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Articolo
Cecenia
Articolo di Santi Greco - <santigreco@katamail.com>
Il 5 ottobre si terranno in Cecenia la elezioni per l'elezione del
presidente. La chiamata alle urne e' uno dei modi con cui la popolazione
puo' esprimere la propria opinione sul modo con cui essere governati. E' un
segno di civilta'. Ma non sempre le cose stanno cosi'.
La Cecenia e' uno di questi esempi. Da tempo sottoposta al controllo del
governo di Mosca, ha visto morire circa 200 mila persone, su una
popolazione di un milione, e distrutte le sue citta', prima fra tutte la
capitale Grozny.
Il governo russo non puo' tollerare che un piccolo territorio voglia
ribellarsi al suo controllo e darsi un governo autonomo; troppi interessi
l'impediscono. Cosi' e' in corso una guerra silenziosa, non perche' gli
spari non facciano rumore o i ceceni non cerchino di far sentire la loro
voce, spesso ricorrendo anch'essi alle armi, ma perche' rarissime voci si
fanno sentire per ricordare questo conflitto e per condannarlo.
In altre occasioni, di fronte ad elezioni che potrebbero essere poco
pulite, si sarebbe richiesta la presenza di osservatori internazionali
perche' garantissero il loro corretto svolgimento. Ma in questo caso non si
e' ritenuto necessario. Eppure il sospetto che le elezioni non siano
affatto pulite c'e', visto che vi e' un solo candidato, naturalmente
sostenuto da Mosca e dal presidente Putin.
Perche' nessuno si e' fatto sentire? Perche' si preferisce avere Putin come
alleato che come avversario. Gli Stati Uniti hanno altre guerre da
sostenere e necessitano del silenzio russo. L'Europa ha interessi economici
con la Russia e preferisce restare zitta. L'Italia ha dichiarato
apertamente di essere a favore della politica russa, visto che i due
presidenti sono cari amici. Infatti il presidente Berlusconi, che non perde
occasione per mostrare il suo anti comunismo, lo mette da parte quando
passeggia col collega Putin. Del resto il vero pensiero politico del nostro
presidente non e' ne' di destra ne' di sinistra, ma e' un pensiero
personale, che delle teorie politiche utilizza solo cio' che gli conviene.
Cosi' impegnati a curare i propri affari non resta spazio per interessarsi
della morte di persone che stanno lottando per uno spiraglio di liberta'.
Per non dimenticare proviamo noi a ricordare la loro esistenza, perche' le
sofferenze di questo e degli altri popoli prigionieri della violenza e del
potere altrui, non trovino solo cuori di pietra.