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Cinque anni al cyberdissidente cinese



Fonte: Punto Informatico
http://punto-informatico.it/p.asp?i=44138

Cinque anni al cyberdissidente cinese

Questa la condanna inflitta a Huang Qi, che aveva postato sul proprio sito 
notizie ritenute pericolose per l'integrita' dello stato, come elenchi di 
persone scomparse o lo statuto del Partito democratico

19/05/03 - News - Pechino - Cinque anni di carcere. Questa la condanna che 
il tribunale del popolo di Chongqing ha deciso di infliggere a Huanq Qi, 
arrestato nel 2000 con l'accusa di attivita' sovversive condotte via 
internet, uno dei primi a finire nel mirino della polizia del regime per 
quanto pubblicato in rete.

Huang Qi ha subito un lungo processo e dopo la condanna attendeva da tempo 
di conoscere la pena che, in realta', avrebbe potuto essere ancora piu' 
pesante. Nei guai Huang si e' messo a causa del suo sito 
(www.6-4tianwang.com/index.shtml), attraverso il quale si era dedicato alla 
pubblicazione di notizie sulle persone scomparse. Con il tempo, pero', ha 
finito per parlare delle sparizioni di individui arrestati dalla polizia e 
mai piu' ricomparsi.

Questa attivita' lo ha portato ad esprimere con una certa vivacita' le 
proprie opinioni in rete, accompagnandole con pubblicazioni proibite, come 
quella dello statuto del Partito Democratico cinese, movimento messo 
ufficialmente al bando dalle autorita' di Pechino.

Ora proprio il suo sito da' notizia della condanna, quella che all'Agence 
France-Press il suo legale ha definito ingiusta. "A mio parere - ha 
dichiarato l'avvocato - non c'erano abbastanza prove per portare ad una 
condanna del genere". Una dichiarazione forte che sembra indicare la 
strenua difesa del diritto di parola che tale avvocato deve aver messo in 
atto per conto del proprio cliente...

Va detto che si contano a decine, oggi, i cinesi che sono sotto processo 
per aver utilizzato internet "illegalmente", nella maggioranza dei casi per 
aver diffuso via internet notizie illegali all'estero o aver espresso sui 
forum opinioni non "consone" ad un cittadino del regime comunista cinese.