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Notizie dal Forum Sociale Mondiale di Mumbai, India




HEADLINES 2004/India WSF 2004, edizione speciale n. 1: Notizie 
dall’apostolato sociale
... per scambiare notizie, condividere la spiritualità e promuovere il 
lavoro in rete...

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Notizie dal Forum Sociale Mondiale di Mumbai, India

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* Dall’editore e dall’équipe editoriale
* Dal nostro ‘corrispondente’ a Mumbai
* Forum Sociale Mondiale. Origini e obiettivi di un movimento
* FSM 2004: il processo indiano
* La partecipazione dei gesuiti al processo indiano del FSM e al FSM 2004
* FSM 2004: come funziona?
* Brasile: le forze contro la democrazia e la giustizia al lavoro
* Perù: 20 anni di violenze svelati
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Dall’editore e dall’équipe editoriale

Cari Amici,
Con questo numero speciale di Headlines diamo inizio a una serie di 
bollettini da Mumbai dedicati al Forum Sociale Mondiale. Questo primo 
numero, circolato prima dell’inizio ufficiale del Forum, si propone di 
fornire alcune informazioni generali sul Forum, dando risposta a domande 
quali: Che cos’è il Forum Sociale Mondiale? Quali sono gli ideali che lo 
animano? Com’è iniziato e quale è stata la risposta della Compagnia a 
questo evento? Tramite questi bollettini vorremmo comunicarvi notizie, 
esperienze e brevi analisi di quel che succede, viste con gli occhi di 
coloro che, collaboratori, amici e gesuiti, prendono parte a questo evento. 
E’ anche un umile tentativo di riportarvi le voci che vengono dal basso… le 
voci della società civile. In ultimo, per non restringere il campo di 
questo numero solo al FSM, vi riportiamo anche due brevi notizie che non 
riguardano l’India.

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Dal nostro ‘corrispondente’ a Mumbai: l’importante è esserci..

Daniele Frigeri S.J., scolastico, è incaricato di coordinare e assistere la 
delegazione internazionale della Compagnia di Gesù al FSM  per conto del 
SJS. E’ già arrivato a Mumbai, da dove si sta occupando di mettere a punto 
gli ultimi dettagli organizzativi e logistici prima dell’arrivo della 
delegazione. Ci scrive:

11 gennaio. Si avvicina la data dell’inizio del FSM, il primo di questo 
tipo fuori dal Brasile. II giornali non ne parlano, almeno fino ad ora, 
“inizieranno con l’inizio del Forum”, mi dicono, ma la gente ne parla, 
soprattutto coloro che vedono nel FSM un’occasione per fare sentire la loro 
voce, per dire che esistono e chi sono alle migliaia di partecipanti 
provenienti da tutto il mondo. “L’importante è esserci, è essere là!”, 
anche se non si è avuto il tempo né i soldi per organizzare uno degli 
eventi ufficiali. Ma è questa la parola d’ordine che corre di villaggio in 
villaggio, fra gli Adivasi, popolazione indigena dello Stato del Gujarat e 
negli ‘slums’ di Surat, grande città industriale dell’India occidentale. E 
così, mentre a Mumbai stanno arrivando i primi gesuiti e ospiti della 
delegazione internazionale, anche i primi gruppi stanno preparandosi a 
arrivare in città dai loro villaggi, alcuni in gruppi di cento e più 
persone, anche solo per un giorno. E’ un’occasione da!
   non perdere: da parte loro nessuna grande attesa se non quella poterci 
essere, orgogliosi dell’identità che portano.

Quello che cercheremo di fare con i prossimi numeri di Headlines sarà 
proprio di cercare di dare un volto e una voce a queste persone che sono le 
vere protagoniste di questo evento. Non sarà un racconto giornaliero, ma 
cercheremo di renderlo il più continuativo possibile. Verso la fine del 
mese, un ultimo numero raccoglierà alcune esperienze di quei membri della 
delegazione internazionale che, terminato il Forum, visiteranno alcuni 
Centri Sociali della Compagnia in India.

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* Forum Sociale Mondiale. Origini e obiettivi di un movimento

Costruito intorno allo slogan “Un Altro Mondo è Possibile”, il Forum 
Sociale Mondiale (FSM) è un forum internazionale formato da persone delle 
società civile che hanno in comune il desiderio di costruire ‘un altro 
mondo’, e che si oppongono “…al neoliberismo e alla dominazione del mondo 
per mezzo del capitale e a qualsiasi forma di imperialismo, e sono 
impegnate a costruire una società planetaria centrata sulla persona umana…” 
(Carta dei Principi del FSM). Il FSM non è un’organizzazione, né una 
piattaforma omogenea per deliberazioni sulle quali tutti i partecipanti 
devono essere d’accordo. Piuttosto, l’idea fondamentale è di creare uno 
spazio per discutere di modelli alternativi, per scambiare esperienze e 
rafforzare alleanze fra movimenti della società civile, le organizzazioni 
dei lavoratori, le ONG: una opportunità data a chiunque rispetti un tale 
spazio.

