ad esso si contrappone il movimento no-global, capace di 
esprimere continuamente nuove forme di partecipazione e democrazia”. 
(Stefano Femminis e Daniele Frigeri S.J.). [HL40116]

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*“Io sono perché noi siamo e noi siamo perché io sono”

Roswitha Cooper, uno dei tre membri delle Comunità di Vita Cristiana (CVC) 
che fanno parte della delegazione internazionale dei gesuiti, scrive:
“Io sono perché noi siamo e noi siamo perché io sono”. Queste parole, 
pronunciate da un oratore africano in uno dei seminari a cui ho 
partecipato, esprime bene ciò che provo in questo FSM. Già al secondo 
giorno ho completamente perso la mia paura per le folle e mi sto godendo la 
compagnia di queste persone meravigliose provenienti da tutto il mondo. Il 
FSM non cambierà subito il mondo, ma porterà certamente dei cambiamenti nei 
suoi partecipanti. Ciò che mi ha colpito più di tutto e mi ha dato speranza 
è la forte partecipazione dei poveri, quelli veri: Dalit e Adivasi. Io 
spero e mi auguro di poter condividere queste esperienze con il maggior 
numero possibile di persone, miei compagni nella Comunità di Vita Cristiana 
mondiale, per crescere nella conoscenza e nell’impegno per costruire 
insieme un mondo migliore. [HL40117]

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* Le voci di coloro che lottano per la loro dignità

Oggi abbiamo provato a chiedere a quelli che stanno lottando per la propria 
dignità la loro opinione sul Forum. Abbiamo raccolto alcune testimonianze. 
Qui ne riportiamo alcune.
Kranti, 31 anni, è un dalit che spazza le strade di un villaggio in Madhya 
Pradesh. “Qui io sento solidarietà, dignità e vedo che ci sono molti altri 
che, come me, sono impegnati nella lotta. Io credo che il futuro dei miei 
figli sarà diverso”. Prabhu, 29 anni, è un piccolo contadino del Karnataka: 
“Sono venuto per protestare, perché il governo è ingiusto con noi. Non 
abbiamo alcun tipo di assistenza sociale, e solo i ricchi sono in grado di 
migliorare le proprie condizioni di vita. Qui ho visto che altri piccoli 
contadini hanno le stesse difficoltà: mi sento incoraggiato nel vedere così 
tanti movimenti sociali che da tutto il mondo stanno combattendo contro le 
ingiustizie”.
Sukauzi, 28 anni, è un piccolo agricoltore del Jharkhand: “Non sono sicuro 
di ciò che rappresenti esattamente questo FSM, ma difende i lavoratori. Non 
ho potuto partecipare a nessuna conferenza o seminario, perché non parlo né 
hindi né inglese, ma sono abbastanza soddisfatto. Ho camminato fra le 
strade dell’area del Forum, osservando le manifestazioni dei vari gruppi e 
parlando con loro”. Manju, 35 anni, una donna dalit del Rajasthan ha questo 
da dirci: “Sono venuta qui perché sono contro la globalizzazione: le 
aziende straniere vengono in India e le nostre piccole aziende sono 
costrette a chiudere e la disoccupazione aumenta. Gente da tutto il mondo è 
venuta sin qui per dar voce ai propri problemi: questo mi aiuta a capire 
quanti altri stiano soffrendo. Anche se non conoscevo nessuno al di fuori 
del mio gruppo, non mi sono sentita sola. E’ stupendo vedere persone 
provenienti da tutto il mondo alzare la voce e urlare che un altro mondo è 
possibile. Prima di venire qui pensav!
  o che a nessuno importasse dei Dalit. Ora credo che esistono altre 
persone per le quali siamo importanti. (Cristina Manzanedo). [HL40118]
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* Il FSM in Mumbai: una nuova vita per il Forum

Paulo Sergio Vaillant S.J., uno dei tre gesuiti brasiliani della 
delegazione internazionale e veterano degli altri Forum, ha intervistato 
Francisco Whitaker, Segretario Generale del FSM. Pur essendo molto 
impegnato, Francisco aveva un gran sorriso in volto e ha commentato così la 
decisione di portare il Forum a Mumbai. “Sono veramente felice per questo 
Forum in India. Sono felice della partecipazione massiccia dei poveri e 
degli esclusi: il FSM è nato per dare a loro uno spazio e una voce e 
personalmente credo che abbiamo preso la decisione giusta di cambiare il 
luogo. Questo darà nuovo vigore al Forum e a tutti noi”. [HL40119]

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Direttore: Fernando Franco S.J.
Redattore: Daniele Frigeri S.J, Costanza Pagnini
Redattore Associato: Suguna Ramanathan
Segretariato per la Giustizia Sociale, C.P. 6139, 00195 Roma Prati, Italia 
(fax) +39 0668 806 418
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