Il primo FSM, tenutosi nel gennaio 2001 nella città di Porto Alegre, in 
Brasile, è stato organizzato su iniziativa di un gruppo di otto 
associazioni e ONG brasiliane, compresa l’Associazione Brasiliana delle 
Organizzazioni Non Governative e ATTAC (un movimento che è sempre stato 
molto attivo nel criticare l’Accordo Multilaterale sugli Investimenti), con 
il sostegno di diverse organizzazioni, tra cui anche le autorità municipali 
e statali. Questo evento straordinario si proponeva di rappresentare e dare 
voce alla crescente preoccupazione e allo scontento avvertito da più parti 
a livello globale riguardo alle politiche neo-liberali per la 
deregolamentazione dei movimenti di capitale e del commercio 
internazionale. Simbolicamente, il FSM 2001 fu programmato in coincidenza 
con il Forum mondiale sull’economia 2001, che si tiene tutti gli anni a 
Davos, in Svizzera, e che riunisce i responsabili di alcune delle più 
grandi e influenti società transnazionali, accademici e leader poli!
  tici per discutere sui temi dell’economia mondiale.

Visto il successo del primo incontro, il FSM si è trasformato in un 
“processo mondiale”, caratterizzato da eventi annuali e da altri incontri 
tematici e regionali. I forum del 2002 e del 2003, con una partecipazione e 
una copertura da parte della stampa e dei mass-media sempre maggiori, hanno 
visto crescere rapidamente il movimento, e il FSM è diventato col tempo un 
simbolo della forza del movimento anti-globalizzazione. In modo da 
assicurare la continuità del processo del FSM e la sua diffusione al di 
fuori dei confini del Brasile, gli organizzatori hanno elaborato una Carta 
dei Principi e dato vita a una Commissione Internazionale, che conta oggi 
più di cento delegati, tra cui ONG, associazioni e movimenti locali, 
regionali e internazionali quali, ad esempio, Caritas Internationalis, 
Corporate Watch, Greenpeace, Oxfam, Social Watch e molti altri. [HL40101]

Per maggiori informazioni sul FSM: 
http://www.forumsocialmundial.org.br/home.asp
Website del World Economic Forum di Davos: http://www.weforum.org
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* FSM 2004: Il processo indiano

Al fine di promuovere l’espansione del processo del FSM nella regione 
afro-asiatica, si è deciso che l’incontro del 2004 si sarebbe tenuto in 
India. Questo per il notevole livello di impegno nel processo del FSM e per 
la ricchezza e la varietà dei movimenti della società civile del 
subcontinente. Le linee guida del processo indiano del FSM furono delineate 
nella Dichiarazione di Bhopal, redatta durante un incontro nel 2002, a cui 
fece seguito il Forum Sociale Asiatico di Hyderabad nel gennaio 2003. La 
struttura organizzativa del FSM India comprende quattro organi principali: 
il Consiglio generale dell’India (IGC), l’organo decisionale, del quale 
possono far parte tutti i movimenti e le organizzazioni che condividono gli 
ideali del FSM (in questo momento conta 135 membri); il Comitato di lavoro 
(IWG), un gruppo di organizzazioni nominate dall’ IGC, responsabili della 
definizione delle linee guida del Forum 2004, indicative della diversità 
sociale, politica ed economica dell’I!
  ndia, quali ad esempio organizzazioni di lavoratori, unioni di contadini 
o associazioni di popolazioni indigene; la Commissione Organizzatrice 
dell’India (IOC) e la Commissione Organizzatrice di Mumbai (MOC), 
responsabili degli aspetti organizzativi logistici.

Un caratteristica del processo indiano, in linea con l’idea generale del 
FSM, è l’importanza cruciale che viene attribuita dagli organizzatori alle 
attività di preparazione dell’evento FSM 2004. Queste attività preparatorie 
non devono pertanto essere viste come un puro esercizio di mobilitazione di 
idee e persone finalizzate al successo dell’evento finale, ma come una 
componente essenziale del processo del FSM. Tenendo a mente questo, le 
organizzazioni coinvolte hanno lavorato negli ultimi due anni a un processo 
di consultazione il più vasto possibile. Il processo culmina sì nel FSM 
2004 a Mumbai fra il 16 e il 21 gennaio, ma non dovrà ridursi solo a 
questo. Si aspetta la partecipazione di 75.000 delegati. [HL40102]

Sito ufficiale del FSM 2004: http://www.FSMindia.org/index.php

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* La partecipazione gesuita al processo del FSM in India e al FSM 2004

L’impegno della Compagnia di Gesù “..a partecipare attivamente ai movimenti 
sociali quali il  Forum Sociale Mondiale..” come espresso nel documento 
L’Apostolato Sociale e la Compagnia di Gesù. Sfide e situazione 2003 è 
stato ampiamente rispettato, come mostra chiaramente la partecipazione 
straordinaria e senza precedenti dei gesuiti a questo evento. Una 
delegazione della Compagnia di 1350 partecipanti (gesuiti e non) sarà 
presente all’incontro. Questo fatto è ancora più singolare se paragonato 
alla partecipazione ai forum precedenti [HL 20207 e HL30204]. La forte 
presenza dei gesuiti al FSM in India è una risposta all’invito che P. 
Lisbert D’Souza, provinciale dell’Asia meridionale, ha rivolto al 
Segretario della Giustizia Sociale con una lettera aperta in cui, sulla 
base dell’esperienza di Hyderabad 2003, si è espresso con le seguenti 
parole: “… Sarà una grande opportunità per incontrarsi, come abbiamo fatto 
a Johannesburg, per la causa della giustizia sociale e dell’impegn!
  o per i poveri…” aggiungendo che “...sono riunioni come questa che 
aiutano a promuovere quella collaborazione, la cui importanza è stata così 
giustamente sottolineata durante il vostro recente incontro di Coordinatori 
dell’apostolato sociale”.

I gesuiti che prenderanno parte al FSM 2004, vi parteciperanno fianco a 
fianco delle persone e dei gruppi con i quali lavorano. La presenza della 
Compagnia è stata coordinata e organizzata da un gruppo di lavoro ad-hoc 
“Iniziative per i popoli dell’Asia meridionale” (SAPI). Il richiamo del 
SAPI è di “cercare una piattaforma o uno spazio non confessionale, formato 
da individui, gruppi, ONG, movimenti di persone, con cui creare dei legami 
e costruire delle reti per combattere con i poveri. […] Viene creato anche 
spazio sufficiente per incorporare ONG più piccole e leader locali, 
soprattutto delle comunità dalit e tribali. La nostra speranza è che 
riunire insieme dalit e gruppi tribali per un dialogo significativo, 
stimolerà unioni sempre più ampie tra i gruppi marginalizzati.” (SAPI 
Newsletter, n. 4). Alcuni delegati giocheranno un ruolo molto attivo nel 
FSM organizzando seminari, animando gruppi di lavoro e allestendo 
conferenze: diciotto eventi, sui diciannove proposti dal S!
  API, sono stati approvati. Questi includono una testimonianza, 
conferenze, gruppi di lavoro e seminari, come pure programmi culturali e 
mediatici. Gli argomenti spaziano dalle questioni tribali e indigene, 
all’impatto della globalizzazione sui poveri in Asia, alle questioni 
ambientali. I resoconti di alcune di queste iniziative verranno forniti nei 
prossimi numeri di HL man mano che il Forum si svogerà, insieme a link e 
contatti.

In stretta cooperazione con il SAPI, il Segretariato per la Giustizia 
Sociale ha mobilitato e coordinato la delegazione internazionale. I suoi 27 
membri (gesuiti e collaboratori laici) sono coinvolti nelle attività 
dell’Apostolato Sociale a diverso titolo, sia come membri di Centri 
Sociali, o come coordinatori provinciali, giornalisti e ricercatori. “È una 
vera consolazione”, ha osservato Fernando Franco S.J. “il modo in cui la 
Compagnia ha risposto a questa chiamata”. Alla fine del forum, dei membri 
della delegazione internazionale parteciperanno a una visita presso alcuni 
centri sociali indiani, che lavorano con le popolazioni indigene locali. 
[HL40103]

Per ulteriori informazioni su SAPI: Joe Xavier S.J. (coordinatore di 
assistenza), jesa@jesuits.net o P. Prakash Louis S.J. (Direttore ISI), 
<prakash@unv.ernet.in>
Organizzatore della Delegazione internazionale: Daniele Frigeri S.J. 
frigeri@sjcuria.org

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* FSM 2004: come funziona?

Secondo le informazioni contenute nella pagina internet dedicata al 
programma del FSM India, i temi principali su cui verte il Forum sono: la 
globalizzazione imperialista; il patriarcato; militarismo e pace; il 
‘comunalismo’ (sette religiose e fondamentalismo), caste e razzismo 
(processi di oppressione, esclusione e discriminazione basati sulla nascita 
e l’occupazione). In linea con i precedenti Forum, il FSM 2004 prevede 
diverse modalità di interazione e scambio quali assemblee plenarie, 
conferenze, seminari, tavole rotonde, seminari, eventi culturali, 
dimostrazioni manifestazioni e marce. Il forum è stato organizzato in modo 
da lasciare il maggior spazio possibile alle attività ‘auto-organizzate’: 
gli eventi organizzati dal FSM si limiteranno a una parte soltanto delle 
attività in programma. Tutti gli altri, inclusi 200 seminari al giorno e 
tre dibattiti giornalieri, saranno auto-organizzati, con l’appoggio 
logistico del FSM che fornirà gli spazi necessari.

Per informazioni più dettagliate: http://www.FSMindia.org/ProgramFSM.php#prgFSM

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Flash news dal resto del mondo
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* Brasile: le forze contro la democrazia e la giustizia al lavoro

Padre Sergio Paulo Vaillant S.J. scrive al nostro Segretario che il nuovo 
anno non è cominciato sotto buoni auspici nel nord del Brasile: parla di 
una situazione sociale sempre più tesa, di minacce contro gli indigeni e i 
campesinos. In particolare fa riferimento alla difficile situazione della 
Chiesa cattolica nello stato di Roraima: secondo il Concilio Indigeno di 
Roraima (CIR) tre missionari della Consolata sono stati rapiti la settimana 
scorsa. I missionari si trovavano a Surumu, a nord di Boa Vista nello stato 
di Roraima, dove ha sede una missione impegnata in attività di formazione 
agraria e zootecnica. Fortunatamente i missionari sono stati poi rilasciati 
dopo tre giorni. Questo episodio di violenza è verosimilmente da ricondursi 
all’annuncio del governo federale di voler riconoscere ufficialmente e 
legalmente il territorio indiano di “Raposa Serra do Sol”, dove si trova la 
missione. Questa risoluzione solleva una forte opposizione da parte dei 
grandi coltivatori di r!
  iso della zona, poiché essi credono che i loro interessi ne sarebbero 
danneggiati. P. Vaillant ha collaborato all’organizzazione di una petizione 
on-line al governo federale affinché questo intervenga in maniera pacifica 
per “garantire il rispetto dei diritti umani e il diritto alla 
mobilitazione nella regione”, e per “prendere le misure necessarie in modo 
da assicurare il rispetto delle decisioni federali e la sicurezza della 
popolazione indigena e di coloro che lavorano al suo fianco”. “ Vi sono 
molte forze al lavoro”, conclude padre Vaillant, “contro la democrazia, la 
giustizia e i poveri!”. [HL40105]

F. Paulo Sergio Vaillant S.J., Equipe Intinerante Amazzonica e Coordinatore 
dell’Apostolato Sociale in Brasile, <cnas@jesuitas.org.br>

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*Peru: 20 anni di violenza svelati

In occasione della celebrazione eucaristica che si è tenuta nella 
Parrocchia di Desamparados a Lima il primo gennaio 2004, Padre Ernesto 
Cavassa, provinciale del Perù, ha parlato della Commissione per la Verità e 
la Riconciliazione (CVR), i cui lavori si sono conclusi dopo quasi due anni 
e mezzo di ricerche, inchieste e di dolorose testimonianze. Nella 
convinzione che “un paese che dimentica la propria storia è condannato a 
ripeterla”, la CVR fu creata per far luce sulle violenze e sulle violazioni 
di diritti umani verificatisi in Perù tra il 1980 e il 2000, e che fecero 
all’incirca 69.000 vittime e interessarono quasi 600.000 persone. P. 
Cavassa ha elogiato il lavoro della Commissione, soprattutto per aver fatto 
sentire le voci delle vittime e per aver analizzato e denunciato le cause 
di quella che nelle parole del presidente della Commissione stessa è 
definita una “catastrofe umanitaria”. In modo da superare una volta per 
tutte questi anni violenti nella storia del paese è!
   necessario, secondo P. Cavassa, “abbondonare in maniera radicale i 
nostri atteggiamenti e comportamenti razzisti e etnocentrici”, aggiungendo 
poi che la Compagnia deve assicurarsi che la sua missione sia coerente con 
il processo di riconciliazione basato sulla giustizia e sulla pace e che 
dunque le sue opere apostoliche siano riesaminate in modo attento e con 
occhio critico alla luce delle conclusioni della Commissione, in modo da 
incoraggiare una “cultura della pace e della solidarietà”. [HL40106]

Per informazioni sulle attività e sul documento conclusivo della CVR: 
http://www.cverdad.org.pe
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Direttore: Fernando Franco S.J.
Redattore: Costanza Pagnini
Redattore Associato: Suguna Ramanathan
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(fax) +39 0668 806 418
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